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Trovati funghi “radioattivi” nel Verbano. Asl Cn 1: “Sconsigliato consumarli in cucina”

Redazione Quotidiano Piemontese

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Attenzione: funghi radioattivi trovati in località Foppiano, nel Verbano. A segnalarlo è il Servizio S.I.A.N. (Igiene degli Alimenti e della Nutrizione) dell’Asl CN1 che ha ricevuto dal Laboratorio dell’ARPA Piemonte di Ivrea la comunicazione che una specie esaminata in spettrometria gamma, campionata nel Comune di Crodo località Foppiano, è risultata avere livelli significativi di Radioattività (Cs-137). Probabilmente ancora legata al disastro di Chernobyl del 1986.

Spiega Sebastiano Blancato, direttore del SIAN dell’Asl CN1:

“Il fungo in questione è il Rozites caperatus (Foliota grinzosa) fungo buon commestibile che può peraltro essere confuso con alcune specie del genere Cortinarius, molto tossiche e pericolose. Di questa specie si conosce da tempo la caratteristica di fungo ipercaptante di sostanze radioattive, in particolare per il Radiocesio, e pertanto ne è già consigliato un consumo molto contenuto. Sulla base dei dati ottenuti, pur non trattandosi di alimento centrale per la dieta tipo della popolazione, si ritiene di sconsigliare il consumo del Rozites caperata. A titolo precauzionale si include in tale misura anche lo Xerocomus badius (Boletus badius), altra specie notoriamente ipercaptante”.

La contaminazione radioattiva rinvenuta, in base a quanto comunicato dall’ARPA Piemonte, può senz’altro essere fatta risalire ancora all’evento di Chernobyl.

Sin dal 1986, anno del disastro della centrale di Chernobyl, si legge in una nota, è stato predisposto un monitoraggio nazionale della radioattività ambientale. Tra i diversi alimenti analizzati ci sono i funghi che, considerate le loro caratteristiche di captare le sostanze radioattive, possono rivelare informazioni utili relative ad eventuali contaminazioni dell’ambiente in cui si sono sviluppati.

 

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