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Violenza sessuale: per un quinto degli studenti di UniTo e PoliTo la colpa è degli atteggiamenti delle ragazze

Redazione Quotidiano Piemontese

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Si è svolto ggi, lunedì 22 Maggio nell’Aula Magna della Cavallerizza Reale, il convegno “Università a supporto delle vittime di violenza sessuale: un percorso di formazione per servizi sostenibili nel tempo”. La giornata è stata aperta dagli interventi di Loredana Segreto, Direttrice Generale dell’Universita? degli Studi di Torino, Marco Gilli, Rettore del Politecnico di Torino, Michela Meo, Pro-Rettore del Politecnico di Torino, Marco Giusta, Comune di Torino, Assessore alle Politiche Giovanili e delle Pari Opportunita?, Citta? di Torino e Monica Cerutti, Assessora alle Pari Opportunita?, Regione Piemonte

Durante la presentazione sono stati resi noti i risultati dell’indagine “Riconoscere e reagire alla violenza sessuale – USVReact: atteggiamenti e opinioni degli/lle studenti/esse di Unito e di Polito e dei/lle partecipanti alla formazione” che ha coinvolto oltre 4000 studenti (3043 studenti/esse di Unito e 1034 di Polito) a cura della prof.ssa Norma De Piccoli e della dott.ssa Mara Martini.

L’indagine riporta l’opinione di relative alle rappresentazioni e alla percezione in tema di violenza di genere, nelle diverse forme in cui essa si manifesta, dallo stalking allo stupro, dall’omofobia alla molestia.

Dalla ricerca emerge che nei due Atenei gli studenti e le studentesse percepiscono una bassa percentuale di situazioni moleste o violente e le molestie percepite sono prevalentemente tra le meno gravi: ad esempio, il 10,5% in Unito e il 12% in Polito denuncia che con una certa frequenza «qualcuno negli ultimi 3 mesi abbia fatto commenti espliciti e/o offensivi, in pubblico o in privato»; altre situazioni si sono verificate con frequenza decisamente più bassa.

La maggior parte dei/lle rispondenti di entrambi gli Atenei, inoltre si dichiara pronta a intervenire nel caso in cui assistesse o venisse a sapere di situazioni di violenza di genere: ad esempio, circa l’80% dei rispondenti afferma che quasi certamente “darebbe a un’autorità preposta in università delle informazioni in suo possesso che potrebbero essere di aiuto in un caso di violenza sessuale, anche se gli/le amici/he o colleghi/e fanno pressioni perché non dica nulla”.

A fronte di questo quadro complessivamente positivo, vale tuttavia la pena portare la riflessione sul fatto che assai meno rispondenti (45% in Unito, 35% in Polito) affermano che “esprimerebbero il loro disagio quando qualcuno fa una battuta sul corpo di una donna” e di questi, in misura significativamente minore gli uomini.

Analogamente il 23% in Unito e il 24% in Polito si dichiara d’accordo con l’affermazione che “Quando i ragazzi commettono violenza, di solito lo fanno a causa del loro forte desiderio sessuale”, a giustificare la violenza sessuale attraverso l’idea che gli istinti non possano essere controllati con la ragione, neppure da uomini pur adulti e istruiti. Il 20% in Unito e il 22% in Polito concorda sul fatto che “Una ragazza che si comporta come una ‘sgualdrina’, si sta mettendo nei guai”, imputando la colpa della violenza subita alla vittima anziché a chi commette il reato. I dati evidenziano che sono soprattutto i ragazzi, rispetto alle ragazze, a “giustificare” queste situazioni di violenza.

In altri termini emerge ancora, almeno in parte, una cultura che non legittima, certamente, ma neppure stigmatizza con forza ogni forma di violenza di genere a partire da quelle più sottili, come le battute sessiste sul corpo di una donna. Sarebbe perciò importante promuovere quante più azioni a sostegno di un cambiamento culturale, come ad esempio la formazione prevista dal presente progetto, a contrasto e, meglio, prevenzione di ogni forma di violenza.

La mattinata di studio si è conclusa con la tavola rotonda “Violenza sulle donne e violenza omofobica: quali punti di contatto e quali differenze?” a cura dell’Avv.a Elena Bigotti e del prof. Luca Rollè.

Il Convegno è stato organizzato dal CIRSDE (Centro Interdisciplinare di Ricerche e Studi delle Donne e di Genere dell’Università degli Studi di Torino), impegnato nella realizzazione del progetto finanziato dalla Commissione Europea DG Justice, Rights, Equality and Citizenship Programme (DAPHNE-III strand) “USVReact: Università a supporto delle vittime di violenza sessuale” (www.usvreact.eu). Il progetto USVReact ha realizzato sia un percorso formativo interno all’Università (92 partecipanti) e al Politecnico (83 partecipanti), ed un lavoro di ricerca rivolto agli/lle studenti/sse dei due Atenei.