Tomboy dal GLBT Film Festival alla distribuzione

Avrete probabilmente sentito che Tomboy, lo splendido film di Celine Sciamma che ha trionfato al Torino GLBT Film Festival, verrà distribuito in Italia.

La notizia mi rende doppiamente felice per una serie di motivi.

Prima di tutto ed inevitabilmente perchè Tomboy è un film splendido, delicato, una storia (quasi) qualunque raccontata con tenerezza e delicatezza estrema, insomma un bel film da andare a vedere.

In secondo luogo perchè in Italia c’è bisogno di film del genere, che non strizzano l’occhio nemmeno lontanamente al successo commerciale ma hanno una storia da raccontare.

Infine perchè io credo che lo scopo principale di un festival (e qui il merito va al GLBT FF torinese) sia quello di far conoscere i film che meritano attenzione e se qualche casa di distribuzione ne rimane convinta e affascinata al punto di decidere di investirci dei soldi per distribuirlo nel proprio paese vuol dire che il festival in questione ha raggiunto il suo obiettivo (succede sempre più spesso col Torino Film Festival – a proposito a giorni uscirà Four Lions).

Grazie e complimenti per il coraggio quindi a Teodora Film e Spazio Cinema in attesa di conoscere la data di distribuzione

 

Torino GLBT Film Festival – le foto della serata conclusiva

Da sempre (caso a parte l’ultimo Torino Film Festival) ho la capacità di scegliere a qualunque festival una serie di film da vedere senza mai centrare i film che poi vengono premiati.

E questo è capitato anche per la 26° edizione del Torino GLBT Film Festival.
Edizione splendida e seguitissima per pubblico (cresciuto del 10% nonostante una giornata di programmazione in meno) e critica, ma soprattutto (questo è l’importante) capace di mostrarci film di grande qualità.

Ha trionfato Tomboy di Celine Sciamma, premiato sia dalla giuria che dal pubblico.
Una delicata  storia su una bambina che si presenta come un maschietto ai suoi nuovi amici. Film (che non ho visto) splendido e premiato anche a Berlino.

Nella gallery trovate tutte le foto scattate dal sottoscritto (che non è assolutamente un fotografo) durante la snella serata di chiusura con protagonista assoluta una Veruschka straordinaria per eleganza e portamento.
Serata in cui erano presenti anche i responsabili di Ikea Italia e Eataly dopo le recenti campagne pubblicitarie seguite da allucinanti polemiche.

Ma lasciatemi dire due parole sui film che invece ho visto.
A partire dall’ottimo Il richiamo di Stefano Pasetto con una doppia notevole prova interpretativa per Francesca Inaudi e Sandra Ceccarelli.
Consiglio invece Stonewall Uprising per capire cosa successe a New York nel 1969 e da cosa nasce il Gay Pride.
E molto ben fatto è anche The world unseen di Shamin Sarif che ci mostra un Sudafrica che conosciamo poco, dal punto di vista della comunità indiana.
E ancora la folgorante commedia di chiusura, You should meet my son di Keith Hartman, divertente e autoironica.

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