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Cronaca

I piromani di Vercelli erano gli ex fidanzati delle proprietarie delle auto andate a fuoco

Redazione Quotidiano Piemontese

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Scoperti dalla polizia di Vercelli gli autori dei raid incendiari avvenuti nella notte del 21 luglio in città. Nella notte del 21 luglio, agenti e vigili del fuoco intervenirono dalle 3.30, in successione, in via Paisiello, via Rodi e via Filippo di Martiniana per l’incendio di tre autovetture: una Citroen C2, una Peugeot 206, una Fiat Punto.

Sono state acquisite decine e decine di ore di filmati di impianti di videosorveglianza sia privati che comunali ed è stata individuata l’auto utilizzata dai piromani, che presentava un’anomalia alla verniciatura dello specchietto lato conducente. La telecamera installata nei pressi dell’ufficio del Magistrato di Sorveglianza ha poi immortalato i due giovani intenti ad appiccare l’incendio alla terza delle auto data alle fiamme.

Proprio grazie all’anomalia dello specchietto retrovisore è stato individuato il veicolo utilizzato dai piromani, tra i tanti di quel modello presenti in città, e identificato il proprietario: F.C., classe 1989, nato e residente in provincia di Torino, di fatto domiciliato a Vercelli, pregiudicato per reati contro il patrimonio e contro la persona, barista in un locale del centro. Il giovane corrispondeva a uno dei soggetti immortalati nelle telecamere ed è stato seguito nei suoi spostamenti per alcuni giorni dal personale della terza sezione della Squadra Mobile, che esaminando tutta la sua cerchia di amici, ha individuato anche il complice: D.Z., classe 1997, disoccupato, nato e residente a Vercelli, riconoscibile nel secondo soggetto ripreso dalle telecamere.

Insieme ai due giovani è stata identificata anche una minore vercellese, sentimentalmente legata al barista, che però non ha avuto un ruolo attivo negli incendi e pertanto non è stata indagata.

I due giovani sono stati indagati per il reato di danneggiamento seguito d’incendio in concorso.

Quello che ha stupito gli investigatori sono le motivazioni che hanno spinto i due giovani a danneggiare in modo irreparabile le tre autovetture: è stato infatti accertato, e poi confermato dai due indagati che hanno reso piena confessione, che due delle tre autovetture appartenevano alle rispettive ex fidanzate, mentre la terza apparteneva ad una coppia di amici comuni “rei di aver creato degli screzi tra i due giovani e perciò puniti con l’incendio del veicolo”.

 

 

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