Il Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino a EuromineralExpo

euromineralexpo torino Da numerosi anni è in corso la collaborazione fra il Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino e la mostra-mercato mineralogica Euromineralexpo, importante rassegna del settore giunta nel 2016 alla sua 45a edizione. L’“area culturale” presente all’interno del padiglione offre, di volta in volta, a istituzioni scientifiche e ad associazioni culturali significative occasioni di approfondimento su vari temi di scienze naturali, tra cui in particolare la valorizzazione di collezioni o di aree di specifico interesse dal punto di vista mineralogico.

Una selezione di 44 campioni mineralogici fra i più importanti ed estetici della collezione Falco verrà esposta nell’area tematica del 45° EuromineralExpo di Torino che si terrà al PalaAlpitour (Corso Sebastopoli 123, Torino) dal 30 settembre al 2 ottobre 2016.

Il pubblico potrà ammirare cristalli particolarmente appariscenti tra cui alcuni campioni di berillo var. smeraldo e var. acquamarina, varie rodocrositi ed ancora azzurrite, benitoite, elbaite, vanadinite, quarzo, ecc.

Il monossido di Carbonio: un gas pericoloso che dobbiamo imparare a conoscere

È di poche ore fa la notizia che a Novara, una fuga di monossido di carbonio proveniente dalle cantine del palazzo ha costretto all’evacuazione 35 famiglie ed al ricovero in ospedale di due persone.
 .
Che cosa è
 .
Il monossido di carbonio assume particolare rilevanza tra gli inquinanti prodotti dalla combustione. E’ un gas tossico, incolore, inodore, insapore e non irritante che, senza ventilazione adeguata, può raggiungere concentrazioni elevate. Si produce per combustione incompleta di qualsiasi materiale organico, in presenza di scarso contenuto di ossigeno nell’ambiente. Per le sue caratteristiche può essere inalato in modo subdolo ed impercettibile, fino a raggiungere nell’organismo concentrazioni letali. Il CO presente nell’aria degli ambienti confinati proviene principalmente dal fumo di tabacco e da fonti di combustione non dotate di idonea aspirazione (radiatori portatili a kerosene e a gas, caldaie, scaldabagni, caminetti e stufe a legna o a gas). Il monossido di carbonio può anche prove- nire dall’esterno quando il locale si trova annesso ad un garage o ad un’autofficina o in prossimità di strade con intenso traffico veicolare. Nelle abitazioni, in condizioni normali, i livelli sono com- presi tra 1,5 e 4,5 mg/m3. In presenza di processi di combustione, quali sistemi di riscaldamento e di cottura o di fumo di tabacco, e inadeguata ventilazione, le concentrazioni interne possono supe- rare quelle esterne e raggiungere livelli sino a 60 mg/m3. Durante l’inverno nelle abitazioni posso- no verificarsi concentrazioni superiori a quelle esterne e livelli di inquinamento elevati si riscontra- no più frequentemente in edifici vecchi, specie se abitati da famiglie a basso reddito.
.

Effetti sulla salute

.

Il monossido di carbonio (CO) inalato si lega con l’emoglobina, una proteina presente a livello dei globuli rossi e deputata al trasporto dell’ossigeno, formando la carbossiemoglobina (COHb). Tale legame è molto più stabile (circa 200-300 volte) di quello formato tra emoglobina ed ossigeno, in questo modo il CO impedisce il normale trasporto dell’ossigeno ai tessuti periferici, determinando effetti tossicologici di diversa entità. Per concentrazioni ambientali di CO inferiori a 5 mg/m3, corri- spondenti a concentrazioni di COHb inferiori al 3%, non si hanno effetti apprezzabili sulla salute, negli individui sani, mentre in pazienti con affezioni cardiache, anche basse concentrazioni possono provocare una crisi anginosa. A concentrazioni maggiori si verificano cefalea, confusione, disorien- tamento, capogiri, visione alterata e nausea. Concentrazioni particolarmente elevate possono cau- sare coma e morte per asfissia. La severità delle manifestazioni cliniche da intossicazione da CO dipende dalla sua concentrazione nell’aria inspirata, dalla durata dell’esposizione e dalle condizioni di salute delle persone coinvolte. Particolarmente suscettibili sono gli anziani, le persone con affe- zioni dell’apparato cardiovascolare e respiratorio, le donne in stato di gravidanza, i neonati ed i bambini in genere. Circa l’80% dei casi di avvelenamento da CO rilevati dai Pronto Soccorso, si veri- fica tra le mura domestiche. In Italia le statistiche ufficiali più recenti riportano 500-600 morti l’an- no, di cui circa i 2/3 per intossicazione volontaria. Tali cifre sicuramente sottostimano la vera entità del fenomeno poichè molti casi di intossicazione, soprattutto quelli accidentali o i casi non mortali, non vengono correttamente diagnosticati e registrati. Molto si è discusso sull’esistenza di un qua- dro di intossicazione cronica da CO. In alcuni soggetti esposti per lungo tempo all’assorbimento di piccole quantità dell’inquinante, è stata descritta una sintomatologia caratterizzata da astenia, ce- falea, vertigini, nevriti, sindromi parkinsoniane ed epilettiche, aritmie, crisi anginose.
 .
Misure per ridurre l’esposizione
 .
La corretta informazione della popolazione generale sulla pericolosità del monossido di carbonio rappresenta il punto centrale nella prevenzione degli effetti dannosi causati da questo pericoloso agente tossico, soprattutto nei periodi a maggiore rischio, come durante i mesi invernali.
Gli impianti di riscaldamento devono essere sottoposti ad una regolare manutenzione da parte di personale specializzato.  I motori degli autoveicoli vanno tenuti spenti negli spazi chiusi.  I sistemi di cottura, progettati per l’utilizzo all’aria aperta non devono essere usati all’interno di spazi chiusi.
L’uso di apparecchiature rivelatrici della presenza di CO può essere incoraggiato, ma non deve essere considerato una alternativa ad una appropriata manutenzione degli impianti.
 .
Normativa
 .
La progettazione, la installazione, la manutenzione ed il collaudo del sistema di combustione devono rispettare quanto previsto dalle disposizioni legislative e regolamentari vigenti in materia di sicurezza degli impianti ed in particolare il Decreto 22 gennaio 2008, n. 37, recante riordino delle disposizioni in materia di attività di installazione degli impianti all’interno degli edifici. (GU Serie Generale n.61 del 12-3-2008), come pure le norme tecniche di sicurezza dell’Ente Italiano di Unificazione (UNI) e del Comitato Elettrotecnico Italiano (CEI). I soggetti abilitati rilasciano al committente idonea dichiarazione della messa in opera, secondo “le regole dell’arte” e di conformità degli impianti alla normativa vigente.

Gaudenzio Cattaneo: un protagonista del 900 novarese

Mi è capitato nei giorni scorsi tra le mani un’interessante pubblicazione di Gianfranco Quaglia, noto giornalista del quotidiano “La Stampa”,  dal titolo significativo  “ L’ ingegnere” .  Questo libro mi ha fatto ricordare Gaudenzio  Cattaneo, perché l’ingegnere  del volume  è  proprio lui, e soprattutto, rivedendo la presentazione della sua attività politica, mi ha fatto emergere tratti molto significativi della sua personalità. Parlare di lui, dopo qualche anno dalla sua morte, permette di ricordare il personaggio, in modo particolare il suo pensiero sociale, perché nella sua attività ha sempre avuto davanti lo sviluppo sociale della comunità nella quale ha operato, in particolare in quella novarese e piemontese. Il tempo del resto cancella tutti gli aspetti marginali, per lasciare solo ed esclusivamente i tratti più significativi di un personaggio. Devo dire che, nonostante che il tempo cancelli impietoso gli eventi umani ciò che resta dell’ing. Cattaneo non è poco, né di scarsa importanza.

La sua biografia di amministratore: cenni

Non ritengo opportuno parlare in questa sede del Cattaneo imprenditore molto conosciuto nel suo settore,perché richiederebbe troppo spazio. Desidero parlare qui del Cattaneo amministratore pubblico e desidero mettere in evidenza le linee fondamentali del suo servizio pubblico.  Egli, amministratore profondamente cattolico, vive,  negli anni che vanno dal quaranta al novanta del 900, il suo impegno sociale nelle fila della Democrazia Cristiana, di quella Democrazia Cristiana, che tanto ha dato, e questo è un giudizio condiviso dagli storici, per la ricostruzione dell’ Italia dopo la seconda guerra mondiale.

Molte sono le tracce dell’attività di Gaudenzio Cattaneo a cominciare dal suo incarico di assessore ai lavori pubblici nel 1951 al comune di Novara.Un impegno che  ci permette di scoprire la sua visione urbanistica e territoriale: Novara non deve essere isolata dal contesto, magari bloccata dalla ferrovia, che la attraversa proprio nel centro storico. Per questo è necessario progettare  e costruire sottopassi e cavalcavia. Grazie a questa impostazione oggi la città non è divisa né isolata. L’intuizione di Cattaneo mette in evidenza una sua idea chiave: una comunità urbana deve potersi sviluppare senza particolari limitazioni, che possono derivare da infrastrutture certamente importanti, ma che nello stesso tempo corrono il rischio di creare vincoli  e disagi per gli abitanti.

Cattaneo Ha però altre intuizioni: come sindaco di Stresa (ricopre questo incarico ininterrottamente dal 1956 al 1970) coglie l’importanza del turismo legato alla cultura, in particolare con la cultura musicale. Stresa, durante il suo mandato di sindaco diventa certamente un significativo centro culturale, perché Cattaneo fa di Stresa una località a dimensione non solo europea, ma anche internazionale. Le settimane musicali della città del Lago Maggiore, con l’impulso anche imprenditoriale del suo sindaco, sono da allora giudicate evento d’eccellenza a livello mondiale. Tra l’altro Stresa si attrezza per essere anche una comunità organizzata da un punto di vista delle infrastrutture. Con il nuovo Palazzo dei congressi è in grado infatti di mettere a disposizione delle istituzioni l’ambiente per convegni ad alto livello.

Presidente della provincia di Novara: università ed autostrada Voltri-Sempione

L’attività di Cattaneo come amministratore non si chiude a Stresa. L’ingegnere lascia infatti la carica di sindaco, perché destinato dal suo partito a ricoprire la carica di presidente della Provincia di Novara, quando questa andava da Trecate nella bassa novarese fino alle valli dell’Ossola, con una lunghezza di circa  centotrenta chilometri. Il suo impegno come presidente, che comunque crede nella integrità del territorio provinciale e difende questa integrità contro i sostenitori della divisione nelle attuali due province, è concentrato su due obiettivi: la creazione dell’università a Novara e la realizzazione sul territorio novarese di un tratto dell’autostrada Voltri-Sempione. Raggiunge tutti e due gli obiettivi, anche se per lui questo è un periodo (1970- 1975) delicato per problemi di salute non da poco.

L’università

L’ing. Cattaneo, guardando la realtà novarese, avverte l’esigenza che questo territorio sia dotato di un’università, con almeno due facoltà: ingegneria e medicina. Arriva a questa conclusione, partendo  da un postulato: l’ università ha un particolare valore se è legata al territorio, nella quale viene insediata ed opera. Il presidente della provincia vede due strutture, che possono legarsi all’università, l’ istituto tecnico industriale Omar e  l’ Ospedale Maggiore della Carità. Il primo, che prepara certamente molto bene gli studenti come periti pronti ad entrare nell’ambito delle strutture industriali meccaniche con invidiate competenze, può essere il bacino, dal quale prendere gli allievi per ingegneria. L’altra istituzione, che è in Piemonte ospedale di quadrante, ha bisogno di nuovi laureati in medicina e nello stesso tempo può offrire ampi spazi per le esercitazioni di laboratorio. Di tutto questo suo modo di  vedere le questioni ho un ricordo anche molto personale. Nel luglio del 1972 siamo insieme a Roma per una vertenza al Ministero del Lavoro una serie di valutazioni e condividiamo, che riguarda la Rossari e Varzi, industria tessile presente anche nella zona novarese in grave crisi. Dopo l’incontro di mezzogiorno con il neo titolare del ministero, il sen. Coppo, andiamo a pranzo insieme. In questa circostanza parliamo di università a lungo, condividendo una serie di valutazioni, che rafforzano le sue convinzioni.

Tra l’altro lo incoraggio a perseverare e gli garantisco anche il mio appoggio, perché all’epoca non solo sono assessore al comune di Trecate, ma sono anche vice-segretario provinciale della DC, quindi nello stesso partito, anche se in correnti diverse. Riconoscendo  il valore delle sue idee e delle sue convinzioni, appoggerò da questo momento in tutte le sedi le sue tesi. In questa occasione nasce un rapporto di stima, che durerà tutta la vita.

Cattaneo sa superare tutte le difficoltà e oggi l’università di Novara  in lui ha un padre, che deve essere riconosciuto e ringraziato come tale. E’ opportuno aggiungere qualcosa in più: la tenacia di Cattaneo per l’insediamento universitario a Novara produce effetti anche più ampi. Se esiste infatti l’università del Piemonte Orientale e quindi se esistono le sedi di Alessandria e Vercelli, il merito di favorire questi sviluppi è da collegarsi all’impegno di Cattaneo, che lottando per Novara, produce vantaggi anche alle altre città.

Novara e l’autostrada Voltri Sempione.

La presidenza Cattaneo va ricordata anche per un altro grande risultato, che rappresenta la realizzazione di un suo sogno. Egli parte infatti dalla convinzione che per Novara è garantita una significativa presenza geografica solo se la provincia è coinvolta da una serie di collegamenti internazionali. L’occasione viene per la provincia di Novara nel momento in cui si incomincia a discutere di un asse autostradale idoneo a collegare Voltri, quindi il porto di Genova, con il mare del Nord, quindi il porto di Amburgo in Germania.In questo momento una serie di istituzioni piemontesi e lombarde tentano di modificare le ipotesi di tracciato per recuperare a proprio favore i vantaggi del tracciato. Solo l’ostinata intelligenza di Gaudenzio Cattaneo riesce a garantire un risultato, che assicura alla provincia di Novara e del VCO un percorso autostradale di grande valenza europea. Quando oggi un  novarese percorre questa autostrada  e raggiunge in fretta l’ossola deve rivolgere un pensiero di gratitudine a Cattaneo, che pone con il suo lavoro di presidente della Provincia le premesse per dare ad un altro novarese, Franco Nicolazzi, ministro dei Lavori Pubblici la possibilità di realizzare l’opera con le caratteristiche, quelle volute dal Cattaneo, che oggi presenta.

Considerazione finale

Quanto resta oggi di Gaudenzio Cattaneo, come politico ed amministratore pubblico,  è molto importante. Per lui  parlano le sue opere. E’ infatti per tanti aspetti un fulgido esempio di impegno, basato su una solida preparazione culturale e professionale. Modello dunque da prendere come esempio in un mondo dove preparazione e competenza diventano sempre di più caratteristiche e valori non prioritari.

Franco Peretti
Docente Università Popolare degli Studi di Milano

WREC e PIEC, gli elettrocardiogafi indossabili al Salone del Libro di Torino

Il 15 maggio prossimo potrà essere testato al Salone Internazionale del Libro – presso lo stand del Politecnico di Torino (Bookstock Village – pad.5)
Un orologio da polso (WREC, Wrist Ecg) che, una volta indossato, consente al soggetto di farsi da solo l’ECG semplicemente toccando con la mano destra il dispositivo, per 10 secondi; una “pillola tascabile” (PIEC, Pill Ecg) che accostata al polso può dare lo stesso risultato.
Entrambi i dispositivi si connettono a uno smartphone e all’app Android “ECG Sensor APP”, un sofisticato software che raccoglie ed elabora i dati del dispositivo, li visualizza, li memorizza e li ritrasmette via email al cardiologo che potrà disporre di dati su un’interfaccia grafica semplice e intuitiva.
In sintesi funzionano così: i due dispositivi diagnostici, come uno smartwatch che permette di monitorare aritmie, fibrillazioni atriali e altre problematiche cardiache in tempo reale e a costi contenuti (si stima intorno ai 100-150 euro) a portata di “cittadino”.

Oggi, 22 aprile, nasceva a Torino il Premio Nobel Rita Levi-Montalcini

Proprio il 22 aprile nasce a Torino anche una bambina, che sarebbe anni dopo diventata una grande scienziata italiana, Rita Levi-Montalcini, insieme alla sorella gemella Paola.
Come tutte le bambine di inizio secolo Rita, Paola e la sorella Anna crescono in un Italia che si sta evolvendo, ma dove essere donna voleva dire avere un ruolo sociale definito di madre, moglie e donna di casa.
rita_paola_levi-montalcini
Ma Rita si ribella a questi cliché imposti dalla società e contro ogni imposizione e anche contro la volontà del padre a vent’anni ottiene il diploma di maturità classica.
La domanda che vi pongo è questa: “oggi quanti di voi sarebbero disposti a lottare contro tutto e tutti per rivendicare ciò in cui credete?”.
La risposta non è semplice ma già da qui si mettono in luce le doti di questa giovane donna con le idee chiare: impegno, tenacia, ottimismo, voglia di imparare e curiosità.

“Dico ai giovani: non pensate a voi stessi, pensate agli altri. Pensate al futuro che vi aspetta, pensate a quello che potete fare e non temete niente. Non temete le difficoltà: io ne ho passate molte, e le ho attraversate senza paura, con totale indifferenza alla mia persona.”

Le parole di Rita Levi-Montalcini rispecchiano la forza di questa donna che dopo la maturità prosegue gli studi iscrivendosi alla scuola di Medicina di Giuseppe Levi, prima suo professore e in seguito amico e collaboratore. E così iniziano i suoi studi sul Sistema Nervoso Centrale, che come lei stessa ha definito “l’universo che è dentro ciascuno di noi. C’è forse un altro tema più interessante? Scoprire il funzionamento della mente!. Il cervello spiega tutto. Bisogna partire da qui. Il nostro modo di comportarci è più emotivo che cognitivo”.
E sicuramente di emozioni deve averne provate tante: nel 1936 ottiene la Laurea in medicina e chirurgia con il massimo dei voti, e a distanza di pochi anni scoprirà il significato dell’esilio in periodo fascista. Nel 1938 Mussolini pubblica “il Manifesto per la difesa della razza”, Rita, di fede ebraica, non rientra negli “accademici Italiani di razza ariana” che meritano un lavoro e un avanzamento di carriera. Si rifugia in Belgio, dove ospite dell’Università di Bruxelles continua le sue ricerche sul sistema nervoso.
Non ha più nulla, ma rientrata a Torino nel 1940, non si perde d’animo e si costruisce in casa un vero e proprio laboratorio. Continua i suoi studi accompagnata dall’amico Levi e non smette mai di lottare per ciò in cui crede: la scienza.
Nel 1941 i bombardamenti della seconda guerra mondiale la costringono ad andar via da Torino. Nel 1943 vivrà in clandestinità a Firenze dove diviene medico presso il quartier generale Anglo-Americano assegnata al campo dei rifugiati di guerra provenienti dal Nord Italia.
È qui che Rita capisce che questo non può essere il suo lavoro: troppo dolore umano e lei come medico non riesce a trovare il giusto distacco emotivo da tutto quel dolore.
Rita Levi-Montalcini ha solo 34 anni. Eppure ha dovuto abbandonare amici, famiglia, lavoro, e ha dovuto combattere contro pregiudizi, ostilità incontrando dolore e cercando di fare ciò in cui aveva sempre creduto: aiutare il prossimo, pensare agli altri prima che a se stessa.
La vita scorre, la seconda guerra mondiale finisce e gli studi di Rita Levi continuano senza sosta.
Nel 1947 Rita riceve un importante incarico dal Dipartimento di Zoologia della Washington University e quello che doveva essere un breve intervallo di studi americani si trasforma in più di 30 anni di attività e incarichi americani.
Ma è nel culmine della sua carriera che nel 1986 ottiene il premio Nobel per la medicina.
Il premio Nobel è un’onorificenza di portata mondiale, attribuita annualmente a persone che si sono distinte nei diversi campi dello scibile, «apportando considerevoli benefici all’umanità», per le loro ricerche, scoperte ed invenzioni, per l’opera letteraria, per l’impegno in favore della pace mondiale.
Viene all’unanimità considerato come l’encomio supremo dell’epoca contemporanea.
Il premio le viene assegnato per un importante scoperta sulla crescita delle cellule nervose del sistema nervoso centrale (fattore NGF).
Nella motivazione del Premio si legge: «La scoperta del NGF all’inizio degli anni cinquanta è un esempio affascinante di come un osservatore acuto possa estrarre ipotesi valide da un apparente caos. In precedenza i neurobiologi non avevano idea di quali processi intervenissero nella corretta innervazione degli organi e tessuti dell’organismo».
Anche in questa occasione Rita si dimostra essere una persona generosa e attenta agli altri; infatti devolve una parte del premio alla comunità ebraica per la costruzione di una nuova sinagoga a Roma.
Ma la generosità non si ferma qui ed è storia dei giorni nostri: nel 1992 ha istituito assieme alla sorella gemella Paola, la Fondazione Levi-Montalcini, rivolta alla formazione ed all’educazione dei giovani, nonché al conferimento di borse di studio a giovani studentesse africane a livello universitario (progetto “Un convitto per le ragazze Tuareg”), con l’obiettivo di creare una classe di giovani donne che svolgano un ruolo di leadership nella vita scientifica e sociale del loro paese, nella convinzione che:
“Solo con l’istruzione è possibile sconfiggere l’ignoranza”.
Alla domande della giornalista Concita de Gregorio dell’ “Unità”perché donne e perché Africa, Rita Levi risponde così:
“Perché guardi che cosa abbiamo fatto in Africa, dagli anni del colonialismo in poi. Guardi come l’abbiamo violentata e usata. Distrutta. Una tragedia spaventosa. Abbiamo preso le loro ricchezze e speculato sulle debolezze che abbiamo contribuito a creare. Abbiamo molto da restituire, molto risarcimento da pagare. In istruzione, certo. L’unica salvezza possibile per le genti di ogni luogo è l’accesso alla cultura».
E perché le donne?

«Perché le donne hanno sempre dovuto lottare doppiamente. Hanno sempre dovuto portare due pesi, quello privato e quello sociale. Le donne sono la colonna vertebrale delle società. Pensi al nostro Occidente. Ho appena scritto un libro dedicato ai ragazzi, l’ho pubblicato con una casa editrice per giovani. Ne sono fiera. L’abbiamo intitolato “Le tue antenate”. Parla di donne pioniere. Quelle che hanno dovuto lottare contro pregiudizio e maschilismo per entrare nei laboratori, che hanno rischiato di vedersi strappare le loro fondamentali scoperte attribuite agli uomini, che si sono fatte carico della famiglia e della ricerca. Lei conosce Emily Noether, la fondatrice dell’algebra moderna?»

E voi la conoscete? E chissà quante altre donne illustri e importanti nel mondo delle scienze rimarranno nell’oscurità soltanto perché fanno bene una cosa: il loro lavoro con impegno, ricerca e sacrificio quotidiano ma senza voler ostentare o “pubblicizzare” nulla di tutto ciò.
E sono certa che molte donne, di scienza e non solo, hanno visto in Rita Levi-Montalcini il simbolo della forza delle donne, di chi di fronte alle difficoltà e al dolore va avanti nelle sue convinzioni, con indipendenza, ottimismo, impegno e voglia di lavorare.
Oggi a 102 anni, la Senatrice Rita Levi-Montalcini è per tutte noi un esempio di ciò che significa combattere per ciò in cui si crede, nonostante gli obblighi sociali, morali e religiosi.
E se questo viene perseguito con onestà e sacrificio, con le nostre possibilità, le nostri doti e la nostra bravura raggiungeremo il i più bel premio della vita: rendere il nostro mondo migliore, per noi e per gli altri.
Ecco perché i premi che Rita Levi-Montalcini ha ricevuto in questi anni non possono essere che un grazie da parte di tutti noi a quello che lei ha fatto per rendere il nostro mondo migliore:
è stata nominata senatore a vita dal presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, il 1° agosto del 2001.
Oltre al premio Nobel, ha ricevuto numerosi altri riconoscimenti fra i quali cinque lauree honoris causa: dall’Università di Uppsala, dal Weizmann Institute di Israele, dalla Saint Mary University e dalla Constantinian University (USA), dalla Università Bocconi (Milano).
Ha vinto inoltre il Premio internazionale Saint-Vincent, il premio Feltrinelli e il premio Albert Lasker per la ricerca medica.
Il 22 gennaio 2008 è stata insignita della laurea specialistica honoris causa in biotecnologie industriali presso l’Università Bicocca di Milano.
Il 30 settembre 2009, per i suoi studi sul sistema nervoso, ha ricevuto il Wendell Krieg Lifetime Achievement Award, riconoscimento internazionale istituito dalla più antica associazione internazionale dedicata allo studio del sistema nervoso, il Cajal Club.
Mi piace pensare che tutto questo Rita Levi-Montalcini l’ha costruito senza tecnologie e con la sola passione e forza di volontà ma, nonostante ciò, sia comunque una donna di spirito, ironica e aperta alle novità.
Ecco come risponde ad alcune domande di Concita De Gregorio:
Se avesse potuto frequentare più assiduamente un uomo del suo tempo su chi avrebbe fatto cadere la scelta?

«Ma non c’è dubbio. Albert Einstein. Il segreto della creatività risiede nella curiosità, nella mente che rimane bambina, diceva. Un grande insegnamento. Restare bambini. Oltretutto (ride) anche Einstein appartiene alla cosiddetta razza inferiore…come me».

Qual è stata a suo parere la più grande invenzione o scoperta del secolo? Un farmaco? Uno strumento di diagnosi?

 

«Ma no, è stata senza dubbio Internet. L’informatica. I nuovi Magellano dell’era digitale. La comunicazione globale. Ma come mai mi chiede questo, lei non usa Internet?».

ClaudioPasqua
Resp. Ufficio Stampa Ass.ne Rita Levi-Montalcini

Gli Studenti dell’Università di Torino incontrano le Aziende della Silicon Valley

Anche quest’anno il Dipartimento di Informatica in collaborazione con Aizoon, La storia nel Futuro, Italiani di frontiera e ICxT organizza il Silicon Valley Study Tour, per dare la possibilità agli studenti dell’Università di Torino, di incontrare le aziende di maggior rilievo della Silicon Valley come Facebook, Google, IBM, VMWare, Microsoft e molte ancora.

Le conferenze del SVST 2016 si svolgeranno nelle seguenti date:

7 Marzo 2016 – 14-16
Paolo Marenco, tutor del tour, e Roberto Bonzio, giornalista e supporter del proprio marchio Italiani di Frontiera, presenteranno i ragazzi e le aziende che grazie a questa iniziativa, sono riusciti a sviluppare la loro idea, creare una startup o ad incrementare il proprio business.

14 marzo 2016 – 14-16
Carlo Capello, in collegamento Skype dalla SV con Lorenzo Tassone e Mirko Bretto racconteranno la loro avventura in California dove hanno realizzato startup di successo come ProxToMe e Alyte.

21 marzo 2016 – 14-16
Loris Degioanni, CEO di Sysdig, in diretta da Davis (CA), Andrea Sciano’ (Sysdig) e Stefano Pistillo (Clickmail marketing) parleranno di: storie parallele dal Silicon Valley Study Tour. Lavorare da Torino per aziende della Silicon Valley.
Il SVST è un progetto che nel corso degli anni ha visto crescere la sua importanza e la sua visibilità all’interno di aziende e Università italiane, garantendo a studenti e aziende, di allargare la propria visione e di sviluppare le proprie idee con maggiore facilità. Gli studenti che sono interessati a partecipare al concorso di selezione, dovranno partecipare a tutte le conferenze e successivamente intervenire sull’omonimo blog (Blog SVST) raccontando le loro opinioni in seguito all’incontro settimanale. Il proprio curriculum e l’attenzione prestata nelle conversazioni sul blog, garantirà a chi parteciperà, di essere selezionato da una giuria e finanziato da un azienda così da ottenere la possibilità di partire per un periodo che va da settimana a 3 mesi per la Silicon Valley.

Per info:
[email protected]
Tel. +39 011 6706831
www.siliconvalleystudytour.com

Università di Torino: più valore alla ricerca e all’innovazione

L’Università degli Studi di Torino e la Compagnia di San Paolo hanno approvato la convenzione triennale che definisce la collaborazione fra i due Enti fino alla fine del 2018 per ampliare le opportunità di finanziamento, favorire il sostegno alla ricerca, alla formazione avanzata per gli studenti e promuovere l’internazionalizzazione e l’innovazione in Ateneo.

Il ruolo principale dell’Ateneo” ha dichiarato Gianmaria Ajani, Rettore dell’Università di Torino “è incentrato sullo sviluppo della ricerca e della didattica, garantendo la libertà culturale, scientifica e didattica e la loro diffusione a ogni livello, come fattori di sviluppo civile, culturale ed economico sul territorio. Per questo è fondamentale favorire il sostegno alla ricerca come strumento per rafforzare la capacità competitiva dell’Ateneo, aumentare la capacità di attrarre studenti e docenti dall’estero e favorire l’adozione di strumenti di innovazione nella gestione. In questo contesto la collaborazione con la Compagnia di San Paolo costituisce un elemento di fondamentale sostegno ed è un prezioso strumento per perseguire, in uno spirito di reciproca collaborazione, gli obiettivi strategici dell’Ateneo”.
“Con la firma della convezione pluriennale a favore dell’Università degli Studi di Torino, la Compagnia di San Paolo conferma la propria strategia di lungo periodo a sostegno del sistema universitario, inteso come centro di didattica e ricerca oltre che come fattore di sviluppo locale.” – ha dichiarato il presidente Luca Remmert – “La Fondazione sostiene da anni l’Università di Torino nello sviluppo di progetti strategici finanziando quelli di più ampia portata, in grado di incidere sulla realtà complessiva dell’ateneo”.

I fondi stanziati dalla Compagnia di San Paolo (22.000.000 euro con incremento di 1 milione di euro rispetto alla convenzione appena conclusa) integrati dal co-finanziamento dell’Università degli Studi di Torino (37.203.800 euro) si concentrano sui tre assi principali della ricerca, della didattica e dell’innovazione, promuovendo l’internazionalizzazione nelle missioni fondamentali dell’Università di Torino.

Ricerca
  • Potenziare i dottorati di ricerca (con 38 borse aggiuntive ogni anno);
  • Promuovere progetti presentati da giovani ricercatori per incentivare valide candidature ai bandi dello European Research Council (starting o consolidators grants) e progetti su temi di interesse per il territorio scelti liberamente dai proponenti.
  • Sostenere i gruppi di ricerca di Unito, in particolare i ‘primi esclusi’ da competizioni internazionali, perché possano concorrere a nuovi bandi. 

Didattica
  • Acquisire infrastrutture e attrezzature innovative per la didattica, in particolare con un investimento pari a circa 6 milioni di euro per rafforzare i sistemi di collaborazione on line e la virtualizzazione delle aule didattiche.
  • Internazionalizzare la didattica, per favorire la mobilità di docenti, ricercatori e assegnisti di ricerca e l’acquisizione di Visiting Professors altamente qualificati.
  • Permettere alla Scuola di studi superiori di sostenere gli studenti eccellenti dell’Università di Torino con un finanziamento specifico di oltre 1 milione di euro.

Innovazione 
  • Intervenire, con il progetto Innovazione e Competitività, su attività di ricerca in collaborazione con le imprese, come Hack-UniTO for AgingRobotic Special ZoneCultural Heritage in collaborazione col MIBACT. Progetti che si basano su tematiche trasversali e utilizzano metodologie di knowledge exchange, a integrazione delle consuete forme di knowledge transfer, con l’obiettivo di aggregare le iniziative di ricerca dell’Ateneo e promuoverne la competitività.
  • Ampliare il patrimonio bibliografico on line, e consentire così una maggiore diffusione della cultura anche sul territorio.



Nella stessa ottica di collaborazione fra i due Enti che indentificano come priorità strategica il sostegno alla ricerca e l’innovazione, si inquadrano le altre forme di intervento della Compagnia di San Paolo attraverso gli enti strumentali in partenariato con l’Università di Torino, la Human Genetics Foundation e il Collegio Carlo Alberto, per i quali è prevista una collaborazione organica e regolamentata di docenti della Università di Torino ai loro progetti di ricerca avanzata.  

A Torino 800 studenti si sfidano in gara alla “Festa della Matematica”

Anche quest’anno, nell’intera giornata di venerdì 4 marzo, e nella tradizionale sede del Lingotto e Otto Gallery di Torino, si terrà una delle più importanti competizioni italiane sulla matematica, organizzata dall’Associazione Subalpina “Mathesis”, sezione Bettazzi, con il contributo della Compagnia di San Paolo.
 .
Una festa, certamente, considerando i circa 800 studenti in gara che le precedenti edizioniha visto in competizione tra numeri, formule, equazioni, e tutto ciò che fa matematica.
 .
Ma soprattutto una gara, che vedrà, tra gli istituti scolastici che si piazzeranno sul podio, unasuccessiva competizione nazionale che si terrà a Cesenatico.
 .
Le iscrizioni sono già aperte.
 .
Tutte le scuole, i professori e gli studenti interessati, possono inviare la richiesta di partecipazione all’e-mail [email protected], e avere maggiori informazioni sul sito web ufficiale www.festadellamatematica.it
Anche quest’anno il programma è ricco di incontri. Oltre alla gara vera e propria, che siterrà nel pomeriggio sul grande elicoidale della ex fabbrica del Lingotto, già in mattinata sono previsti, presso le sale dell’UCI Cinema, conferenze e incontri con esperti del settore.
 .
Qui il video dell’edizione 2015
.

 .
La full-immersion nella matematica inizierà alle 9,30 del mattino, con la presentazione delle attività della giornata da parte dell’Assessore all’Istruzione della Regione Piemonte, Gianna Pentenero, di Paola Sabbione e Matteo Bagnasco, della Compagnia di Sanpaolo, del professor Franco Pastrone, Presidente dell’Associazione Subalpina Mathesis, e del professor Carmine Percuoco, Dirigente scolastico dell’Istituto Copernico di Torino.
 .
Sono poi previste le conferenze del Prof. Ferdinando Arzarello (Università di Torino) con “Viaggio nella quarta dimensione e oltre”, e della Prof. Simonetta Di Sieno (Università di Milano) con “La Bellezza della Matematica”.
 .
Sarà poi aperto, in corte della ristorazione, il tradizionale “mercatino delle idee”, dove le scuole si confrontano presentando un gran moltitudine di esperimenti scientifici, prove dilaboratorio, prototipi di dispositivi progettati e realizzati dagli stessi studenti con i loro insegnanti.
 .
In queste settimane, già diversi studenti universitari di Matematica si stanno “allenando” a colpi di esercizi e problemi le squadre delle varie scuole partecipanti in modo da presentarsi al meglio alla competizione che vede più di 30 scuole partecipanti da Torino ma anche da altre regioni. Per le prime classificate ci sarà in palio un buono spesa offerto dall’8 Gallery.
Per chi con la matematica vuole solo giocare può partecipare, nel pomeriggio del 4 Marzo, alla “gara del pubblico”, una competizione aperta a tutti e senza limiti di età e di titolo distudio. Chiunque potrà iscriversi e gareggiare.
 .
Lo scorso anno sono state più di 80 le squadre partecipanti, con compagini formate da 3 a 7 persone.Che la gara dunque, abbia inizio.
 .

Assemblea annuale CNA Torino

 .
.
Domenica 29 novembre 2015 alle ore 9 presso la Sala Gialla del Lingotto Fiere, via Nizza 294, Assemblea provinciale dei Soci  per conoscere meglio il nostro sistema associativo e le opportunità che è in grado di offrire alle imprese della Città metropolitana.

A seguire , dalle ore 10.30, dibattito pubblico dove CNA Torino si confronterà con le Istituzioni Locali 

Ai lavori prenderà parte il Sindaco della Città metropolitana, Piero Fassino.

Questa seconda parte è aperta al pubblico, siete tutti invitati a partecipare previa conferma a [email protected]

.

Approda a Torino il corso Universitario di Interior Design Ecosostenibile

La sostenibilità rappresenta un elemento centrale, un valore trasversale che permea la manifestazione dell’Expo a partire dal tema “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita”, che si proietta nella prospettiva di un futuro sostenibile del pianeta e della società.

università popolare di milano
Convengo al Padiglione Lombardia, Expo

In questo filone si inserisce e viene presentato il nuovo corso di studi in Interior Design Ecosostenibile dell’Università Popolare degli Studi di Milano, che partirà durante l’anno accademico 2015-2016, e approda nelle sedi di Milano e Torino come risultato di un processo integrato tra design, architettura e urbanistica. La presentazione è avvenuta durante convegno organizzato dalla Fondazione Sorella Natura al Padiglione Lombardia, Expo il 23 ottobre scorso  alla presenza dell’Assessore, Formazione e Lavoro della Regione Lombardia, Valentina Aprea e del Presidente Commissione Industria, Ricerca Energia del Parlamento Europeo On. Patrizia Toia.

Dalla progettazione di piccoli oggetti di utilizzo quotidiano alla realizzazioni di aree urbane, il design sostenibile trova applicazioni in numerosi settori: architettura, architettura del paesaggio, design urbano, progettazione urbanistica, ingegneria, graphic design, industrial design, interior design e fashion design.  L’obiettivo del design sostenibile è l’eliminazione o la riduzione degli effetti negativi sull’ambiente nella produzione industriale, attraverso una progettazione attenta alle tematiche ambientali. Attraverso l’utilizzo di risorse, materiali e processi produttivi rinnovabili, si ottiene un minor impatto nell’ambiente naturale.

“Ma è anche un corso che genera nuove opportunità di lavoro: grazie al patrocinio e il riconoscimento della CNA Lombardia e Torino, il corsista potrà avere una consulenza gratuita all’avviamento alla professione ed essere guidato nella apertura di una attività professionale. Inoltre con CNA sarà possibile avviare anche attività di ecommerce, compatibile con la professione di interior designer ecosostenibile e molto legata all’artigianato di eccellenza nazionale”.

“L’obiettivo del design sostenibile è l’eliminazione o la riduzione degli effetti negativi sull’ambiente nella produzione industriale, attraverso una progettazione attenta alle tematiche ambientali” – spiega il direttore didattico del corso – Attraverso l’utilizzo di risorse, materiali e processi produttivi rinnovabili, si ottiene un minor impatto nell’ambiente naturale”.

“Durante il corso  grande spazio sarà lasciato a materie come le nuove tecnologie della comunicazione digitale, del tecniche di gestione e comunicazione aziendale sul web, perché oggi è impensabile per un professionista non conoscere  le potenzialità della rete, della comunicazione con i social network e del marketing digitale. Sarà inoltre possibile apprendere l’utilizzo di un ecommerce completo che al termine del corso il corsista potrà inserire nell’avviamento di una attività professionale”.  

Il corso, della durata annuale, con possibilità full immersion intensivo in sei mesi, è rivolto a chiunque intenda intraprendere una carriera come interior designer con conoscenze nell’ecosostenibilità dei materiali e dei processi e intenda farlo in un tempo extralavorativo, grazie alla frequenza flessibile (aula / teledidattica) che consente di acquisire tutte le competenze necessarie. Tutto il corso, compresi i seminari, potrà essere seguito nelle aule di Torino e Milano oppure facoltativamente per via teledidattica a distanza.

elisa_campra_universita_popolare
Edoardo Croci, coordinatore Osservatorio Green Economy IEFE – Università Bocconi ed Elisa Campra, docente del corso Interior Design Ecosostenibile

Un corso che insegna a progettare e gestire il paesaggio e che spiega come “traghettare il bello dell’ambiente all’interno dei nostri progetti” – spiega Elisa Campra, docente della materia di garden design –  aiutando le persone ad amare l’ambiente e il paesaggio attraverso la bellezza”.
“L’ecosostenibilità nel progetto di garden design consiste nella capacità di fare scelte corrette, scegliere la pianta giusta secondo esposizione e terreno, preparare il sito, organizzare gli interventi ed il disegno in vista della manutenzione e dell’effetto finale. Doti indispensabili per ottenere uno spazio verde sostenibile in termini di uso delle risorse, quali l’acqua o le sostanze di sintesi. Il corso si propone di introdurre i principi utili alla progettazione di ogni spazio esterno, partendo dalla materia principe che è la vegetazione per arrivare alla scelta dei materiali e delle finiture”. 

AVVIAMENTO ALLA LIBERA PROFESSIONE

L’Università Popolare degli Studi di Milano (www.unimilano.org) nasce da una tradizione e da una premessa storica datata 1901, anno di fondazione della prima Università Popolare a Milano da parte di Ettore Ferrari, in via Ugo Foscolo n° 5 cui discorso inaugurale fu di Gabriele d’Annunzio nel 1901. Nel primo ventennio tra gli insegnanti partecipano i più grandi nomi della letteratura europea.

Oggi l’Università Popolare degli Studi di Milano si presenta come organismo appartenente al Terzo settore ed agli enti no profit, cui fine partecipativo sociale viene incluso nella recente riforma costituzionale del capitolo V e dalla legge 328/2000 nelle varie attitudini di collaborazione con gli enti locali e universitari al fine dell’inclusione e dello sviluppo della persona e della mobilità professionale e accademica culturale universitaria in linea con le direttive della Unione europea ed direttive internazionali.

L’Università Popolare di Milano è convenzionata con il MINISTERO DELLA DIFESA, Roma, Centro di Alti Studi per la difesa e per stage in sede. È confederata e accreditata presso la CNUPI www.cnupi.it confederazione nazionale delle Università Popolari Italiane. È inoltre iscritta all’Anagrafe Nazionale delle Ricerche.