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Le sinossi dei film di Cinemambiente 2014

CONCORSO INTERNAZIONALE DOCUMENTARI

Divide in Concord di Kris Kaczor (Usa 2013, 82’)

Domenica 1 giugno ore 22,30 Cinema Massimo sala 1

Concord è una piccola cittadina del Massachusetts dalla storia gloriosa. Fu proprio qui, infatti, che nel 1775 si sparò quel «colpo udito in tutto il mondo» che diede ufficialmente inizio alla Rivoluzione americana. Ed è sempre in questo stesso paesino che circa due secoli dopo nacque Henry David Thoreau, lo scrittore che con Walden può giustamente essere indicato come l’antesignano del moderno movimento ambientalista. Uno spirito rivoluzionario mai sopito che si incarna oggi in Jean Hill, vedova ottantaquattrenne decisa a vincere con ogni mezzo necessario la battaglia per bandire dalla città le bottiglie in plastica, colpevoli di disastrosi effetti sull’ambiente e la natura del luogo.

The Ghosts in Our Machine di Liz Marshall (Canada 2013, 92’)

Martedì 3 giugno ore 22,30 Cinema Massimo sala 1

Al di là di quelli domestici e dei pochi esemplari che incontriamo nella nostra vita cittadina di tutti i giorni, la nostra esperienza con gli animali avviene principalmente attraverso il cibo, i vestiti che indossiamo, l’industria dello spettacolo o in virtù dei tanti prodotti testati su di loro e che utilizziamo quotidianamente. Senza più alcun rapporto empatico con il mondo naturale che l’uomo ha perso o dimenticato da tempo. Non è così per Jo-Anne McArthur, una fotografa che nel corso di un anno ha viaggiato dal Canada all’Europa, passando per gli Stati Uniti, con l’idea di raccontare e documentare le storie dei tanti animali sfruttati e utilizzati per puro scopo industriale.

The Horses of Fukushima di Matsubayashi Yoju (Giappone 2013, 74’)

Mercoledì 4 giugno ore 22,30 Cinema Massimo sala 1

Come suo padre e suo nonno prima di lui, Tanaka alleva cavalli a poche decine di chilometri da Fukushima. Costretto a evacuare la zona a causa dell’incidente nucleare seguito al maremoto dell’11 marzo 2011, l’uomo è potuto tornare nell’area solo parecchie settimane dopo, trovando molti dei suoi animali, come Mirror Quest, quasi morti di fame o ancora traumatizzati dal tragico evento. Di solito macellati dopo la Soma Nomaoi, la millenaria festa tradizionale che celebra annualmente l’importanza del cavallo nella vita dell’uomo nella vicina cittadina di Haramachi, sarà proprio l’esposizione alle radiazioni a evitare a Mirror Quest e compagni di diventare prelibata carne da macello.

My Name Is Salt di Farida Pacha (Svizzera/India 2013, 92’)

Mercoledì 4 giugno ore 20,30 Cinema Massimo sala 1

Il Piccolo Rann di Kutch. Cinquemila chilometri quadrati di deserto salino che si estende nel Nord della regione indiana del Gujarat senza che all’orizzonte appaia neanche l’ombra di un albero, una roccia, una traccia erbosa. È qui che Chhanabhai migra una volta all’anno con la sua famiglia dal suo villaggio insieme a decine di migliaia di persone come lui. Uomini e donne che, come tante generazioni prima e dopo di loro, sono costretti a estrarre sale per otto mesi all’anno, da settembre ad aprile. Vivendo senza acqua, elettricità o alcuna comodità fino a che, con l’arrivo dei monsoni, il mare invada l’intera area così da creare il sale più bianco di tutto il Pianeta.

Just Eat It – A Food Waste Story di Grant Baldwin (Canada 2014, 75’)

Lunedì 2 giugno ore 18,30 Cinema Massimo sala 1

Il sistema alimentare americano spreca quasi il cinquanta per cento del cibo prodotto. Un dato ancor più impressionante se si pensa che il dieci per cento della popolazione non ha accesso al sufficiente fabbisogno energetico giornaliero. Ma si può vivere esclusivamente con gli scarti di una produzione che si basa sullo spreco? È quanto hanno dimostrato Jen Rustemeyer e Grant Baldwin, che hanno vissuto per sei mesi, ingrassando qualche chilo e risparmiando circa ventimila dollari, raccogliendo confezioni scadute o prossime alla scadenza, danneggiate o mal etichettate, e grazie a prodotti freschi scartati in quanto difettati oppure perché di dimensioni o forme non consoni alla vendita.

Population Boom di Werner Boote (Austria 2013, 93’) 

Martedì 3 giugno ore 20,30 Cinema Massimo sala 1

Si stima che la popolazione mondiale abbia oggi raggiunto la soglia dei sette miliardi. Un dato dalle conseguenze catastrofiche per l’intero Pianeta, come quelle legate all’esaurimento delle risorse naturali, alla gestione dei rifiuti tossici o al cambiamento climatico, almeno stando ai diversi scienziati che tendono a individuare proprio nella sovrappopolazione la minaccia più pericolosa per la stessa sopravvivenza dell’uomo. Ma sarà poi vero? È la domanda a cui cerca di rispondere Werner Boote grazie a un viaggio intorno al globo che dagli slums del  Kenya lo ha portato fino a Dhaka, in Bangladesh, l’area più densamente popolata di tutto il Pianeta, passando per città come New York.

Serra Pelada – A Lenda da Montanha de Ouro di Victor Lopes (Brasile 2013, 100’)

Domenica 1 giugno ore 16,30 Cinema Massimo sala 1

Brasile, 1979. Mentre sta nuotando nel fiume vicino alla Serra Pelada, 430 km a sud della foce del Rio delle Amazzoni, un bambino trova una piccola pepita d’oro. La voce comincia a girare immediatamente e in una settimana nell’area arrivano diverse centinaia di minatori che diventeranno diecimila in un mese e centomila negli anni seguenti. La montagna si trasforma così in un’immensa miniera a cielo aperto affollata da migliaia di persone che si spostano su traballanti scale a pioli con pesanti sacchi di minerale sulle spalle. Un luogo emblematico, già immortalato da un celebre reportage di Sebastião Salgado, diventato oggi un piccolo lago contaminato dall’uso prolungato di mercurio.

Song from the Forest di Michael Obert (Germania 2013, 96’) 

Domenica 1 giugno ore 20,30 Cinema Massimo sala 1

Metà anni Ottanta, Stati Uniti. Louis Sarno ha trent’anni quando, in una notte invernale, sente alla radio una musica che lo colpisce come nessun’altra prima di allora. Scopre così la cultura musicale dei pigmei dell’Africa centrale e, comprato un biglietto aereo di sola andata per Bangui, la capitale della Repubblica Centrafricana, rintraccia la tribù dei bayaka con cui vive da allora nella foresta pluviale. Ma quando il figlio tredicenne Samedi si ammala seriamente, Sarno gli promette che se guarirà lo porterà con lui nella sua terra natia. Sarà quindi costretto a tornare a New York, accompagnando il ragazzo in un viaggio alla scoperta del mondo occidentale civilizzato americano.

Vendanges di Paul Lacoste (Francia 2013, 82′)

Lunedì 2 giugno ore 20,30 Cinema Massimo sala 1

Sud della Francia, metà settembre. Un gruppo di venti persone con storie molto diverse tra loro (chi è disoccupato e chi già in pensione, chi studia ancora, è immigrato o senza nulla da perdere) si ritrovano in campagna per la raccolta dell’uva in vista della vendemmia. Saranno quattro settimane di duro lavoro fisico in cui dovranno affrontare disagi come i colpi di calore o le vesciche da cesoie, lotte sindacali per ottenere il giusto salario e aspre discussioni, che getteranno però anche le basi per intensi rapporti d’amicizia se non per la nascita di una vera e propria utopica comunità di uomini e donne in grado di far dimenticare la loro stessa condizione esistenziale tutta precaria.

Virunga di Orlando von Einsiedel (Regno Unito, 2014, 97’)

Sabato 31 maggio ore 20,30 Cinema Massimo sala 1

Nelle foreste della parte orientale della Repubblica Democratica del Congo si estendono gli ottomila chilometri quadrati del Parco nazionale di Virunga. Primo parco nazionale africano a essere fondato nel 1925 e patrimonio dell’umanità dell’Unesco dal 1979, conserva una delle più ricche biodiversità di tutto il Pianeta, oltre a essere l’ultimo grande rifugio dei gorilla di montagna. Ed è in questa area preziosa per il mondo intero che da anni si combatte una vera e propria guerra tra i ranger, spesso ex bambini soldato, che cercano di proteggerne la straordinaria flora e fauna che la popola, e le milizie armate che vorrebbero impossessarsene per sfruttarne a pieno le risorse naturali in essa racchiuse.

CONCORSO DOCUMENTARI ITALIANI

Buongiorno Taranto di Paolo Pisanelli (Italia 2014, 84’)

Lunedì 2 giugno ore 22,00 Cinema Massimo sala 3

Tensioni e passioni di una città come Taranto, in cui terra, aria e acqua sono avvelenati dall’inquinamento industriale del più grande stabilimento siderurgico d’Europa, costruito in mezzo alle case e inaugurato quasi cinquant’anni fa. Grazie a una radio web nomade e militante si raccontano così la rabbia e i sogni degli abitanti di un territorio che, come dichiara lo stesso regista, «è lo specchio del degrado di un’Italia in crisi esistenziale che dopo aver puntato sul processo di industrializzazione di un Mezzogiorno prevalentemente rurale, ora si trova incagliata nei conflitti aperti tra industria e ambiente, tra identità e alienazione, tra salute e lavoro».

A Burning Dream di Massimiliano Davoli (Italia, Regno Unito 2014, 60’)

Domenica 1 giugno ore 22,00 Cinema Massimo sala 3

Sconvolto dalla morte del suo migliore amico, l’intero equilibrio esistenziale di Massimiliano entra in crisi e decide così di partire per un lungo viaggio intorno al mondo. Farà quindi tappa a Roma, Londra e San Francisco, prima di trovarsi nella distesa salata del Black Rock Desert del Nevada. Un’area immensa dove dal 1986 decine di migliaia di persone si ritrovano dando vita a un festival, il Burning Man, in cui arte, musica e ogni tipo di espressione creativa si fondono per generare una performance in continua evoluzione in cui scompare la dimensione individuale per lasciar posto unicamente a quella collettiva, quasi a ricordare i grandi raduni hippie degli anni Sessanta.

Capo e croce – Le ragioni dei pastori di Marco Antonio Pani, Paolo Carboni (Italia 2013, 104’) 

Mercoledì 4 giugno ore 19,45 Cinema Massimo sala 3

Giugno 2010. Migliaia di pastori provenienti da ogni parte della Sardegna danno vita a una protesta clamorosa che durerà tutta l’estate, invadendo porti, aeroporti e strade, marciando per le vie di Cagliari, oltre a occupare il palazzo del Consiglio regionale, per cercare di ottenere dignità e un giusto prezzo per il loro prodotto principale: il latte. Tre anni dopo, Marco Antonio Pani e Paolo Carboni ci guidano in un viaggio alle origini di quella protesta, descrivendo le ragioni e la vita quotidiana di chi ne è stato protagonista, oltre che evocando un mondo che non deve e non vuole essere ridotto a fenomeno residuale buono solo per gli studi etnografici e il folclore turistico.

Çapulcu – Voices from Gezi di Benedetta Argentieri, Claudio Casazza, Carlo Prevosti, Duccio Servi, Stefano Zoja (Italia 2014, 60’) 

Martedì 3 giugno ore 20,00 Cinema Massimo sala 3

Gezi Parkı è uno dei più piccoli parchi di Istanbul, situato in piazza Taksim nel distretto Beyo lu. Nel maggio 2013, il progetto della sostituzione del parco con un centro commerciale scatena una protesta antigovernativa che sarà soffocata con una violenza assolutamente sproporzionata il cui bilancio finale sarà di nove morti e oltre ottomila feriti. Attraverso le voci degli studenti, professionisti, giornalisti e attivisti che sono stati protagonisti di uno degli eventi più drammatici di tutta la storia turca, assistiamo così all’occupazione pacifica dell’area e all’entusiasmo della protesta, prima di essere testimoni della brutale reazione di un potere sempre più sordo e repressivo.

Cronaca di una vita semplice di Fabio Gianotti, Silvia Bongiovanni (Italia 2014, 50’)

Martedì 3 giugno ore 18,00 Cinema Massimo sala 3

Gianfranco ha trentasei anni e vive ai Bardenghi, una piccola frazione montanara della Valle Stura di Demonte in provincia di Cuneo. Costretto a trovarsi un lavoro in fabbrica in città per poter sopravvivere, non vuole però abbandonare il piccolo borgo in cui è nato, così come non si rassegna a vedere le borgate sparire nella natura. Tutti i giorni sale quindi ai Bardenghi, dove alleva pecore, conigli, oche e galline, oltre a coltivare patate e raccogliere castagne, cercando di mantenere in ordine i boschi della zona e tenere viva quella piccola frazione nella speranza un giorno di poter vedere altre famiglie tornare ad abitare quelle case dove un tempo viveva un’intera comunità.

Green Generation di Sergio Malatesta (Italia 2013, 54’)

Mercoledì 4 giugno ore 22,00 Cinema Massimo sala 3

Nel documentario del 2006 Una scomoda verità, l’ex vicepresidente degli Stati Uniti Al Gore passava in rassegna i dati e le previsioni degli scienziati sui cambiamenti climatici, auspicando un intervento politico immediato a livello globale teso a ridurre le emissioni di gas serra. Ma a distanza di quasi dieci anni, e dopo diverse conferenze mondiali sul clima, ben pochi sono i risultati significativi che si sono effettivamente ottenuti. Il punto di non ritorno è però sempre più vicino e il nostro stesso stile di vita quotidiano contribuisce in modo sempre più massiccio al riscaldamento del Pianeta, grazie allo sfruttamento quasi prevalente di risorse energetiche non rinnovabili.

The Stone River di Giovanni Donfrancesco (Italia/Francia 2013, 87’) 

Lunedì 2 giugno ore 18,00 Cinema Massimo sala 3

Un anziano scultore vaga nel cimitero di Hope, interrogando le tombe dei lavoratori della pietra che oltre un secolo fa giunsero a Barre, nel Vermont. È qui che infatti, alla fine dell’Ottocento, si aprirono  le più grandi cave di granito grigio del mondo, chiamando così a raccolta, con l’illusione di una buona paga e la speranza di una nuova vita, molti carraresi, noti per la loro abilità e padronanza unica nella tecnica della lavorazione di questa pietra. Una comunità di immigrati che darà vita a durissime battaglie sindacali per difendere i propri diritti, prima di scontrarsi con la silicosi, una malattia che metterà fine a una vera e propria epopea ancora oggi poco conosciuta.

Là suta – La nostra eredità nucleare in un triangolo d’acqua di Daniele Gaglianone, Cristina Monti, Paolo Rapalino (Italia 2014, 74’)

Mercoledì 4 giugno ore 18,30 Cinema Massimo sala 1

A Saluggia, piccolo comune agricolo a quaranta chilometri da Torino, sono sorti dalla fine degli anni Cinquanta un centro di ricerca nucleare, un reattore sperimentale e un impianto di riprocessamento in cui si sono sviluppate tecniche per recuperare uranio e plutonio dagli elementi di combustibile irraggiati. Un sito non più in sicurezza dopo l’alluvione del 2000 in cui si sta comunque ultimando un nuovo deposito di scorie. Attraverso materiale di archivio e le testimonianze di attivisti, amministratori locali, scienziati e industriali, emergono così tutti i rischi del conservare i rifiuti radioattivi in un’area non idonea, mettendo in pericolo le risorse idriche di un intero territorio.

The Toxic Burden di Patrizia Marani (Italia, Francia, Belgio 2014, 74’)

Domenica 1 giugno ore 18,00 Cinema Massimo sala 3

Ne soffre più di un quarto della popolazione europea, causando ogni anno, all’arrivo della primavera, raffreddore e mal di testa o essendo invece legata a determinati cibi, piante o animali. Eppure solo un secolo fa il concetto di allergia non esisteva ed era appannaggio esclusivo della ristrettissima fascia della popolazione più ricca. Animata dal desiderio di scoprire le cause di questo vero e proprio boom, Patrizia Marani, lei stessa allergica, ha incontrato i più importanti esperti scientifici in materia, suggerendo come siamo diventati involontariamente delle cavie di laboratorio, costretti a partecipare a un esperimento globale di cui solo oggi si cominciano a vedere i risultati.

Zero Waste di Raffaele Brunetti (Italia, Paesi Bassi 2014, 60’)

Domenica 1 giugno ore 20,00 Cinema Massimo sala 3

Raffaele Brunetti ha lasciato Napoli vent’anni fa, convinto che la corruzione e l’infiltrazione mafiosa nelle attività commerciali fossero ormai una parte integrante della città. Almeno fino a che non accade l’impensabile: il mondo politico implode, i camorristi, pentiti, cominciano a parlare, la popolazione ritrova l’entusiasmo e la speranza di vivere liberi dai rifiuti che invadono le strade. Così Brunetti decide di tornare a casa e, accompagnato dal nuovo sindaco, riscoprirà la sua terra per conoscere poi il teorico americano della Zero Waste, una strategia di gestione che si propone di riprogettare la vita ciclica dei rifiuti su modello di riutilizzo delle risorse presente in natura.

CONCORSO INTERNAZIONALE DOCUMENTARI ONE HOUR

Amazon Gold di Reuben Aaronson (Usa 2012, 53’)

Sabato 31 maggio ore 16,30 Cinema Massimo sala 1

Un viaggio clandestino a testimoniare la distruzione della foresta pluviale causata dalla proliferazione incontrollata delle miniere illegali d’oro in Amazzonia. Accompagnati dalle voci di Sissy Spack ed Herbie Hancock, seguiamo così due reporter di guerra come Ron Haviv e Donovan Webster risalire il fiume Madre de Dios nel Perù meridionale (sempre più inquinato per le tonnellate di mercurio utilizzate per estrarre il metallo prezioso) alla scoperta, grazie alla guida dall’attivista e biologo Enrique Ortiz, di un’emergenza ambientale dalle conseguenze globali che mette in serio pericolo la straordinaria biodiversità di uno degli ecosistemi più preziosi dell’intero Pianeta.

Cherche zone blanche désespérément di Marc Khanne (Francia 2013, 60’)

Mercoledì 4 giugno ore 16,00 Cinema Massimo sala 3

Per ragioni ancora oggi poco chiare alcuni uomini, donne o bambini possono diventare  intolleranti ai campi elettromagnetici generati anche solo dai propri smartphone. Si tratta della cosiddetta elettrosensibilità, una malattia non riconosciuta come tale dalla comunità scientifica per la mancanza di prove evidenti che forniscano parametri in grado di dimostrare il rapporto di causa effetto tra sintomi ed esposizione. Un disturbo sconosciuto fino una ventina di anni fa, oggi sempre più frequente, illuminante sugli effetti a medio e lungo termine delle nuove forme di inquinamento, che costringe chi ne soffre a vivere un’esistenza molto difficile per i sintomi psicofisici che comporta.

Ekopolis di Anna-Karin Grönroos (Finldandia 2013, 56’)

Domenica 1 giugno ore 16,00 Cinema Massimo sala 3

Quando più di un miliardo di cinesi migreranno dalle campagna verso le città, l’intero paese vivrà un cambiamento radicale dalle pesanti ripercussioni ambientali sull’intero Pianeta. Per ora sono due le soluzioni che si stanno studiando per fronteggiare al meglio l’emergenza: due nuovi modelli metropolitani che rappresentano anche due vere e proprie moderne utopie in netto contrasto tra loro. Da un lato c’è la nuova Silicon Valley completamente ecosostenibile progettata dall’ingegnere finlandese Eero Paloheimo, mentre dall’altro c’è invece l’ecocittà interamente sviluppata in altezza come un immenso grattacielo fortemente voluta dal multimilionario cinese Zhang Yue.

Endless Road di Huaqing Jin (Cina 2014, 52’)

Lunedì 2 giugno ore 20,00 Cinema Massimo sala 3

Primavera 2013, Zhejiang, una provincia orientale costiera della Repubblica Popolare Cinese. Contro il parere della figlia, e senza aver paura per le possibili ritorsioni politiche del suo gesto, la madre di Yan decide di denunciare i danni ambientali causati dalla fabbrica di carta che sta avvelenando le acque del fiume che scorre nel suo villaggio, lanciando anche una petizione tra i suoi compaesani. Un gesto che avrà pesanti ripercussioni sulla sua stessa vita quotidiana, minando l’equilibrio e la serenità familiare già seriamente compromessa dai disturbi legati all’inquinamento della falda acquifera, oltre a dare il via a una vera e propria odissea dall’esito tutt’altro che scontato.

Footprints of War di Max M. Mönch (Germania 2013, 52’)

Lunedì 2 giugno ore 20,00 Cinema Massimo sala 3 (preceduto da Endless Road)

Intere aree contaminate da radiazioni nucleari, milioni di tonnellate di armamenti affondati in mare o territori devastati da agenti chimici, per non parlare delle massicce emissioni inquinanti dei mezzi militari in tutto il mondo. L’impatto ambientale sul nostro Pianeta è, ed è stato, devastante in questi ultimi decenni di storia bellica. Come racconta Max M. Mönch, che ci guida in un viaggio attraverso un secolo di guerre che a partire dai campi di battaglia europei della Prima guerra mondiale arriva alle scorie nucleari sovietiche che giacciono al largo delle coste norvegesi, passando per i fiumi e le terre del Vietnam inquinate irrimediabilmente dall’agente orange statunitense.

Microtopia di Jesper Wachtmeister (Svezia 2013, 52’)

Lunedì 2 giugno ore 16,00 Cinema Massimo sala 3

Per molti di noi, e da secoli a questa parte, il concetto di casa è legato all’idea di stabilità, sicurezza e permanenza. Ma in un’epoca sempre più caratterizzata dalla sovrappopolazione e dal rapido avanzamento tecnologico, si fa sempre più pressante la domanda di abitazione portatile o comunque di nuovi modelli abitativi. Scopriamo così come architetti, artisti o semplici cittadini stiano cercando di esaudire, a volte in modo assolutamente sorprendente, questo desiderio di flessibilità radicale, grazie anche agli esempi concreti di chi ha scelto una moderna alternativa nomade o chi si è trovato costretto, magari suo malgrado, a escogitare diversi modi di abitare.

La Selva Tranquila di Christian Chapman, Paul Jason Hoffman, Cody Troyer (Perù 2013, 53’) 

Sabato 31 maggio ore 22,30 Cinema Massimo sala 3 

Diverse storie intrecciate tra loro per raccontare dal punto di vista locale come si sopravvive oggi accanto allo straordinario patrimonio naturale rappresentato dalla giungla di Iquitos nell’Amazzonia peruviana. Come quella di Katu, che cerca disperatamente di vivere di ecoturismo scontrandosi con i cacciatori e i taglialegna della zona, o di Chepa, che, cresciuto nelle periferia povera della città, è costretto a vendere illegalmente bradipi, cuccioli di scimmia o tartarughe per sfamare la famiglia, infrangendo quelle stesse leggi governative che rappresentano l’unica soluzione per salvare un incredibile ecosistema di fondamentale importanza per l’intero Pianeta.

The Silver Mirror di Ali Habashi (Usa 2013, 64’)

Martedì 3 giugno ore 22,00 Cinema Massimo sala 3

Nel 2050 un miliardo e mezzo di persone saranno anziane. Una percentuale tre volte superiore a quella di oggi, quando ogni giorno nei soli Stati Uniti diecimila abitanti compiono sessantacinque anni. È quindi sempre più importante prepararsi a questa nuova emergenza, studiando gli interventi più adatti per affrontare un dato dalle implicazioni filosofiche oltre che sociali, mediche e politiche. Così come lo delinea Ali Habashi che, grazie a tre anni di lavorazione con riprese in dodici paesi in tutto il mondo, si è immerso nei più differenti contesti culturali per raccogliere diverse testimonianze legate a un tema drammaticamente attuale come quello di una popolazione mondiale che invecchia sempre più.

Super Fungi – Will Mushorroms Help Save The World ? di Anne Rizzo, Thomas Sipp (Francia 2013, 52’)Mercoledì 4 giugno ore 18,00 Cinema Massimo sala 3 

Gli champignon e i porcini sono noti a tutti. Pochi invece sono a conoscenza di alcune varietà di funghi che potrebbero svolgere un ruolo fondamentale nel fronteggiare le emergenze ambientali e sanitarie a cui forse andremo incontro in un futuro non troppo lontano. Come il Pleurotus ostreatus, in grado di assorbire le perdite di petrolio, il Laccaria bicolor, che permette agli alberi di crescere nelle zone più desertiche, o il Fomitopsis officinalis, vera e propria ultima risorsa per i pazienti affetti da mali incurabili, fino al Physarum polycephalum, in grado di trovare la via più breve attraverso un labirinto, rivelando così una brillante intelligenza seppur di tipo primitivo.

Urine Superpowers di Thierry Berrod (Francia 2013, 52’)

Martedì 3 giugno ore 18,30 Cinema Massimo sala 1

Forse non tutti sanno che noi abbiamo passato i nostri primi mesi di vita a nuotare nell’urina. Il liquido amniotico è infatti composto per l’ottanta per cento proprio da questo liquido di cui nel corso della nostra esistenza produciamo circa trentottomila litri, ma che rimane un tabù. Mentre invece si tratta di un elemento dalle inaspettate potenzialità e dagli usi più vari, in grado di trasformarsi in una ricca fonte di energia, in un fertilizzante industriale, in preziosa materia prima o in una sostanza medicinale curativa. Come ci racconta Thierry Berrod, senza alcuna ritrosia e grazie alle più moderne tecnologie come le immagini termografiche o le telecamere microscopiche.

PREMIO SPECIALE LA CASA DI DOMANI

Divide in Concord di Kris Kaczor (USA 2013, 82′) 

Ekopolis di Anna-Karin Grönroos (Finlandia 2013, 56′)

Microtopia di Jasper Wachtmeister  (Svezia 2013, 52′)

Population Boom di Werner Boote (Austria 2013 93′)

Project Wild Thing di David Bond (Regno Unito 2013, 82′)

Green Generation di Sergio Malatesta (Italia 2013, 54′)

PANORAMA ITALIA

Nero d’Italia di Valeria Castellano (Italia 2013, 52’)

Martedì 3 giugno ore 16,30 Cinema Massimo sala 1 (preceduto da Nella terra dei fuochi)

Vincenzo Capogrosso abita a Viggiano, in provincia di Potenza. Nella sua terra ha piantato centosettanta alberi di ulivo, ma oggi a cinquecento metri da casa sua sorge uno stabilimento dell’Eni in cui si raffina il petrolio e l’olio che un tempo l’uomo produceva nessuno lo vuole più. Una vicenda emblematica e molto comune in Basilicata, la regione in cui si produce l’ottanta per cento del petrolio italiano e in cui gli animali muoiono senza un’apparente spiegazione clinica, vengono scoperti di continuo depositi di rifiuti tossici in terreni adibiti all’agricoltura e dove i livelli di inquinamento sono altissimi, un dato di cui la popolazione rimane spesso del tutto ignara.

L’oro dei folli di Elena Viglino (Italia 2014, 50’)

Sabato 31 maggio ore 16,00 Cinema Massimo sala 3 

Scec è l’acronimo di Solidarietà che cammina: si tratta di un buono emesso dall’associazione Arcipelago Scec che rappresenta lo sconto che i soci, siano essi privati cittadini, professionisti o aziende, decidono di riconoscersi in tutti i loro scambi economici o commerciali. L’obiettivo, come ci racconta Elena Viglino che ci guida alla scoperta di un modo alternativo di concepire l’economia, è quella di ancorare al territorio la ricchezza e farla reinvestire nel circuito, favorendo le produzioni locali. Chi lo utilizza viene infatti incoraggiato ad anteporre i rapporti umani a quelli puramente commerciali, privilegiando la qualità, il chilometro zero e il rispetto dell’ambiente.

Ritratti abusivi di Romano Montesarchio (Italia 2013, 70’)

Mercoledì 4 giugno ore 16,30 Centro Studi Sereno Regis 

Trenta palazzine costruite negli anni Settanta ormai completamente fatiscenti in cui vivono sessanta famiglie quasi tutte abusivamente. Questo è Parco Saraceno, un quartiere fantasma periferico come tanti in Italia che si estende alle porte di Castel Volturno, in provincia di Caserta. Una zona di miseria e illegalità diffusa, in cui non si pagano tasse né acqua o elettricità, e dove gli abitanti vivono un’esistenza sospesa tra la violenza quotidiana e il sogno di una vita normale. Ma con il destino segnato. Nell’arco di qualche anno infatti tutti gli edifici saranno abbattuti per fare posto a un enorme porto turistico come simbolo del rilancio di un intero territorio.

Nella terra dei fuochi di Marco La Gala (Italia 2013, 46’)

Martedì 3 giugno ore 16,30 Cinema Massimo sala 1 

In Campania, ai piedi del Vesuvio, in quella stessa terra che i Romani chiamavano «Terra Felix», esistono più di duemilacinquecento discariche illegali di rifiuti. Da decenni a questa parte, in particolare nelle provincie di Napoli e Caserta, sono infatti centinaia i terreni abbandonati dagli agricoltori che sono diventati aree gestite dai clan per smaltire scarti industriali spesso tossici. Ed è proprio qui che la cooperativa sociale Ottavia di Marigliano ha deciso di recuperare un campo inutilizzato da più di vent’anni, riportandolo alla sua funzione originaria: la produzione agricola. Riscoprendo così una cultura, come quella contadina, che è sempre più a rischio di estinzione.

In viaggio con Cecilia di Mariangela Barbanente, Cecilia Mangini (Italia 2013, ’74) 

Giovedì 5 giugno ore 18,00 Cinema Massimo sala 3 

Estate 2012. Con l’idea di raccontare com’è cambiata la Puglia, loro terra d’origine, Mariangela Barbanente e Cecilia Mangini decidono di realizzare un vero e proprio road movie, creando così un dialogo che si sviluppa nello spazio e nel tempo, grazie alle immagini d’archivio del tempo che si alternano a quelle di oggi. Un viaggio che diventa anche l’occasione di indagare una terra che, come nel caso di Taranto, è ostaggio dell’inquinamento industriale, ma anche di confrontarsi con domande legate all’industrializzazione coatta in un territorio tradizionalmente agricolo già al centro dei documentari realizzati dalla Mangini negli stessi luoghi oltre cinquant’anni fa.

Il vortice fuori di Giorgio Affanni, Andrea Grasselli (Italia 2014, 60’)

Giovedì 5 giugno ore 16,30 Cinema Massimo sala 1 

Claudio Beltramelli è vegano e gestisce da solo la sua fattoria in Valcamonica, oltre a essere un coltivatore atipico, che attua inoltre un’agricoltura tradizionale senza utilizzare alcun mezzo meccanico. Scanditi dal ritmo delle quattro stagioni, seguiamo così la quotidianità di un uomo che nell’arco di quindici anni si è garantito una condizione di quasi completo autosostentamento. Una scelta radicale e controcorrente che non lo isola dal proprio tempo, ma che al contrario gli fornisce una chiave di lettura privilegiata per comprenderlo, confrontandosi con temi cruciali come la nutrizione vegetariana, l’alimentazione consapevole, il rispetto della natura e la decrescita.

PANORAMA CORTOMETRAGGI

3 Hectare à Détroit di Nora Mandray (Francia, 2013, 13′)

Achab di Antonio Deiana, Lorenzo Lodovichi, Fiorella Pierini, Serena Tripepi (Italia 2011, 8′)

Acqua purissima di Marco Graf (Italia 2013, 7′)

Atti e scene in luogo pubblico di Giuseppe Tumino (Italia 2014, 25′)

At-trazione animale di Mario Gala (Italia 2014, 25′)

Babau di Valerio Terranova, Giuliano Poretti, Silvia Zappalà, Omar Bianco (Italia 2008, 4′)

A Bicycle Trip di Lorenzo Veracini, Nandini Nambiar, Marco Avoletta (Italia 2008, 4′)

Les brigands di Antoine Giorgini (Francia 2013, 16′) 

Brooklyn Farmer di Michael Tyburski (USA 2013, 27′)

Ça viendra avec la lumière di Lucie Baudinaud (Francia 2013, 18′)

Cerrado – Beyond the Mist di Christian Spencer, Marc Egger, Gibby Zobel (Brasile 2013, 25′)

La città bianca di Tommaso Ausili (Italia 2013, 17′) 

Colapesce di Michelangelo Fornaro, Nicodemo Barillaro, Andrea Salotto, Angela Smaldone (Italia 2004, 7′) 

La cucina dei miracoli di Telemadre (Italia 2013, 5′)

La danza del piccolo ragno di Giacinto Compagnone, Aurora Febo, Lucia Rotelli, Emma Vasile (Italia 2012, 6′) 

La donna albero di Donato Sansone  (Italia 2003, 30′)

Dream and bass di Galileo Disperati, Marta Romani, Giorgia L. Velluso (Italia 2011, 6′) 

I fantasmi di Malpensa di Claudio Moschin (Svizzera, Italia 2013, 18′) 

La Fille aux Feuilles di Marina Rosset (Svizzera 2013, 6′)

The Gift di Ruijun Li (Cina 2013, 12′)

Green Gold di Barbara Marheineke (Germania 2013, 13′)

Harvest di Hertog & Nadler (Paesi Bassi 2013, 12′) 

The Incredible Elastic Man di Karolina Specht (Polonia 2013, 5′)

Inercia di Becho Lo Bianco, Mariano Bergara (Argentina 2013, 4′)

Jelie di Joseph Péaquin (Italia 2014, 20′)

Karukinka di Mario Gomes e Elisa Balmaceda  (Germania, Cile 2013, 14′)

La lampe au beurre de yak di  Hu Wei (Francia 2013, 16′) 

Mattia va al mare di Alessia Cordini, Giovanna Ferrari, Valeria Ghignone (Italia 2005, 7′)

Memória de Rio di Roney Freitas (Brasile 2013, 14′)

The Missing Scarf di Eoin Duffy (Irlanda 2013, 7′)

Il naturalista di Giulia Barbera, Gianluca Lo Presti, Federico Parodi, Michele Tozzi (Italia 2008, 5′) 

Patti Sacri di Dott.PorkA e Mr 2B (Italia 2014, 20′)

Payada Pa’ Satán di Antonio Balserio e Carlos Balseiro (Argentina 2013, 8′)

Premier Automne di Carlos De Carvalho e Aude Danset (Francia 2013, 11′) 

Le printemps di Jérôme Boulbès (Francia 2012, 15′)

La reliquia rivoltosa di Stefano Tambellini, Giovanna Lo Palco, Pamela Poltronieri, Giulia Rivolta, Francesco Tagliavia (Italia 2009, 6′) 

Rêves de brume di Sophie Racine (Belgio 2013, 5′)

The Rising di Nick Jordan (Regno Unito 2014, 15′)

Robbie Rocket di Wim Geudens (Belgio 2013, 24′) 

Sun of a Beach di Arnaud Crillon, Alexandre Rey, Jinfeng Lin, Valentin Gasarian (Francia 2013, 6′)

Waste Africa di Matteo Lena (Italia 2013, 33′)

Waterwalls di Francesca Macciò, Francesca Quatraro (Italia 2014, 6′) 

When Elephants Dance, the Grass Gets Beaten di Jan van den Berg (Paesi Bassi 2014, 25′)

Zima di Cristina Picci (Russia 2013, 12′) 

ECOKIDS

Belle & Sebastien di Nicolas Vanier (Francia 2013, 98’) 

Giovedì 29 maggio ore 9,30 Cinema Massimo sala 2

Giovedì 5 giugno ore 9,30 Cinema Massimo sala 2 

Seconda guerra mondiale. Sebastien ha sette anni, è orfano e passa le sue giornate al pascolo insieme a un anziano pastore che gli fa da nonno. La sua vita cambia improvvisamente quando incontra Belle, un cane da montagna dei Pirenei che vive nei boschi intorno al piccolo villaggio alpino dove abita il ragazzo. Accusato di essere un pericoloso predatore, l’animale viene ferito dagli uomini del paese e curato da Sebastien: sarà l’inizio di una grande amicizia grazie alla quale un gruppo di ebrei riuscirà a passare il confine tra le montagne e trovare così rifugio in Svizzera. Tratta dalla serie francese creata da Cécile Aubry nel 1965 e già alla base del celebre anime del 1980.

Eco Planet – Un pianeta da salvare di Kompin Kemgumnird (Tailandia 2012, 81’)

Martedì 3 giugno ore 9,30 Cinema Massimo sala 1 

Sam, il figlio del presidente di Capital State, si perde nella foresta durante una gita con gli scout e si ritrova in un villaggio rurale di un paese esotico. Qui conosce Nora e il suo fratellino Kim, che ha il dono di parlare con la natura, ascoltandone i suggerimenti. Nel frattempo, i leader mondiali di tutto il Pianeta, per far fronte alla minaccia delle bestie di fuoco create dal riscaldamento globale, decidono di procedere con un bombardamento a tappeto con missili di raffreddamento senza sapere che così facendo rischiano di distruggere lo strato di ozono terrestre. Toccherà così ai tre ragazzi riuscire a escogitare una soluzione per salvare l’umanità intera.

Epic – Il mondo segreto di Chris Wedge (Usa 2013, 102’)

Giovedì 5 giugno ore 9,30 Cinema Massimo sala 1 

In seguito alla morte della madre, la diciassettenne Mary Katherine torna a vivere nella casa dove è cresciuta da bambina insieme al padre, l’eccentrico professor Bomba che è da anni ossessionato dall’idea secondo cui la natura sarebbe popolata da minuscoli esseri invisibili agli occhi umani. Inizialmente scettica delle teorie paterne, la ragazza sarà costretta a ricredersi quando, miniaturizzata, scoprirà l’esistenza dei Leafmen, un corpo speciale che cerca di difendere la foresta dalla minaccia dei Bogani, creature armate di arco e frecce in grado di uccidere ogni forma vivente. Trovandosi così a combattere un’epica battaglia per la salvezza dell’intero Pianeta.

Free Birds – Tacchini in fuga di Jimmy Hayward (Usa 2013, 91’)

Mercoledì 4 giugno ore 9,30 Cinema Massimo sala 1 

Reggie è un tacchino fortunato che vive in modo molto diverso da tutti gli altri suoi simili: graziato nel Giorno del ringraziamento dal presidente degli Stati Uniti, passa le sue giornate tra pizza e tv a Camp David. Jake è invece il fondatore del Fronte di liberazione dei tacchini. Quando si incontrano, i due inizialmente non vanno molto d’accordo, ma faranno amicizia, alleandosi quindi con l’obiettivo di impedire che il tacchino diventi il piatto tipico del Giorno del ringraziamento. Una vera e propria missione impossibile in cui Reggie e Jake viaggeranno nel tempo fino a tornare nel 1621 e riscrivere così una tradizione culinaria parecchio infausta per la loro specie.

Khumba di Anthony Silverston (Sud Africa 2013, 85’)

Venerdì 30 maggio ore 9,30 Cinema Massimo sala 1 

Deserto di Kharoo, Sudafrica. Tra i nuovi nati della comunità di zebre c’è Khumba, un esemplare diverso da tutti gli altri per il fatto di avere solo metà corpo ricoperto da strisce. Quando una misteriosa siccità colpisce l’intera regione, i membri più superstiziosi del suo stesso branco accusano il piccolo di esserne la causa. Khumba decide così di partire insieme a uno gnu e a uno struzzo alla volta della leggendaria fonte magica in cui le prime zebre apparse sulla terra si immersero per avere le strisce. Sarà l’inizio di un lungo viaggio in cui scoprirà il mondo, incontrerà nuovi amici e dovrà affrontare pericoli mortali come il temibile leopardo Pahango.

Una lettera per Momo di Hiroyuki Okiura (Giappone 2011, 120’)

Venerdì 30 maggio ore 9,30 Cinema Massimo sala 2 

Momo è una ragazzina di undici anni che a causa della morte prematura del padre è costretta ad abbandonare Tokyo per trasferirsi nella vecchia casa dei nonni a Shio, una piccola e sperduta isola del Mare interno di Seto in cui è nata e cresciuta la madre. Con sé ha una lettera indirizzata a lei che il padre non ha avuto il tempo di riuscire a finire di scrivere. Se inizialmente farà fatica ad abituarsi al nuovo ambiente rurale e così poco cittadino, tutto cambia quando, esplorando la soffitta, trova un antico libro e all’improvviso strani fenomeni cominciano a manifestarsi, tra cui l’apparizione di tre strane e buffe creature, gli yokai, che solo Momo è in grado di vedere.

El lugar de las fresas di Maite Vitoria Daneris (Italia/Spagna 2013, 90’)

Martedì 3 giugno ore 9,30 Cinema Massimo sala 2 

Lina ha settant’anni anni ed è contadina da sempre. Ogni mattina parte all’alba da San Mauro Torinese, il «paese delle fragole» che dista circa otto chilometri dal capoluogo piemontese, per arrivare nel cuore della città, a Porta Palazzo, il mercato all’aperto più grande di Europa. Qui, la donna ha la sua bancarella, dove da anni vende la frutta e la verdura che coltiva. La sua è una vita tutta casa, chiesa e lavoro: non ha figli, ma cinque cani e un marito che cerca di convincerla invano a smettere di lavorare. Tutto cambia quando entra in scena Hassan, un giovane immigrato marocchino che un giorno si presenta al mercato in cerca di lavoro.

Piovono polpette 2 – La rivincita degli avanzi di Cody Cameron, Kris Pearn (Usa 2013, 95’)

Giovedì 29 maggio ore 9,30 Cinema Massimo sala 1 

Abbandonata Swallow Falls a causa della disastrosa tempesta di cibo da lui stesso causata, Flint Lockwood accetta di entrare a far parte della Live Corp Company, fondata dal suo idolo Chester V e dove i più brillanti inventori del mondo sono impegnati a studiare e creare nuove tecnologie per  migliorare la vita di tutta l’umanità. Ma quando il giovane scienziato scopre che la sua invenzione più celebre, una macchina in grado di trasformare l’acqua in cibo, è ancora funzionante e sta creando degli strani ibridi di cibo e animali, dovrà tornare sull’isola ad affrontare animacibi come i tacodrilli, gli orangamberi, le torte a sonagli o gli spiderburger per salvare ancora una volta il mondo.

A spasso con i dinosauri di Barry Cook, Neil Nightingale (Regno Unito/Usa 2013, 87’)

Lunedì 2 giugno ore 16,30 Cinema Massimo sala 1 

Pachi è un cucciolo di pachirinosauro, un dinosauro erbivoro vissuto in Nordamerica durante il Cretaceo superiore, circa settanta milioni di anni fa. Figlio del capobranco e fratello minore del meno timido Musone, Pachi ha sempre cercato di seguire le orme del padre. E quando quest’ultimo viene ucciso durante la grande migrazione verso sud, i due si ritroveranno soli nella foresta insieme all’amica Ginepro e separati dal resto del gruppo. Saranno quindi costretti a trovare da soli la strada verso casa incamminandosi in un vero e proprio viaggio di iniziazione alla scoperta del mondo. Ispirato alla celebre miniserie in sei parti prodotta dalla Bbc e andata in onda nel 1999.

EVENTI SPECIALI

Energized di Hubert Canaval (Austria 2014, 90’)

Domenica 1 giugno ore 18,30 Cinema Massimo sala 1 

Tra disastri nucleari, guerre compiute in nome del petrolio, cambiamenti climatici e il consumo sempre più crescente di risorse naturali, siamo ormai giunti a un vero e proprio punto di non ritorno che pone domande cruciali legate alla possibilità di sopperire al nostro bisogno energetico senza minare la stessa sopravvivenza del Pianeta. Hubert Canaval ci guida così in un viaggio intorno al mondo dell’energia alla scoperta di chi sta cercando una via alternativa al petrolio per salvare così gli ultimi giacimenti rimasti, descrivendo l’effettivo impatto ambientale delle rinnovabili per sfatarne ogni leggenda, fino ad auspicare le soluzioni più radicali, ancora impraticabili.

Project Wild Thing di David Bond (Regno Unito 2013, 82’)

Lunedì 2 giugno ore 22,30 Cinema Massimo sala 1 

Padre prima che regista, David Bond si è accorto da un po’ di come i tempi siano cambiati rispetto alla sua infanzia. I suoi figli infatti, al contrario di come capitava a lui, non nutrono alcun interesse per i vecchi giochi all’aria aperta che tanto lo entusiasmavano. Calamitati dagli schermi di iPad, smartphone, computer e tv sono l’emblematica dimostrazione di quanto la Apple, la Disney o la Mattel abbiano capito più degli stessi genitori come conquistare e controllare i loro figli. Ma David non si vuole arrendere e, determinato a invertire la rotta, ha quindi sviluppato e lanciato una campagna nazionale per spingere i bambini inglesi a uscire di casa e (ri)scoprire la natura.

ThuleTuvalu di Matthias von Gunten (Svizzera 2014, 96’)

Giovedì 5 giugno ore 20,30 Cinema Massimo sala 1

Thule è una cittadina situata a nord della Groenlandia che rimane il punto abitato più settentrionale di tutto il Pianeta. Tuvalu è invece uno stato insulare tra i più piccoli sulla Terra che si sviluppa lungo settecento chilometri nell’Oceano Pacifico. Due luoghi apparentemente molto lontani non solo da un punto di vista geografico, che al contrario sono intimamente legati per il catastrofico impatto del riscaldamento globale sul loro territorio. La vita quotidiana degli abitanti di Thule rischia infatti di essere definitivamente compromessa dal progressivo sciogliersi dei ghiacci, mentre gli atolli di Tuvalu rischiano letteralmente la scomparsa a causa dell’innalzamento delle acque.

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