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In volo con te – Questo viaggio è per sempre – Intervista con Jessica Maccario

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Una duologia romance firmata Jessica Maccario, autrice cuneese che vive e lavora a Torino. In volo con te apre la vicenda che si chiude con Questo viaggio è per sempre e racconta la storia di Giulia e Tommaso, coppia sposata che deve affrontare la fine di un matrimonio. Una fine però particolare, dovuta alla raggiunta consapevolezza da parte di Tommaso di essere omosessuale. In mezzo c’è una bambina, Carlotta, che costringe i due protagonisti a trovare un modo di separarsi senza tagliare i ponti.

Ad aiutarli in questo percorso di crescita ci saranno una serie di viaggi e alcuni amici (vecchi e nuovi). Trovate qui la recensione integrale di In volo con te e qui quella di Questo viaggio è per sempre. Jessica Maccario ha risposto alle nostre domande.

Quella che racconti in questa duologia è una storia particolare. Un matrimonio che finisce per la consapevolezza raggiunta dal marito della propria omosessualità, e la conseguente necessità di ricostruire. Come nasce quest’idea?

L’idea di parlare di omosessualità è nata dal fatto che attorno a me sentivo spesso la gente parlare di queste coppie quasi con disprezzo, più volte ho detto la mia a riguardo in discussioni infinite. In molti miei libri compare il concetto di diversità, e in questa duologia in particolare ho voluto rendere Tommaso un personaggio di rilievo: un uomo che rivela tardi di essere omosessuale, sapendo di ferire la moglie e la figlia, ma bisognoso di quella libertà che per anni si è negato. Subito l’idea è stata quella di parlarne tramite gli occhi di Giulia, la donna ferita, che scopre i motivi per cui si è tenuto dentro e a lungo i suoi sentimenti, i suoi dubbi. Tommaso non è solo gay: è un uomo ambizioso e spiritoso, molto affettuoso con la sua bambina e legato alla moglie al punto di volerla vedere felice con un altro; ha da anni il sogno nel cassetto di disegnare e realizzare abiti, un lavoro che mi ha sempre affascinata.
Ho messo molto di me e dei miei pensieri in Giulia, che affronta questa situazione difficile prima con rabbia, poi con accettazione, imparando a conoscere il vero Tommaso e, soprattutto, a crescere la sua Carlotta con dei messaggi ben diversi rispetto a come fecero i genitori del marito, che avevano cercato di ostacolare la sua omosessualità. Questo è l’aspetto che mi stava più a cuore, mostrare come una bambina possa comprendere la diversità del suo papà senza reputarla una cosa strana o sbagliata.

Nei due libri ci sono tante storie e tanti percorsi. Tommaso, Giulia, Carlotta e tutti coloro che si muovono intorno a loro. Come hai costruito e incastrato le varie vicende?

Volevo che la famiglia avesse un posto fondamentale nella storia. Seppur l’abbandono di Tommaso porti alla separazione con Giulia e quindi di fatto a farli prendere due strade diverse, è proprio lui a ristabilire l’unione della famiglia, incoraggiando l’ex moglie ad avere la forza di andare avanti e ricominciare da zero. Superare le proprie paure e imparare ad amare e a fidarsi ancora, sono gli aspetti principali del romanzo “In volo con te”, mentre nella continuazione “Questo viaggio è per sempre”, ho potuto spaziare di più parlando del lavoro, delle amiche di Giulia e dei due nuovi uomini, che occupano un posto diverso nel cuore di Giulia: Andrew e Igor.
Incastrare le varie vicende non è stato difficile: ambientando il primo ad Amsterdam ho potuto focalizzare l’attenzione su Tommaso e il loro rapporto: il secondo riprende le vicende a Torino, dove Giulia ha cambiato lavoro e fa qualcosa che la soddisfa di più; nella prima parte si susseguono le scene con Igor e Andrew, nella seconda c’è la sua decisione e quindi la storia d’amore sviluppata pienamente.

I viaggi hanno un’importanza fondamentale nella storia. Prima Amsterdam, poi il Canada. La tua è una descrizione molto dettagliata di entrambi i luoghi. Sono viaggi che hai compiuto? Che importanza ha il viaggio nella tua vita?

Sì, amo molto viaggiare e quando non posso farlo fisicamente lo faccio con la fantasia, sono una grande sognatrice. In questo caso mi sono armata di mappa, guide e internet per studiare le varie città e dare un’impronta realistica ai romanzi. Volevo che ci fosse il contrasto tra città e natura, mostrando gli aspetti positivi e negativi di entrambi, quindi abbiamo due grandi città come Torino e Amsterdam, affollate ma con delle oasi in cui è possibile trovare un po’ di pace, e dall’altra delle distese sconfinate in Canada, dove è più facile perdersi e affrontare difficoltà ma dove la natura permette delle viste mozzafiato. Ad Amsterdam ci sono stata con il mio ragazzo ed è stato bello percorrere le loro stesse vie; a Torino ci vivo attualmente e per il Canada ho utilizzato molto le guide e i diari di chi c’è stato.

Poi però si torna sempre a Torino, che è la base, la sicurezza. Qual è il tuo rapporto con la città?

Ho sempre amato molto Torino. Non è la mia città d’origine, in quanto sono nata a Cuneo, ma ho frequentato l’Università di Beni Culturali e da un paio di anni ci vivo in settimana con il mio ragazzo, per questioni lavorative. Trovo affascinante il suo essere caotico alternato a posti di pace come quello dei parchi, e naturalmente amo le tante librerie che ci sono e il centro storico; dall’altra parte, mi piace tornare nei dintorni della mia città natale dove i boschi e la montagna sono centrali e l’aria è più pulita.

Oltre ai luoghi e ai viaggi reali dei protagonisti c’è anche un viaggio virtuale, vissuto con la lettura di due diari (anzi tre considerando quello di Anne Frank). Perchè hai deciso di inserire questo ulteriore spazio, che mi pare abbia un posto importante nella vicenda?

Proprio perché volevo dare ai viaggi un’impronta centrale, ho pensato di accompagnare Giulia nel suo viaggio fisico, inteso come percorso verso la rinascita e la consapevolezza di sé, con un viaggio scritto intrapreso da altre persone in precedenza, che le dessero anche la carica e la forza per andare avanti. Tanto le parole della donna che anni prima è partita con il marito per la Francia, quanto la presenza della sua bambina, sono importanti per il raggiungimento dell’obiettivo. Sono due viaggi molto diversi, ma entrambi presentano delle difficoltà e dei cambiamenti interiori. Anche in quel caso la ricerca è stata lunga, per cercare di creare al meglio le varie ambientazioni ho impiegato diversi mesi nella lettura di testi e mappe, ma mi ha appagata e fatta sentire come se veramente potessi avere l’occasione di esplorare posti mai visti.

Immagina una trasposizione cinematografica del tuo racconto. Quali attori ti piacerebbe interpretassero i tuoi personaggi?

Ci vedrei bene Colin Farrell per Tommaso, Taylor Cole per Giulia, Alyssa Shafer per la piccola Carlotta, Matt Bomer per Andrew, Ricardo Dal Moro per Luke… per gli altri dovrei pensarci! Non è facile dare un volto ai personaggi, così come ce li siamo immaginati noi, ma fisicamente ci potrebbero assomigliare. Certo è che mi piacerebbe molto vedere un film su questi due libri, ritrovare le la sofferenza di Giulia, l’emozione dei messaggi di Andrew, l’umorismo di Tommaso, la vivacità di Carlotta e il bello, sportivo e diffidente Luke.
Spero che comunque i personaggi possano entrare nel cuore dei lettori e che questo spaccato di realtà che ho presentato possa lasciare delle riflessioni e dei messaggi positivi.

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