Cultura
Al Massimo 3 l’opera omnia di Ingmar Bergman
Sia dal punto di vista formale che dal punto di vista contenutistico Bergman opera una straordinaria sintesi delle più importanti correnti ideologiche ed estetiche del primo Novecento. I temi dello psicologismo e dell’esistenzialismo, la riflessione morale e filosofica trovano la loro proiezione formale nell’espressionismo e in un’eclettica alternanza di realismo e simbolismo. Un film come Il posto delle fragole è una pietra di paragone con la quale devono misurarsi tutti coloro che vogliano mettere in scena il tema della memoria. Poi, a partire dalla seconda metà degli anni Sessanta si apre una stagione in cui il suo pessimismo e la sua attenzione per la psicologia si radicalizzano: sono gli anni di Persona (1966), Scene da un matrimonio (1973), Sussurri e grida (1973), sino a Fanny Alexander (1982) che gli regala il terzo Oscar. Scomparso il 30 luglio 2007, lo stesso giorno del collega Michelangelo Antonioni, Bergman resta una delle figure più importanti della cinematografia europea e mondiale. Un autore capace di imprimere una forte matrice stilistica ai propri lavori e, al contempo, abilissimo nel lavorare su materiali universali. Per tutti coloro che vogliano (ri)scoprirlo l’appuntamento è al Massimo Tre a partire da martedì 22 marzo, ore 18:30. Si comincia con Crisi il suo debutto cinematografico e la rassegna continuerà sino ad aprile.
Per info: www.museocinema.it