A Gianni Amelio il premio Cinema e Paesaggio di Film Commission

Film Commission Torino Piemonte, in collaborazione con Collisioni Festival, attribuisce il premio “Cinema e Paesaggio” a Gianni Amelio.

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Loach, Barbera, la Rear… e in mezzo Amelio e il suo #TFF30

La faccenda è complessa, me ne rendo conto!
Provo a dire la mia sui vari attori della faccenda.

Abbiamo Ken Loach che decide (all’ultimo momento) di non venire a Torino e non ritirare il Gran Premio per schierarsi dalla parte dei lavoratori vessati e sottopagati e pure (pare) licenziati ingiustamente.
Avrebbe potuto provare a capirci qualcosa di più, ad interpellare tutti i protagonisti, avrebbe potuto scegliere di venire a Torino e lasciare il suo spazio di ringraziamento ai lavoratori in questione per spiegare la situazione.
Non avrebbe potuto devolvere il premio ai lavoratori come suggerisce Gramellini perchè a quanto ne so il Gran Premio Torino non è un premio in denaro (Loach da solo ha più disponibilità finanziaria di tutto il Torino Film Festival).
Ha deciso di non venire… mi sembra la scelta peggiore che potesse fare ma amen! Leggi tutto “Loach, Barbera, la Rear… e in mezzo Amelio e il suo #TFF30”

Lettera aperta a Gianni Amelio

Caro direttore,
se ti è capitato di leggere le mie parole sul tuo Torino Film Festival su questo o su altri blog saprai bene che ho sempre apprezzato il lavoro che tu ed Emanuela Martini (e tutto lo staff naturalmente) avete svolto in questi quattro anni.
A questo apprezzamento si aggiunge la stima che da sempre ho di te come regista.
Con queste premesse mi permetterai di dirmi in disaccordo con quanto hai affermato ieri sera durante la presentazione del tuo ultimo film.

Dire che “oggi a Torino si girano troppi film che non hanno nulla a che fare con la storia e con l’immagine della città” e soprattutto che “Se fossi responsabile della Film Commission del Piemonte non permetterei mai che si girasse in città un film ambientato a Civitavecchia” lo considero, in questo particolare momento storico, sbagliato e controproducente.

Chiarisco. Leggi tutto “Lettera aperta a Gianni Amelio”

Torino-Roma: Continuiamo così, facciamoci del male!

Io un’idea del perchè Marco Muller abbia voluto così fortemente piazzare il suo festival di Roma a ridosso del Torino Film Festival ce l’ho, ed è sostanzialmente quella che vi avevo proposto in tempi diciamo non sospetti.

L’ex direttore di Venezia sembra abbia ricattato le istituzioni locali al punto che l’incontro al vertice, presente il ministro della cultura, è stata una farsa clamorosa con spreco di tempo (e denaro pubblico, visto che siamo in periodo di tagli).

A Roma non hanno però capito che questa scelta danneggerà Torino (perchè il pubblico “normale” non sarà disposto a prendersi un mese di ferie per seguire due festival e perchè i distributori saranno costretti a scegliere quale dei due festival prediligere), ma danneggerà anche Roma (perchè il pubblico “normale” non sarà disposto a prendersi un mese di ferie per seguire due festival e perchè i distributori saranno costretti a scegliere quale dei due festival prediligere).
In definitiva danneggerà l’immagine (e non solo l’immagine) del cinema italiano nel mondo e dell’Italia tutta, con ripercussioni non da poco su un sistema che ha già le sue difficoltà a convincere gli investitori e le istituzioni di essere una fonte di guadagno e non solo uno spasso del venerdì sera.

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“Io vi odio a voi romani”

Volevo scrivere un bel post approfondito sulla notizia che davvero Marco Muller ha deciso che il Festival di Roma si farà ad una settimana di distanza dal Torino Film Festival.

Poi ho pensato che il mio parere l’avevo già dato, più volte, che circa 200 artisti hanno firmato per appoggiare moralmente Marco Muller (ma che tra loro non c’è Nanni Moretti), che i politici torinesi e romani si erano accordati ma che poi a Roma se ne sono fregati, che Piero Fassino vorrebbe l’intervento del ministro della cultura, che invece è intervenuta l’Associazione dei Festival Italiani di Cinema (a cui il Festival di Roma non è nemmeno iscritto) …ed ho pensato che forse non avevo altro da aggiungere.

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Perchè Marco Muller ce l’ha con il Torino Film Festival

Questa mattina la Torino cinematografica si è svegliata con il grido d’allarme lanciato da Gianni Amelio attraverso La Stampa (il cui sito al momento non funziona granchè bene).

La questione è che il neodirettore del Festival di Roma Marco Muller (in realtà non ancora nemmeno nominato ufficialmente) ha comunicato per mail al nostro le date della prossima rassegna romana, che guarda caso sono le stesse del Torino Film Festival.
In aggiunta ha pensato bene di comunicare anche quelle delle prossime sei edizioni (sebbene il suo mandato duri solo quattro anni) che confermano come periodo fine novembre.

Amelio lamenta l’arroganza di Muller e l’intenzione evidente di voler far fuori il TFF che non potrebbe competere in quanto a budget con il colosso (economicamente parlando ma mai veramente decollato dal punto di vista culturale) romano.

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Torino Film Festival 29 – considerazioni finali

Vi dovevo qualche conclusione sul Torino Film Festival di quest’anno.
I dati ufficiali dicono 6% in più di spettatori, 191.000 euro di incasso, 25% in più di giornalisti accreditati.

Numeri che stanno ad indicare che il nostro festival è andato alla grande.
Impensabile l’aumento di pubblico (costante ormai da cinque edizioni), ed evidentemente le continue polemiche su tappeti rossi e star presenti hanno anche sollevato quell’attenzione che l’assessore Coppola ritiene fondamentale.

La mia impressione è che in realtà i grossi quotidiani abbiano abbastanza snobbato il TFF (forse più ancora degli altri anni), ma a questo siamo abituati ed i giornalisti presenti evidentemente si sono goduti i film ma non ne hanno scritto moltissimo.
Ad onor del vero mai come quest’anno la sala stampa è stata piena di gente.

E i film? (che lo sapete che a Torino quello che conta sono i film!)
La qualità media è stata molto alta (ma questa non è una novità), non mi sono però quest’anno imbattuto in quel film che ti lascia a bocca aperta e che ricordi per gli anni a seguire.
Potrebbe anche essere un caso.

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Affaire Penelope Cruz: alla fine vince Coppola

Ma Penelope Cruz la si nota di più se non viene o se viene e si mette sul palco davanti a tutti?
L’ex direttore del Torino Film Festival Nanni Moretti l’evrebbe forse commentato così il pasticciaccio sulla presenza dell’attrice.

Alla fine l’ha spuntata Michele Coppola e la Cruz ci sarà alla serata d’apertura del TFF29, sul palco con Sergio Castellitto a consegnare il premio ad Aki Kaurismaki.
Immagino che questa sia stata la scappatoia trovata da Gianni Amelio per giustificare la presenza sul palco di un’attrice che non ha film al Festival.

Il mio pensiero sulla faccenda l’ho già detto, ora non ci resta che dimenticare l’inutile pasticcio e attenderci che tutti i giornali del mondo oggi facciano titoloni sulla presenza di Penelope Cruz al Torino Film Festival, visto che questo è l’obiettivo dichiarato di Coppola.

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Riflessione sul poco glamour al Torino Film Festival

Provo a lasciarvi una veloce riflessione su quello che sarà l’evento culturale torinese ed italiano dei prossimi giorni.
Alle porte c’è infatti la ventinovesima edizione del Torino Film Festival.

Per tutto quello che riguarda il programma, i film da scegliere, gli orari e quant’altro vi rimando al sito del festival (e buon lavoro, perchè scegliere tr ai più di 200 film in cartellone non è cosa facile).
In questa sede vorrei invece fare due chiacchiere sulla storica mancanza di glamour del nostro festival.

La polemica è vecchia e man mano che il TFF cresce negli apprezzamenti della critica e nel numero di spettatori puntualmente ritorna con qualcuno (solitamente un politico) che tira fuori la solita frase: “Dobbiamo portare a Torino i grandi nomi del cinema mondiale”.

Quello che misteriosamente sembra sfuggire ai suddetti è che Torino non è Venezia e tantomeno Roma (si parla di festival), gli obiettivi sono diversi.
Il Torino Film Festival non è mai stato una vetrina per gli attori di Hollywood, non abbiamo – ad esempio – mai avuto una passerella.
I grossi nomi ci sono sempre stati, ma invece di guardarli sfilare in vestiti da sera e fotografarli si èe sempre preferito incontrarli in un bar di via Po col giaccone pesante e scambiarci magari anche due chiacchiere.

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