Tanti auguri Alba International Film Festival

Compie dieci anni l’Alba International Film Festival ed il programma che si srotolerà dal 1 al 5 giugno pare essere molto interessante.

Ovviamente vi invito a spulciarlo sul sito ma vi segnalo alcune cose che mi sembrano interessanti.

La serata inaugurale è dedicata ai 150 anni dell’unità d’Italia ed ha il suo centro nella proiezione dell’onnipresente Noi credevamo di Mario Martone, che ormai è senza dubbio il film simbolo di questo centocinquantenario.

Interessante è anche la retrospettiva su Heddy Honigmann, documentarista di cui il festival proietterà cinque tra i suoi lavori più complessi.

E mi incuriosisce anche il lavoro di Andrea Fenoglio e Diego Mometti dedicato a Nuto Revelli e alla sua produzione. Si chiama Il popolo che manca ed è previsto nella giornata conclusiva.

Per tutto il resto vi consiglio di sbirciare il programma (si… c’è anche Pippo Baudo) e fare un salto ad Alba.

Noi credevamo Nastro d’Argento 2011

Così sarà Noi credevamo di Mario Martone il film vincitore del Nastro d’Argento 2011.

L’annuncio è stato dato con grande anticipo e addirittura prima che vengano comunicate le cinquine in nomination.

Le motivazioni del premio sono inevitabilmente condivisibili

non solo come film caso in controtendenza nell’anno della commedia, ma per il valore e l’impegno che esprime, oltre il cinema, in un passaggio storico centrale nella vita della Repubblica Italiana, a 150 anni dall’Unità del Paese

Il premio a Martone mi fa innegabilmente piacere per la qualità del film, per la qualità del regista e per l’importanza storica che la pellicola ha già assuntoin così breve tempo.
Strana storia distributiva quella di Noi Credevamo, passato a Venezia, uscito in sala, poi perso, poi tornato in sala ed ora protagonista di decine di singoli eventi legati all’Unità d’Italia in giro per il paese.
E dei 150 anni dell’unità è ormai diventato il film simbolo.

Contento anche perchè (come tanti altri negli ultimi anni) Noi credevamo è stato girato in buona parte in Piemonte e a Torino.

Notte tricolore cinematografica

Mi rendo conto che inaugurare un blog che parla di cinema a Torino nella settimana che prevede l’inizio dei festeggiamenti per i 150 anni dell’unità d’Italia è un vantaggio non indifferente per il bloggante.

E peraltro mi impone di cominciare col raccontarvi quali sono gli appuntamenti legati al cinema durante la notte tricolore tra mercoledì e giovedì.

Mentre la città sarà invasa di gente pronta a passare da un concerto ad una mostra ad uno spettacolo teatrale, gli amanti del cinema possono dedicarsi alla loro passione.

La mole sarà inevitabilmente simbolo della serata visto che si accenderà di un collare tricolore visibile da ogni angolo della città.
Ma se fuori dalla costruzione Antonelliana ci sarà il simbolo, dentro ci sarà la sostanza.
Infatti è partita da qualche giorno la mostra Noi credevamo. Il Risorgimento secondo Martone, curata direttamente da Alberto Barbera. Mostra che non espone foto di scena ma direttamente fotogrammi del film, perchè al centro della questione viene messa la storia d’Italia e non il film.

Anche al Cinema Massimo la nottata sarà dedicata all’unità.
Si parte con La lunga calza verde, un curioso cartoon del 1961 firmato da Roberto Gavioli su soggetto di Cesare Zavattini. Il film, che racconta il Risorgimento, venne realizzato proprio in occasione del centenario dell’unità.
E subito dopo Ma che storia di Gianfranco Pennone. Documentario presentato a Venezia quest’anno e che racconta la storia dell’unità (il tema della serata è quello… che volete!) con un montaggio di materiali dell’Archivio Storico Luce.
Entrambi gli appuntamenti sono ad ingresso gratuito.

Quindi se durante la nottata di veglia volete dedicare qualche ora al cinema potete rimanere nel cuore della città e non allontanarvi per nulla dal centro della festa.