Cronaca

Migliaia contro il cantiere Tav. Duri scontri con le forze dell’ordine: “Non sono del Movimento” dicono dalla Questura. Feriti un operaio, 100 agenti, 15 manifestanti. 5 arresti

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Alle 18 sembra essere tornata la calma. Alle 17, più o meno, la manifestazione e gli interventi degli oratori sono terminati al grido “torneremo!”. Una manifestazione importante. Ma è stata una giornata terribile, con ore di scontri violenti, animati da centinaia (parrebbe circa 2000) di persone provenienti anche dall’estero.

Diverse migliaia di persone (tra 50 e 70mila secondo gli organizzatori, 6mila secondo la Questura) provenienti dall’Italia e dall’estero avevano manifestato in Valsusa, tra Giglione, Exilles e Chiomonte, per confermare la propria contrarietà alla realizzazione della Tav Torino-Lione. I manifestanti pacifici hanno sfilato e poi assistito agli inerventi dal palco, tra cui quello di Beppe Grillo (che subito dopo l’intervento ha lasciato la zona). Ma la violenza ha presto preso il sopravvento e le azioni dell’ala dura dei contrari all’opera hanno scatenato l’inferno. Molti gli scontri, tra le forze dell’ordine e i vari gruppi di oppositori più radicali, che il ‘movimento’ ha cercato di isolare anche con un servizio d’ordine proprio, che hanno lasciato i cortei in vari punti, entrando nei boschi per avvicinarsi all’area di cantiere e ‘attaccarla’. La recinzione è stata abbattuta almeno in un punto e danneggiata pesantemente in numerosi altri punti.

Al momento si contano 100 agenti feriti tra gli agenti e un operaio, alcuni colpiti dal lancio di pietre, ma sono state usate anche bombe carta, petardi, bastoni, contenitori con ammoniaca e biglie di ferro (una avrebbe perforato anche la carrozzeria di un automezzo). I lacromogeni (ne sono stati usati a centinaia: “Ad altezza uomo”, sostengono i manifestanti) hanno inizialmente tenuto lontani i violenti, una parte ha poi sfondato la recinzione al cantiere. E nei boschi si è scatenata una vera e propria battaglia.

Diversi i feriti anche tra i manifestanti, almeno 15: tra questi uno in maniera grave, colpito al fianco da un fumogeno. Cinque, al momento gli arrestati: tre di Modena, uno di Bologna e uno di Padova, tutti – secondo le informazioni che giungono dalle forze dell’ordine – con precedenti specifici. Uno degli arrestati, per i traumi riportati (sospetta frattura al naso, contusioni al torace e al capo) è stato portato in ospedale con l’elisoccorso.

La Questura fa sapere che gli esponenti del Movimento non sono coinvolti nelle violenze, studiate con strategia ‘militare’.

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