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Piemonte

Record di trapianti di rene nei primi sei mesi dell’anno all’ospedale Molinette di Torino: più 67%

Redazione Quotidiano Piemontese

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Centocinque trapianti di rene nei primi 6 mesi del 2018. Il record è dell’ospedale Molinette della Città della Salute di Torino: un incremento del 67% rispetto al 2017 e del 72 % rispetto al 2016.

Risulta essere la più alta attività di trapianto renale mai fatta in Italia da sempre. In incremento anche l’attività di trapianto renale da donatore vivente (del 120% rispetto allo stesso periodo del 2017).

Già dal 2017 vi erano i segni di un incremento rispetto allo standard tradizionale di 100-120 trapianti per anno, ma questo inizio 2018 ha registrato un vero boom di attività nella gestione dei trapianti dal personale di sala operatoria (équipe chirurghi vascolari del dottor Maurizio Merlo, urologici del professor Paolo Gontero ed anestesiologici del dottor Pier Paolo Donadio, che è anche responsabile del Coordinamento regionali delle donazioni e dei prelievi) a quello di degenza nefrologica (équipe professor Luigi Biancone), dove i pazienti vengono seguiti.

Dell’attività di riferimento  generale e coordinamento dei trapianti in Piemonte è responsabile il professor Antonio Amoroso.
Dei 105 trapianti ve ne sono stati numerosi ad alta complessità quali 5 doppi trapianti di rene ed il primo trapianto di rene in Piemonte da donatore a cuore fermo, e 6 trapianti di rene combinati ad altri organi.

“Come nefrologo posso dire che oltre all’incremento del numero dei trapianti così significativo sia da donatore deceduto che da donatore vivente – osserva il professor Luigi Biancone, responsabile del programma di trapianto renale delle Molinette – saranno trapianti che dureranno più a lungo grazie ai progressi diagnostici e terapeutici che stiamo mettendo in campo”.

I trapianti di polmone (professor Mauro Rinaldi) sono addirittura raddoppiati nei primi sei mesi del 2018 rispetto all’analogo periodo del 2017: da 9 a 18.

I trapianti di fegato sono cresciuti da 78 ad 80 nel confronto semestrale tra i due anni, una cifra che nessun Centro può vantare e che era difficile da aumentare perché era già una cifra di eccellenza! Eppure è aumentata anche questa.

Tutto questo grazie soprattutto alla donazione di organi.

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