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Piemonte

Celebrata in Sala Rossa la giornata mondiale contro l’omofobia a la transfobia

Redazione Quotidiano Piemontese

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“Una lotta estremamente aspra, come tutte quelle che si pongono come obiettivo mettere in discussione costrutti culturali radicati, che in questi casi prendono la forma di luoghi comuni e timori irrazionali”.

Così la sindaca Chiara Appendino ha definito la lotta contro l’omofobia e la transfobia, che oggi celebra la sua Giornata mondiale di sensibilizzazione e di riaffermazione a fronte di venti contrari che la paura del futuro alimenta nella nostra società.

Oggi in Sala Rossa il presidente del Consiglio comunale Versaci, la sindaca Chiara Appendino e l’assessore ai Diritti e alle Famiglie Marco Giusta, insieme alla comunità Lgbt e ad altre autorità cittadine, hanno celebrato la Giornata mondiale contro l’omofobia e la transfobia (IDAHOTB).

“Cosa succede quando il mosaico che ricreiamo attraverso modelli di pensiero codificati e stabilizzati nel tempo non trova più riscontro nei fatti che ci circondano? Spesso la risposta è una reazione istintiva: paura. La paura di ciò che non conosciamo”, ha proseguito la sindaca. “Ma il contraltare alla paura è la conoscenza. Ogni conoscenza contribuisce a ridefinire il mosaico e a scoprire realtà e modelli nuovi”.

Un percorso che, secondo l’assessore Giusta, spinge a forzare mentalità ancora chiuse e a liberare le persone e con esse l’intera società: “Una libertà raggiunta e conquistata da qualcuno diventa sempre una libertà per tutte e tutti”. La libertà conquistata, ad esempio dalle famiglie omogenitoriali di ottenere il riconoscimento dei diritti dei propri figli. “Non nascondo il grande orgoglio provato nell’essere stata Torino la prima città in Italia a garantire questo riconoscimento” ha rivendicato la prima cittadina.

Il tema scelto per la Giornata di quest’anno è “Alleanze per la solidarietà”. “Nessun reale avanzamento dei diritti può essere ottenuto soltanto con l’impegno dei soggetti interessati al cambiamento – ha sottolineato Marco Giusta – senza coinvolgere tutte le componenti della società. L’azione per la registrazione dei bambini e delle bambine nate da coppie omosessuali che ha visto la Città di Torino impegnata in queste settimane ha offerto un concreto esempio di alleanze per la solidarietà: saperi specialistici in campo giuridico e amministrativo sono statti messi a disposizione per trovare una soluzione che permettesse alla sindaca di assumersi la responsabilità politica della registrazione, compatibilmente con le leggi vigenti, e allo stesso tempo di sottolineare il vuoto legislativo esistente”.

Onorare quindi la Giornata IDAHOTB in maniera non soltanto celebrativa, per chi ha il mandato di rappresentare la cittadinanza, conclude Giusta, “significa mettere in campo azioni concrete che rimuovano le discriminazioni”. Infine, Giusta ha evidenziato la necessità di una legge nazionale di contrasto all’omofobia e alla transfobia.

Spese legali a carico delle Regione 

La Regione Piemonte è pronta a pagare le spese legali alle coppie omogenitoriali che dovessero trovarsi ad affrontare una causa giudiziaria in seguito alla registrazione del proprio figlio all’anagrafe, o che se la dovessero vedere rifiutata. La registrazione dei piccoli è già una realtà in alcuni Comuni, come a Torino dove si è proceduto all’iscrizione di Niccolò Pietro che ha due mamme. Riteniamo che anche quelle coppie omogenitoriali che non hanno la possibilità economica di affrontare gli eventuali rischi dell’iscrizione all’anagrafe del figlio, debbano avere una tutela.

Spiega l’assessore alle Pari Opportunità Monica Cerutti

Vogliamo garantire il loro diritto a crescere il proprio bambino, e il diritto del minore a rimanere nella propria famiglia, anche nel caso succedesse qualcosa al genitore naturale. Ho voluto annunciare questa  iniziativa proprio oggi  durante la giornata mondiale contro l’omofobia e la transfobia, davanti agli amici del Piemonte Pride, propio per darne la massima pubblicità.

Chi sarà costretto ad adire le vie legali, potrà dunque contattare lo 011/4325505 per avere una consulenza e per scegliere un avvocato o un’avvocata tra quelli iscritti nell’albo collegato al fondo. Per ora gli elenchi dei legali abilitati sono stati istituiti a Torino, ad Asti e a Cuneo. Ora stiamo per firmare anche a Novara. Importante è impugnare l’atto di annullamento come atto discriminatorio. Il fondo può supportare solo cause di questo tipo.

E tu cosa ne pensi?

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