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Cronaca

Appendino-Cerrato, scontro sul taglio dell’erba in città

Redazione Quotidiano Piemontese

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Da tempo giungono segnalazioni circa il mancato taglio dell’erba in aiuole e giardini di Torino, con polemiche nei confronti della sindaca Appendino che in passato aveva contestato questa incuria alla precedente amministrazione. Oggi Appendino ha fornito spiegazioni e aggiornamenti sulla propria pagina facebook, ricevendo però una risposta dal presidente della Circoscrizione 4, Claudio Cerrato, che contesta punto per punto la ricostruzione dei fatti da parte della Sindaca. Ecco le due versioni:

Scrive Chiara Appendino:

“Come potete vedere (nella foto allegata al post, ndr) l’erba alta impedisce di scorgere il perimetro e di vedere gli archi metallici che la delimitano.
Questo per dirvi che conosco bene la situazione dei giardini, dei parchi e delle aiuole della città e vi assicuro che non mi fa piacere vedere questo spettacolo. Né sotto casa mia né in qualunque altro luogo della città che quotidianamente giro.
In primavera l’erba cresce, non è un mistero, succede da qualche migliaio di anni, e concordo con voi che la Città dovrebbe essere pronta a questo fenomeno. Per questo motivo credo di dovervi dare delle spiegazioni.
Il mese scorso, dopo la scadenza dell’appalto pluriennale, è stata aggiudicata la gara per gli sfalci e oltretutto individuare i fondi necessari non è stato immediato ma alla fine ne siamo venuti a capo.
Personalmente sto seguendo questa situazione con gli uffici da diverse settimane ma essendo che – come avete imparato a conoscermi – amo esprimermi solo a cose fatte ho atteso questo momento.
Gli uffici preposti mi hanno appena comunicato che entro la settimana prossima le circoscrizioni avranno l’autorizzazione a procedere con gli sfalci.
Spero vivamente che nel giro di poco tempo la situazione torni alla normalità e i torinesi possano godersi appieno gli spazi di quella che è una delle città con più verde al mondo: Torino”.

La risposta di Claudio Cerrato:

“Cara Sindaca sono preoccupato per il tuo rapporto con i tuoi uffici. Ti hanno informato male, direi in modo doloso, fossi in te prenderei seri provvedimenti.
La prima informazione è che l’appalto è scaduto il 31 dicembre 2016 e non il mese scorso.
La seconda è che la gara, su più lotti (8) è stata indetta a novembre 2016, essendo sopra soglia (non farti spiegare cosa vuol dire dagli stessi collaboratori di prima) i tempi sono ben più lunghi di un mese.
La terza è che è stata indetta a novembre, invece che a luglio/settembre, perché si sperava che non subisse il taglio del 25% e quindi indirla per 4 tagli e non solo 3.
La quarta, ma riguarda solo la Circoscrizione dove siamo entrambi residenti, non è più stata fatta con la riserva di inserimento lavorativo per le fasce debole, questo perché da più di un anno mi mancano i due funzionari responsabili.
La quinta è che la gara è solo biennale nella speranza di ripristinarla poi con adeguate risorse.
La sesta e forse più importante il ritardo di questi ultimi giorni nella partenza è da imputarsi alla scelta di finanziarla con gli oneri di urbanizzazione che come ben sai devono essere incassati e poi anche destinati.
La settima è cinquanta e cinquanta, nel senso che ti hanno informato correttamente che ci hanno sbloccato i fondi per partire, ma che non dappertutto, e da noi alla 4 no, bastano per fare il primo sfalcio.
Se vuoi rivedere la lapide anche a luglio è bene già prevedere i fondi per il secondo sfalcio.
Ti saluto con immutata stima e occhio a chi ti consiglia”.