La vera storia di Sergio Chiamparino, l’ex sindaco più sopravvalutato d’Italia

Navigando in Rete ho trovato per caso questo articolo dettagliato e completo che in controtendenza delle elegie che da sempre hanno contraddistinto il racconto dell’opera di Sergio Chiamparino analizzano quanto ha combinato il Chiampa a Torino. Per dimostrate che l’ex sindaco di Torino oltre ad essere un vero “sindaco per caso” è stato uno dei politici più sopravvalutati d’Italia e che ora sverna nella posizione di grosso potere economico di presidente della Compagnia di San Paolo.

Sotto la sua guida, secondo Legambiente, Torino ha raggiunto il bel primato di città più inquinata d’Italia (e seconda in Europa). Lo ha raggiunto e se lo tiene bello stretto ancora oggi. Io vado molto spesso in montagna e Torino si riconosce da distante, non già per la sua architettura, ma perché la sovrasta una perenne cappa di fumo nero. Per le sole polveri sottili si calcola che a Torino muoiano più di 800 persone all’anno. Del resto, non è stata forse un’idea di Chiamparino quella di costruire i parcheggi non già alla periferia della città, ma nel suo pieno centro? Le più belle piazze di Torino sono ormai sospese nel vuoto: sotto ci sono i parcheggi. Più parcheggi in centro, più auto in centro. “Elementare, Watson” (nota: sapete che in realtà Sherlock Holmes non l’ha mai detto?). Leggi tutto “La vera storia di Sergio Chiamparino, l’ex sindaco più sopravvalutato d’Italia”

Ora Chiamparino e la Compagnia di San Paolo cercano nuove risorse … dai cittadini

sergiochiamparinoSembra impossibile ma proprio nei giorni della tempesta perfetta su Monte dei Paschi di Siena e in cui si cercano di disgiungere i rapporti fra politica e banche e Sergio Chiamparino attraverso il suo giornale preferito spiega che sarebbe cosa buona e giusta che i cittadini contribuissero con donazioni alla Compagnia di San Paolo … in effetti i soldi della Compagnia dove sono finiti ?

È un paradosso. La Compagnia di San Paolo, che quest’anno erogherà quasi 130 milioni e che ha nei forzieri un patrimonio di ben 5 miliardi, batterà cassa ai torinesi. L’annuncio l’ha dato il presidente Sergio Chiamparino durante la cerimonia, l’altro giorno al Regio, per i 450 anni della Fondazione.

Accanto all’impegno nelle politiche sociali e alla volontà di stringere un’alleanza con la Fondazione Crt, Chiamparino ha sottolineato la volontà «di allargare il bacino delle risorse utilizzabili». Come? Con il fundraising, cercando cioè la ricerca di fondi al di fuori dei canali tradizionali. Un compito che sarà affidato all’Ufficio Pio guidato da Stefano Gallarato. Un compito che sarà un rilancio della memoria, ché l’Ufficio Pio si finanziava già così a metà del Sedicesimo secolo quando «sette torinesi guidati dall’avvocato Giovanni Antonio Albosco – come ricorda lo storico Walter Barberis – fondarono la “Compagnia della fede cattolica sotto l’invocazione di San Paolo”.

Caro Fassino, ci dici dove hai incontrato Marchionne e Elkann

Piero Fassino, intervistato domenica 16 settembre alla Festa del Pd di Torino ha confessato: “Ho incontrato Sergio Marchionne dieci giorni fa, con il vicesindaco Dealessandri. C’era anche John Elkann. Mi hanno detto che Fiat è ben consapevole del suo ruolo e che non vuole fare degli scassi o degli choc, ma deve fare i conti con un momento molto difficile per tutti”. Leggi tutto “Caro Fassino, ci dici dove hai incontrato Marchionne e Elkann”

Quando a Torino e in Piemonte si scandalizzavano al sentir raccontare della penetrazione dell’ndrangheta nel tessuto sociale locale

Nel 2008 a Commissione Parlamentare Antimafia aveva approvato una relazione che descriveva la penetrazione dell’ndrangheta nel Piemonte a cui gli amministratori locali dei tempi Bresso, Saitta e Chiamparino avevano risposto con sdegno negando l’esistenza del fenomeno. Emblematica la risposta di Chiamparino: “Tesi da respingere”.
Poi le indagini della magistratura hanno dimostrato che la Commissione Antimafia aveva ragione. Nell’intervista Francesco Forgione , Presidente della commissione parlamentare antimafia, risponde agli amministratori Piemontesi descrivendo l’humus  mafioso in Piemonte. Leggi tutto “Quando a Torino e in Piemonte si scandalizzavano al sentir raccontare della penetrazione dell’ndrangheta nel tessuto sociale locale”

Il libro di Sergio Chiamparino travestito da Anonimo PD

Lo Spiffero presenta il libro scritto da Sergio Chiamparino sotto mentite spoglie insieme a Peppino Caldarola.

Ma nonostante il mascheramento – operato dopo che “il nostro Anonimo, sempre più isolato, aveva deciso di accettare un incarico esterno alla politica” – non è difficile attribuire la paternità dell’opera a Sergio Chiamparino, non foss’altro dalla sagoma stampata in quarta di copertina. E in questa sorta di bilancio di una vita (politica), l’ex sindaco di Torino se la prende anzitutto con la sua famiglia, la sinistra. «Sono stato per una vita intera a sinistra, nella buona come nella cattiva sorte – esordisce nel racconto l’Anonimo Chiamparino -. Ho avuto ruoli di primo piano e vissuto periodi lunghi in un cono d’ombra. La partita fra me e la sinistra è pari e patta. Ho avuto e ho dato». In quella che è la parte più interessante del libro – le proposte di governo risentono di un eccessivo sincretismo del “buon senso” che, francamente, sconfina spesso nella banalità – il Chiampa mostra di voler operare una cesura netta con il suo passato di dirigente politico e sindacale, chiudendo la personale parabola che partita da sponde “operaiste” e ingraiane l’ha portato prima sui lidi del “grande centro” berlingueriano e poi sulle rive miglioriste. «La malattia originaria della sinistra è stata il massimalismo, che solo in parte il Partico Comunista Italiano, il partito in cui ho trascorso gran parte della mia vita, ha combattuto ma anche – scrivo anch’io ma anche – il più delle volte sollecitato».

Chiamparino si porta dietro alla Compagnia di San Paolo il suo team del Comune

Il fatto che Chiamparino sia diventato presidente della Compagnia di San Paolo nel quasi silenzio critico della società torinese è un fatto preoccupante. Ora ha deciso di portarsi dietro tutto il suo staff. Saprà capire che non è più sindaco ?

Nel nuovo incarico Sergio Chiamparino continuerà anzitutto ad avvalersi dei servigi di Carlo Bongiovanni, il fido civich già capo della sua segreteria: confidente, compagno di cordata nelle gite in montagna, sempre al suo fianco nelle sgambate domenicali. Lo raggiungerà anche l’ex portavoce Riccardo Caldara, richiamato in servizio dopo aver assaporato qualche mese di pensione. Dato per certo anche l’arrivo di Anna Martina, super dirigente del settore Cultura, comunicazione e promozione della città (dal mega stipendio) declassata da Piero Fassino alle Attività internazionali. Per l’ambiziosa manager, consorte di Walter Barberis dell’Einaudi (nonché curatore di eventi per Italia 150), sarebbe in ballo la poltrona di segretario generale, attualmente occupata da Piero Gastaldo, o un ruolo di coordinamento delle strategie sul territorio, nell’eventualità che l’ex assessore della giunta Castellani (in queste settimane particolarmente attivo nei suoi rapporti, a partire dal Colle) salvi il posto. Ma non sarà l’unica donna di peso nella squadra. Chiamparino si è infatti assicurato la collaborazione di Caterina Ginzburg, nipote della scrittrice einaudiana Natalia, e soprattutto maritata con il direttore della Stampa Mario Calabresi. Già in attività nella Fondazione per la scuola della Compagnia, la Ginzburg avrà il compito di collegamento con il sistema della formazione di eccellenza, ambito nel quale il neo presidente intende porre grande attenzione.