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Cronaca

Salvini sul caso Claviere: non accetto le scuse della Francia. Indagine internazionale della procura di Torino

Redazione Quotidiano Piemontese

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Il vicepremier Matteo Salvini è tornato questa mattina sul caso presunto dei migranti portati dalla Gendarmerie francese sul territorio italiano e lasciati in un bosco. Con un post su Facebook Salvini definisce “vomitevole” quanto accaduto, accusa duramente la Francia ed dichiara di non accettare le scuse di Macron

Abbandonare degli immigrati in un bosco italiano non può essere considerato un errore o un incidente.
Quanto successo a Claviere è un’offesa senza precedenti nei confronti del nostro Paese, e mi chiedo se gli organismi internazionali, a partire dall’Onu fino all’Europa, non trovino “VOMITEVOLE” lasciare delle persone in una zona isolata, senza assistenza e senza segnalazioni. Chi erano questi immigrati? Da dove venivano? Perché sono stati abbandonati?
E ancora: per la civile Parigi è normale scaricare delle persone nei boschi?
Perché i francesi parlano di “gendarmi che non conoscevano la strada”, se poi il furgone è rientrato nel proprio paese a gran velocità e senza esitazioni? Andremo fino in fondo. Siamo di fronte a una vergogna internazionale, e il signor Macron non può far finta di nulla.
Non accettiamo le scuse.

Caso Claviere, si indaga su altro sconfinamento

Trasporto di stranieri con atti diretti a procurarne illegalmente l’ingresso nel territorio dello Stato. E’ il reato ipotizzato dalla procura di Torino che ha aperto un fascicolo a carico di ignoti sulla vicenda dei migranti fatti scendere da un furgone della gendarmeria francese a Claviere. A darne notizia una nota della procura in cui si precisa che “non risulta che le autorità italiane siano state poste a conoscenza da parte di quelle francesi di quanto accaduto”.

Inoltre, c’è un secondo episodio di sospetto sconfinamento delle autorità francesi in territorio italiano su cui sta indagando la procura torinese: i fatti si riferiscono al 2 agosto scorso quando, si legge in una nota, si sono verificate “due anomale attività di controllo di due cittadini residenti nel comune di Claviere” e per il quale la procura ha aperto un fascicolo senza indagati e senza formulazione di reato.

In particolare, precisa la nota sottolineando che i fatti sono stati riferiti dagli interessati ai carabinieri, le due persone – una mentre passeggiava con il cane, l’altra mentre era in moto su una strada sterrata – “venivano fermate nella zona di Gimont di Cesana Torinese da quattro uomini verosimilmente francesi, usciti dalla zona boscosa dov’è erano nascosti, in tuta mimetica militare, con giubbotto antiproiettile e armati chiedevano loro in lingua straniera i documenti”.

Sottolineando che i fatti si sono verificati “in territorio italiano a circa 2 km dal confine con la Francia”, la nota della procura comunica ancora che “alla persona che circolava con il ciclomotore, di cui è stata rilevata la targa, veniva impedito di proseguire per la strada è intimato di non riferire ad alcuni di aver visto gli uomini armati”.

Infine, la procura torinese fa poi sapere che, oltre alle indagini in Italia, emetterà – come già in precedenza per i fatti di Bardonecchia – un ordine di investigazione europeo “confidando nella doverosa collaborazione della competente autorità francese”.

Cerutti: “Migranti trattati come merci, è inaccettabile”

Sulla questione è intervenuta anche Monica Cerutti, assessore regionale all’Immigrazione della Regione Piemonte: “Pur condividendo il fatto che la Francia debba rispettare le leggi – spiega –  è inaccettabile che i migranti vengano trattati alla stregua di merce indesiderata e non come persone. Sui giornali ho letto le dichiarazioni del ministro Salvini e di altri politici di centro destra che parlavano di ‘migranti scaricati’”.

“Vorrei ricordare che si sta discutendo di esseri umani, non di cose. Anche il linguaggio conta e ci vuole rispetto per quello che è il dramma di uomini e donne che non riescono a trovare pace e stabilità, e che vengono presi e spostati senza nessuna considerazione e senza nessuna preoccupazione per la loro vita e il loro futuro”, ha aggiunto Cerutti.

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