Nasce L’Ora del Pellice, un trimestrale su Val Pellice, terra valdese e Pinerolese

Il 16 settembre parte  L’Ora del Pellice, un trimestrale di approfondimento locale che insiste su un microterritorio di 15 Comuni in provincia di Torino in Val Pellice, terra valdese, e il Pinerolese. L’Ora del Leggi tutto “Nasce L’Ora del Pellice, un trimestrale su Val Pellice, terra valdese e Pinerolese”

Nuova Società torna a uscire in versione cartacea

Nuovasocietà torna in versione cartacea. Nuova Società, la testata fondata da Diego Novelli nel 1972 ritorna in edicola, con il numero zero che uscirà a novembre con 48 pagine e 10 mila copie di tiratura. Leggi tutto “Nuova Società torna a uscire in versione cartacea”

Anche la Stampa passa in edicola a 1,30 euro

Anche Repubblica, Corriere e localmente La Stampa hanno deciso di aumentare il loro prezzo in edicola. E’ una pratica classica nei mesi estivi in cui i lettori sono più distratti e che quindi si incavolano meno a pagare di più il giornale e in cui quindi si rischia di meno che smettano di comprare il giornale cartaceo

Lunedì 29 luglio l’annuncio del giornale della famiglia Agnelli che analogamente al Secolo XIX si autoincensa del titolo di informazione di qualità rispetto agli altri che evidentemente non sono dotati di queste stimmate …

da domani La Stampa costerà 10 centesimi in più. Non è mai piacevole fare questi annunci e abbiamo rinviato il più possibile: l’ultimo aumento di prezzo risale a 4 anni fa. Era agosto 2009 e allora il biglietto dei mezzi pubblici a Torino, Milano e Roma costava ancora un euro, quanto un quotidiano, oggi è salito a 1,50 mentre noi ci fermeremo a 1,30. Eppure in quattro anni la pubblicità si è dimezzata e i giornali italiani restano tra i meno cari d’Europa.

La situazione dell’informazione in tutto l’Occidente è difficilissima, aumentano i lettori – soprattutto su Internet – ma i conti tornano sempre meno. Abbiamo tagliato al massimo i nostri costi, ma c’è un limite oltre il quale a farne le spese sarebbe la qualità del prodotto. Noi, che non prendiamo finanziamenti pubblici ma viviamo del vostro acquisto quotidiano, vogliamo continuare a innovare e migliorare, a mandare inviati a raccontare le guerre e i viaggi del Papa, i delitti e le elezioni, gli sprechi e le buche sotto casa. Speriamo di continuare con Voi al nostro fianco. 

Le notizie sulla vicenda della Tav che i giornali online torinesi non pubblicano

E’ per lo meno inquietante notare che la notizia che QP ha riportato, ma che è anche disponibile sull’Ansa nel caso nelle redazioni fossero particolamente distratti …

 Il Comune di Chiomonte (Torino) ha ingiunto a Ltf, la societa’ incaricata di realizzare la linea ferroviaria ad alta velocita’ Torino-Lione, di rimuovere o abbattere tutte le recinzioni, i cancelli e gli altri manufatti costruiti al di fuori dell’area di cantiere per il tunnel geognostico della Maddalena. Lo hanno reso noto, nel corso di una conferenza stampa, il movimento No Tav e il ‘legal team’ che lo rappresenta nei procedimenti giudiziari.

e che è stata segnalata in molti siti di informazione e sullo stesso Sole 24 Ore con la consueta grande imparzialità, non sia comparsa sulle edizioni torinesi di due noti quotidiani definiti nazionali.

Mercoledì 7 novembre esce nelle edicole Il Nord Ovest

Mercoledì 7 novembre esce  nelle edicole Il Nord Ovest un giornale cartaceo che vuole essere agile e leggero con una paginazione di 12 pagine realizzato da due redazioni a Torino e Novara. Uscirà in 5mila copie, dal martedì al sabato diretto da Gianni Pintus. Auguri alla nuova testata, ne ha bisogno. Pensare di realizzare un giornale cartaceo oggi nel 2012 è un atto per lo meno curioso se non terribilmente rischioso.

Meno burocrazia per i giornali digitali

Il Parlamento ha approvato in via definitiva la conversione in legge del decreto editoria che limita i vincoli burocratici a carico dei piccoli periodici online e che prevede diverse gestioni della pubblicità online per gli operatori del settore.

Con la “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 18 maggio 2012, n. 63, recante disposizioni urgenti in materia di riordino dei contributi alle imprese editrici, nonché di vendita della stampa quotidiana e periodica e di pubblicità istituzionale” dunque, come già visto, diminuiscono per le piccole testate online “realizzate unicamente su supporto informatico e diffuse unicamente per via telematica, i cui editori non abbiano fatto domanda di provvidenze, contributi o agevolazioni pubbliche e che conseguano ricavi annui da attività editoriale non superiori a 100.000 euro” gli obblighi burocratici, dal momento che non dovranno registrarsi al tribunale e al registro degli operatori di comunicazione (ROC), né a quelli sulla titolarità dell’impresa previsti dall’articolo 5 della legge 8 febbraio 1948 n.47, dall’articolo 1 della legge 5 agosto 1981, n. 416, dall’articolo 16 della legge 7 marzo 2001, n. 62 nonché dalla delibera dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni n. 666/08 del 26 novembre 2008.
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Il liberale piemontese dell’anno

Lo Spiffero che leggiamo con interesse e curiosità tutte le mattine ha pubblicato venerdì un articolo firmato da Riccardo De Caria che commenta il nostro sondaggio del Piemontese dell’anno 2011

Qualche giorno fa, un giornale online ha pubblicato gli esiti di un sondaggio tra i propri lettori, volto a individuare il “piemontese dell’anno” 2011. Per la cronaca, ha vinto il consigliere regionale grillino Davide Bono; del resto, è noto che i grillini sono grandi internauti e questo avrà presumibilmente aiutato il loro compagno di movimento. Ma più ancora del risultato del sondaggio, che gli stessi organizzatori dichiaravano voler essere un gioco, senza pretese di scientificità, colpisce la rosa di candidati scelti dalla redazione del quotidiano: vi figuravano, oltre ad altri politici, un noto calciatore e poi uomini e donne divisi tra la scienza, le istituzioni, la società civile.

Al di là delle simpatie o antipatie per gli uni o gli altri, però, non vi era neppure un nome che facesse veramente battere il cuore di chi ha come propria stella polare la difesa della libertà, o che si fosse distinto in modo davvero particolare per averne promosso la causa, anche solo come positivaconseguenza inintenzionale delle proprie attività.

 Così, con gli amici dell’Ora libera(le), ci siamo divertiti a immaginare un “controelenco” di persone che invece rispondevano a questo altro criterio: non sono moltissime, ma ce ne sono, e stanno tutte alla voce “punti di riferimento”.

Da sempre ci è piaciuto lo Spiffero che ha saputo portare una nuova informazione sui fatti prettamente politici di questa regione raccontando notizie e spifferate su personaggi che per l’informazione “dominante”, per lo meno fino a ieri” ,venivano sempre analizzati con guanti bianchi e attenzione “a non offendere”. Più c’è informazione libera, più c’è informazione e più i cittadini possono giudicare e capire. Noi dall’inizio stiamo cercando di fare una informazione più libera possibile senza avere padroni politici o economici come in altri casi, ma pensando a dare sempre le informazioni quando ci sono, se possibile nella maniera più equilibrata possibile. E il nostro sforzo è ripagato dai lettori che ci seguono.

Accettiamo con piacere i suggerimenti: per le nomination del prossimo anno ci consulteremo con la redazione dello Spiffero  per avere proposte per una candidatura per il liberale piemontese dell’anno.

Chiude la freepress City anche a Torino

Il comunicato della redazione

Dopo 11 anni dal suo debutto City chiude. La Rcs Mediagroup (Rizzoli Corriere della Sera), che possiede al 100% City Italia Spa, getta la spugna nel comparto free press.
Ci è stato comunicato che l’Editore ha deciso la sospensione, entro febbraio 2012, di tutte le pubblicazioni del quotidiano City attualmente diffuso in otto città: Milano, Torino, Bologna, Genova, Firenze, Roma, Napoli, Bari.
Le ragioni addotte dalla Rcs sono di carattere economico legate al calo dei fatturati pubblicitari.
Per contrastare tale fenomeno nell’ultimo anno questo cdr e la redazione hanno responsabilmente accettato un doloroso piano di tagli, imposto dall’Azienda, che ha portato anche alla fuoriuscita di cinque redattori, con un impatto considerevole su un corpo redazionale che prima della cura dimagrante contava 24 unità.
Paradossalmente, malgrado un vistoso calo di investimenti, proprio nel 2011 il gradimento è ulteriormente cresciuto arrivando ad un totale 1.786.000 lettori, che ha fatto di City il sesto quotidiano più letto d’Italia.
In questi 11 anni di vita i giornalisti di City hanno fatto il loro lavoro con professionalità, competenza, passione e senso di responsabilità, in un percorso di crescita professionale tangibile come, ad esempio, il lavoro su più piattaforme.
Ora, quanto meno, ci aspettiamo e chiediamo con forza che la Rcs, primo gruppo editoriale italiano, si assuma le proprie responsabilità e tuteli il lavoro dei 19 giornalisti della redazione, dei collaboratori e dei poligrafici di City, con la piena ricollocazione di tutti i colleghi all’interno delle testate del gruppo.