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Economia

Eataly in rosso per il 2016: è finito l’effetto Expo 2015 e arriva una perdita di 11 milioni

Redazione Quotidiano Piemontese

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Anno 2016 non facile per Eataly e per il suo patron Oscar Farinetti dato che secondo i dati pubblicati dal Sole24Ore le attività italiane di Eataly hanno registrato un calo del fatturato di

32 milioni di euro, da 211,7 a 178,8 milioni, che ha provocato una perdita d’esercizio di 11 milioni contro i 713 mila euro di utile dell’anno precedente.

Il dato deriva dalla fine dell’effetto Expo 2015 che aveva generato molto fatturato. Dopo l’Expo c’è stato un aumento del 5% del costo del lavoro e del 4% del costo dei servizi.

E’ anche evidente che la concorrenza è cresciuta e che quindi Eataly sia meno una novità rispetto al passato. Tutto questo allontana la quotazione in borsa di Eataly, inizialmente prevista per il 2015, rimandata più volte.

Scrive il Sole 24 Ore : 

Svanito l’effetto Expo, Eataly Distribuzione si ritrova con un buco nei ricavi di 32 milioni e una perdita netta di 11 milioni. Nel 2016 le attività, prevalentemente italiane e di alcune partecipate estere, hanno registrato ricavi per 178,8 milioni (211,7 milioni l’esercizio precedente), un Ebitda di 14mila euro (13 milioni) e una perdita di 11 milioni (utile di 713mila).

La società ne prende atto e nella relazione di bilancio scrive che il risultato «è in controtendenza rispetto alle performance degli anni precedenti. L’andamento è determinato dalla riduzione del fatturato conseguente all’evento di Expo 2015 e al forte incremento della pressione competitiva di nuovi player con una proposta commerciale di qualità». Ma venuti meno i costi di Expo come si spiegano la crescita del 5% del costo del lavoro e del 4% dei costi per servizi? Il management ha lavorato per strutturare l’azienda, in particolare sul nodo strategico della logistica, sui sistemi informativi e sull’organizzazione dei punti vendita.

Eataly Distribuzione è controllata da Eataly srl, i cui azionisti sono Eatinvest (famiglia Farinetti) con il 58%, ClubItaly e Società Carlo Alberto con il 20% ciascuno, Coop Alleanza 3.0 con l’1,3%.

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