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Una grande folla, supereroi, disegni e palloncini a Torino al funerale della piccola Bea

Redazione Quotidiano Piemontese

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Una grande folla ha dato l’ultimo saluto alla Piccola Bea, la principessa d’Italia o la bambina di pietra, la bimba  morta a Torino la sera di San Valentino , sei mesi dopo la madre Stefania morta per un cancro al cervello.

Il funerale è stato celebrato alla chiesa del Santo Volto da don Mauro Giorda.
In chiesa la sindaca di Torino Chiara Appendino, ma anche decine di super eroi e di coldsplay dei personaggi dei cartoni a salutare Beatrice: Batman , l’Uomo Ragno,Capitan America, Superman, Pokémon, Trilli, Biancaneve, Re Leone, Alvin,  i Teletubbies e tutti i personaggi che Bea amava.

Per il papà Alessandro Naso di 37 anni: “Bea è stata una bambina coraggiosa, la mia mia bellissima bambina. Con lei vola via una parte di me. Sono a pezzi ma se penso a Bea ora la vedo tra le braccia della sua mamma. Adesso può correre e giocare come ogni bambina”.

Ha scritto sui social  la zia, Sara Fiorentino: “E’ volata via nel giorno degli innamorati, ha deciso di correre ad abbracciare la sua mamma. Saperle insieme sarà la nostra forza”.

Il messaggio del vescovo di Torino Cesare Nosiglia

Mentre la comunità del Santo Volto si raccoglie per salutare la piccola Beatrice ti chiedo di rappresentare la mia vicinanza al papà e alla famiglia per questo lutto che colpisce tutti. Ricordo lei e i suoi nella preghiera, con la certezza che il Signore l’ha ripresa con sé, per tenerla vicino alla sua mamma Stefania.

La scomparsa di questa bambina, la sua malattia rara ricordano a tutti noi che la vita è un mistero profondo; e che di fronte alla sofferenza e alla morte di persone innocenti non abbiamo risposte umane
credibili, ma ci può sorreggere solo la fede nel Signore e nella sua parola di vita

La breve esistenza di Bea, la sua storia travagliata hanno suscitato, a Torino e in tutto il mondo, solidarietà e attenzione; hanno provocato tanta gente a pregare, e a compiere gesti concreti di
carità. Questi sono segni di quella “tenerezza di Dio” che ci accompagna sempre, nella sofferenza come nella gioia e nel ritrovarci fratelli. Di cuore vi benedico tutti

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