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Cronaca

Operaio ha il Parkinson e l’azienda lo licenzia, il giudice gli da ragione ma l’azienda non paga e non lo riassume

Redazione Quotidiano Piemontese

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Una vicenda che sta facendo scalpore avvenuta a Piossasco. Franco Minutiello è stato licenziato dalla Teknoservice nel marzo 2017 per “giustificato motivo”, perché ammalato di Parkinson. L’azienda sosteneva di non avere per lui una nuova mansione adeguata all’handicap subentrato. Il 9 luglio scorsoperò il giudice ha dichiarato il licenziamento illegittimo e ordinato all’azienda di reintegrare Minutiello e di restituirgli gli stipendi arretrati, ma quella sentenza è rimasta lettera morta: l’operaio non ha riavuto né il posto di lavoro, né i soldi.

Questa mattina in aula un ordine del giorno, a prima firma Grimaldi (LeU), impegna la Giunta Regionale a mettere in campo tutte le azioni possibili per indurre l’azienda a rispettare la sentenza, sia per quanto riguarda il reintegro del lavoratore, sia relativamente alle somme a lui dovute come indennita e retribuzione maturata. L’ODG è stato sottoscritto da rappresentanti di tutti i gruppi consiliari: Liberi e Uguali, Partito Democratico, Moderati, Scelta Civica, Chiamparino per il Piemonte, Movimento 5 Stelle, Forza Italia, Lega Nord, Fratelli d’Italia, Scelta di Rete civica per Chiamparino, Movimento Nazionale, Movimento Libero Indipendente. È la prima volta che tutti i gruppi sottoscrivono un testo.

In base alla sentenza, Teknoservice è tenuta a “modificare l’organizzazione per assicurare il diritto al lavoro dei dipendenti portatori di handicap” e il provvedimento è immediatamente esecutivo. Eppure, nulla è avvenuto.

“L’azienda non rispetta la sentenza, non chiama il lavoratore, non gli paga uno stipendio dal febbraio 2017 e sui giornali i dirigenti hanno il coraggio di dire che sono preoccupati per questo precedente: doversi fare carico di un uomo che per loro è solo uno scarto” – dichiara Grimaldi. – “Non vogliono che si parli di responsabilità sociale dell’impresa, il lavoro per loro è merce. Noi non la pensiamo così, vogliamo che la sentenza del Tribunale del Lavoro di Ivrea venga rispettata”.

“Vogliamo giustizia e vogliamo vedere il signor Minutiello entrare nel posto di lavoro che gli spetta. Vogliamo che gli vengano pagati gli stipendi e che l’azienda la smetta di giocare sulla pelle di un lavoratore che ha avuto l’unica colpa di ammalarsi. Oggi possiamo dire, senza aspettare l’esito della votazione del documento, che il Consiglio Regionale del Piemonte e tutti i gruppi consiliari richiedono all’azienda di rispettare la sentenza del Tribunale del lavoro di Ivrea. La Regione Piemonte vuole vedere Franco Minutiello nel suo luogo di lavoro”.

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