Piemonte
Felline sogna il Giro che passa sotto casa
“Si pensava a una vena ostruita – spiega il 21enne torinese – ma poi il braccio è sgonfiato e ha riacquistato dimensioni normali”. Ora Felline può concentrarsi sulla sua seconda stagione da professionista, forte di un debutto più che confortante. “L’anno scorso – continua – avevo voglia di fare bene sin da subito. Nelle prime corse al Nord ho avvertito ottime sensazioni. Nell’Attraverso il Belgio ero in fuga con un gruppo di diciassette ma ho forato a cinque chilometri dall’arrivo e al Gran Premio di Harelbeke mi sono piazzato decimo. Poi c’è stato il Giro di Romandia nel quale ho acquisito il giusto colpo di pedale quello che mi ha consentito di vincere il Circuit de Lorraine”.
Nella gara a tappe francese Felline si è imposto in due tappe e nella classifica generale al termine di quella che lui stesso definisce “una settimana di grazia”. Poi il Tour, un debutto precoce, ad appena vent’anni. “La mia prima settimana alla Grande Boucle è stata a dir poco tragica. Ero insicuro, avevo persino timore a stare in gruppo. Quando la situazione si è sbloccata e sentivo dentro di me la grinta e la volontà di andare all’attacco sono caduto e ho dovuto abbandonare”. Ora il sogno si chiama Giro d’Italia. Una corsa che partirà da Venaria Reale e passerà proprio sotto casa di Fabio, toccando il quartiere di Madonna di Campagna. Felline sa che nonostante l’occhio di riguardo con il quale Mauro Gianetti segue la sua maturazione di corridore nulla è scontato: “Io spero di poterlo fare ma non è detto che le mie volate o eventuali successi mi garantiscano il posto. Nella mia squadra ci sono due corridori come Denis Menchov e Carlos Sastre che lotteranno per la vittoria e vorranno dunque avere uomini di fatica in grado di supportarli. Al momento di stilare la formazione più dello stato di forma conteranno l’esperienza nel ruolo di gregario e i rapporti diretti con i leader”. Fabio Felline non ha ancora ventun anni ma parla già come un leader prossimo venturo.