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Torino affonda, il video di un collettivo di artisti racconta la bellezza di Torino e la sua decadenza

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In una Torino che affonda si aggira lo spettro di Cristiano Ronaldo che si muove inafferrabile tra i negozi chiusi del centro. Dall’alto, il fantasma di Sergio Marchionne riconsegna la città nelle mani di chi è rimasto, a cui non resta che vagare solitario attraverso i luoghi simbolo.
Dai Murazzi agli scheletri industriali, tra gigantesche navi abbandonate e locali vuoti della movida che non c’è più, cercando di stare a galla in una città che affonda sotto le sue ambizioni e le sue speranze.

Torino Affonda è il breve viaggio di una generazione, quella degli anni ’90, che si è risvegliata di colpo nel 2018. La prima opera di un collettivo composto da registi, musicisti e artisti che ha deciso di unirsi per raccontare la città attraverso immagini e suoni.
Il video racconta la bellezza di Torino e la sua decadenza, la malinconia che la attraversa in un momento storico complesso e conflittuale.

Ma Torino Affonda è prima di tutto un messaggio di speranza e un invito all’azione. Vuole essere un’occasione per riflettere insieme sul futuro della città, per ritrovare quella forza propulsiva che da sempre è parte del DNA di Torino.
Per questo motivo il collettivo lancia sui social media e sulla propria pagina Instagram l’hashtag #TorinoNonAffonda. Un segno positivo per riscoprire insieme Torino, bellissima e dinamica.
Ed è solo l’inizio. Torino Affonda parte da qui per intraprendere un viaggio che toccherà altre città, per raccontare il nostro Paese attraverso le istantanee del presente.

La regia del video è a cura di Gianluca Orrù. Cinematografia: Giorgio Nevissano.
Musica: Miriam.

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