I nuovi 11 progetti del Torino Film Lab

Una delle cose più interessanti delle ultime edizioni del Torino Film Festival è il Torino Film Lab.

Si tratta di un laboratorio che appoggia un gruppo di registi selezionati nella realizzazione del loro primo (o al massimo secondo) lungometraggio.
Quello che mi piace del progetto è che rende il TFF non solo figo perchè ci sono sempre bei film ma anche estremamente utile per far nascere e crescere nuovi nomi con buoni progetti.
Non solo quindi una mostra del cinema (come Venezia), per nulla una passerella (come Roma) ma sempre più uno strumento che serve a scoprire nuovi talenti per il mondo del cinema.

La lunga introduzione per dirvi che il Torino Film Lab ha scelto gli undici progetti che parteciperanno alle varie fasi del prossimo programma Framework.

Dal 28 aprile al 3 maggio e dal 25 al 29 novembre registi e sceneggiatori saranno a Torino per un doppio workshop.
E durante il Torino Film Festival 29 i progetti realizzati verranno pèresentati alla platea di 120 produttori che abitualmente affollano il festival (senza dimenticare il TFL Production Awards).

Insomma una grandissima occasione per i seguenti progetti.

“The Fungi” – Óscar Ruiz Navia (Colombia)
“Touch Me Not” – Adina Pintilie (Romania)
“The Last Land” – Pablo Lamar (Paraguay)
“Underground Fragrance” – Song Peng Fei (Cina)
“?Beirut, I Love You” – Zena el Khalil (Libano) e Gigi Roccati (Italia)
“?Mr Kaplan” – Álvaro Brechner (Uruguay/Spagna)
“?Deadweight” – Axel Koenzen (Germania)
“?Romanian Spring” – Anca Miruna Lazarescu (Romania)
“?Adama” – Julien Lilti e Simon Rouby (Francia)
“Mercuriales” – Vernier Virgilio (Francia)
“?Historia del miedo” – Naishtat Benjamin (Argentina)

John McCracken sulle strade della California

Poi non venite a dirmi che a Torino la cultura non riesce a fare sistema.
Dovrebbe farlo di più, può darsi, ma che proprio non ci riesca mi sembra una balla bella e buona (cacofonico ma efficace!).

Al Museo di Arte Contemporanea del Castello di Rivoli c’è in queste settimane una bella personale di John McCracken, artista californiano che ha portato il minimalismo alle sue espressioni più estreme.
La manica lunga del Castello è in questi giorni piena di blocchi di legno, lastre, colonne, forma molto minime, molto pulite ed essenziali.

Può piacere o meno (a me piace) ma non è questo il punto.

Il punto è che in contemporane al cinema Massimo (la sala del Museo Nazionale del Cinema) c’è una interessante rassegna che risponde al nome affascinante di Sulle strade della California.
L’obiettivo è di mostrare prodotti filmici che servano a comprendere meglio quel territorio, la sua gente ma soprattutto i suoi spazi ed il pensiero che si muove su quelle strade.
Il tutto per poter comprendere meglio l’arte di McCracken.

La rassegna (1-13 aprile) prevede dieci titoli di notevole spessore.
Si va dai conosciutissimi Il laureato di Mike Nichols, Pulp Fiction di Quentin Tarantino, Somewhere di Sofia Coppola ad alcuni gioiellini come Vivere e morire a Los Angeles di Bill Friedkin, Breezy di Clint Eastwood e The brown bunny di Vincent Gallo.
Ma forse le cose più interessanti sono quelle meno conosciute, in particolare una serie di docu-film come The cool school di Morgan Neville che racconta la scena artistica di LA negli anni 50 e 60, oppure When You’re strange, in cui Tom Di Cillo racconta l’intera parabola dei Doors.
E molto mi stuzzica anche Night tide di Curtis Harrington che non conosco ed è presentato come un piccolo horror sulle mutazioni.

Trovate comunque il programma completo sul numero di aprile de La rivista del cinema.

Somigliate a Ficarra o Picone? Tocca a voi

Pensavo che un blog come questo potrebbe fare anche la sua parte nel segnalare qualcosa di utile.
Voglio dire… si parla di cinema, in Piemonte (dove di cinema se ne fa parecchio) ed allora non mi sembra una cattiva idea segnalarvi i casting che mi capitano sottomano.

Quello di oggi è curioso perchè si cercano non tanto attori quanto sosia, e nello specifico sosia di Ficarra e Picone.

Il duo comico, famoso per Zelig ma con alle spalle già un paio di film di discreto successo, tornerà a girare a Torino questa estate (6 giugno – 9 agosto le date previste per le riprese).
E la Tramp Limited s.r.l. società di produzione che sta realizzando il film, è alla ricerca di controfigure per i due attori.

Ora, siccome dubito vi chiederanno di buttarvi da un’auto in corsa o di volare già da un palazzo in costruzione, forse è il caso di provarci.

Quindi se assomigliate a Salvo Ficarra o a Valentino Picone non vi rimane che inviare due foto (primo piano e figura intera), i vostri dati fisici (altezza, peso, taglia) e i vostri recapiti telefonici alla mail torinofilmcasting chiocciolina gmail.com e poi aspettare che vi chiamino.

Oh… se assomigliate ad Ale e Franz lasciate perdere, sono altri due!

ActingOut – piccoli produttori crescono

Cinema e video a Torino non sono (ovviamente e per fortuna) solo grandi produzioni.
Ci sono una bella serie di iniziative più o meno piccole, con tanta voglia (e spesso l’innegabile merito) di crescere.

Tra queste metto senza dubbio ActingOut, che possiamo definire in tanti modi ma è innegabilmente un gruppo di persone che “fanno cose”. E nello spcifico pubblicano un Magazine, organizzano eventi e da qualche tempo, grazie ad ActingOut Prod producono anche (e soprattutto) video… in gran quantità e di ottimo livello.

Ho fatto qualche domanda a Tommaso Caroni, che di ActingOut è il pensatore originario, e questo è quello che mi ha risposto.

1. A giugno compie 5 anni l’idea originaria di ActingOut, che sul sito è rappresentata dall’immagine di un foglio di carta da te firmato che è il manifesto del progetto. Come nasce il desiderio di far nascere ActingOut?

Acting Out è nato cinque anni fa’per necessità. L’idea originaria non era tanto di creare un gruppo di lavoro con cui realizzare progetti, ma di formare una redazione in grado di misurare la temperatura culturale della città, andando a sopperire a quelle che io ritenevo ingiustizie mediatiche. Il nostro obbiettivo era promuovere realtà artistiche di qualità che non trovavano il giusto spazio nell’ambito del panorama culturale cittadino e spazio sui maggiori mezzi di informazione. 5 anni fa facebook in Italia era agli inizi e non c’erano molti modi, a parte quelli più isitituzionali, per avere una adeguata programmazione cittadina. Abbiamo così deciso di pubblicare un magazione mensile cartaceo, stampato in bianco e nero, con una sua fortissima identità che è riuscita in 5 anni a creare oltre che un bacino di pubblico affezionato anche un gruppo di lavoro che ha proseguito la collaborazione anche in altri ambiti.

2. In 5 anni di cose ne succedono un sacco. Come è cambiato Acting Out in questo tempo?

Acting Out nel 2008 è passato su internet mantendendo una sua anima cartacea (sono previsti numeri cartacei speciali, in occasioni particolari) al sito Actingoutmag.com.
Oltre a questo Acting out è diventato anche un associazione che si occupa dell’organizzazione di eventi multimediali, di didattica di cinema nelle scuole della provincia di torino e di produzioni video di vario tipo.
E’ nato a novembre dello scorso anno ActingOut Prod una nuova area dell’associazione che realizza videoclip, documentari, spot, cortometraggi e video istituzionali per realtà sul territorio.

3. In che modo questi 5 anni hanno portato alla nascita di questi nuovi progetti?

Il gruppo di lavoro è sempre stato solido, e occupandomi io di video da diverso tempo, ho coinvolto nella realizzazione per esempio dei contenuti multimediali del magazine online, e negli eventi di proiezione organizzati, persone con cui già collaboravo al di fuori del progetto acting. In questo modo acting è diventato un punto di riferimento e il passaggio a ufficializzare la nascita di una nuova realtà video è stato un passo naturale.
Ora insieme a Luca Vigliani (regista, operatore e montatore) Rocco Riccio (regista e montatore) e Federico Torres (direttore della fotografia) lavoriamo quotidiamente a progetti nostri e produzioni video commissionate da terzi.

4. Chiudiamo ovviamente con le prospettive future. Dove vuole arrivare, cosa vuole diventare Acting Out da grande?

Diciamo che Acting Out vuole crescere prima ancora di diventare grande. Il magazine continua a uscire regolarmente ogni mese, mantendendo il suo scopo primario di promozione di giovani realtà artistiche torinesi, e la redazione lavora sempre con lo stesso spirito costruttivo. Acting Out Prod vuole continuare a farsi conoscere e a realizzare bei lavori. Il futuro penso che sia nelle nostre mani, sta a noi continuare a lavorare bene e trovare sempre maggiori consensi con le produzioni che realizziamo.

Il modo migliore per chiudere il post mi sembra quello di mostrarvi il nuovissimo showreel con le produzioni di ActingOut Prod, che peraltro mi sembra dia l’idea della qualità dei progetti realizzati.

SHOWREEL from ACTING OUT on Vimeo.

Notte tricolore cinematografica

Mi rendo conto che inaugurare un blog che parla di cinema a Torino nella settimana che prevede l’inizio dei festeggiamenti per i 150 anni dell’unità d’Italia è un vantaggio non indifferente per il bloggante.

E peraltro mi impone di cominciare col raccontarvi quali sono gli appuntamenti legati al cinema durante la notte tricolore tra mercoledì e giovedì.

Mentre la città sarà invasa di gente pronta a passare da un concerto ad una mostra ad uno spettacolo teatrale, gli amanti del cinema possono dedicarsi alla loro passione.

La mole sarà inevitabilmente simbolo della serata visto che si accenderà di un collare tricolore visibile da ogni angolo della città.
Ma se fuori dalla costruzione Antonelliana ci sarà il simbolo, dentro ci sarà la sostanza.
Infatti è partita da qualche giorno la mostra Noi credevamo. Il Risorgimento secondo Martone, curata direttamente da Alberto Barbera. Mostra che non espone foto di scena ma direttamente fotogrammi del film, perchè al centro della questione viene messa la storia d’Italia e non il film.

Anche al Cinema Massimo la nottata sarà dedicata all’unità.
Si parte con La lunga calza verde, un curioso cartoon del 1961 firmato da Roberto Gavioli su soggetto di Cesare Zavattini. Il film, che racconta il Risorgimento, venne realizzato proprio in occasione del centenario dell’unità.
E subito dopo Ma che storia di Gianfranco Pennone. Documentario presentato a Venezia quest’anno e che racconta la storia dell’unità (il tema della serata è quello… che volete!) con un montaggio di materiali dell’Archivio Storico Luce.
Entrambi gli appuntamenti sono ad ingresso gratuito.

Quindi se durante la nottata di veglia volete dedicare qualche ora al cinema potete rimanere nel cuore della città e non allontanarvi per nulla dal centro della festa.

Perchè Cabiria

Con tutti i blog di cinema che ci sono in giro – vi chiederete – c’era proprio bisogno di un altro spazio dedicato alla settima arte?

Per di più uno spazio all’interno di un quotidiano online, di un quotidiano locale… cosa potrà dare di più o di diverso questo mio nuovo arrivo?

La risposta è da cercare proprio in quel “locale”.
Su queste pagine infatti troverete notizie, eventi, appuntamenti legati al cinema in Piemonte, con ovvia e particolare attenzione a quanto (molto) succede a Torino.

E da parlare ne avremo parecchio se pensiamo al gran numero di produzioni che vengono ormai da anni realizzate nella nostra regione, al gran lavoro della Film Commission, ai mille appuntamenti creati dal Museo Nazionale del Cinema e da tante altre associazioni meritevoli del territorio, ai festival (numerosi e apprezzati).
Insomma avremo di che divertirci e sto pensando ad alcune rubriche fisse su temi ben definiti… ma i particolari li scopriremo strada facendo.

Ed ecco quindi che nasce Cabiria, titolo che ci è sembrato molto rappresentativo sia del mondo del cinema in assoluto sia (soprattutto) del cinema torinese per l’enorme importanza a livello mondiale e storico che ebbe il film di Giovanni Pastrone titolato da Gabriele Dannunzio.

Quindi mettetevi comodi, buio in sala e andiamo a incominciare.

…e spegnete quei cellulari!!!

(credits photo: Corsi Michele)