Piemonte
I malumori tra grillini agitano il web: “I panni sporchi si lavano su Facebook”
Una cosa che Bono aveva promesso a giugno, seguendo l’esempio dei militanti dell’Emilia Romagna, ma che poi aveva evidentemente dimenticato di attuare. Ora gli attivisti di Novara, Biella, Asti, Torino, Grugliasco, Collegno e Venaria invitano i due consiglieri regionali a fare finalmente questo maledetto tour così da compiere un passo in avanti “verso la concretizzazione di una vera democrazia diretta e dal basso: presto si voterà, dunque facciamo vedere ai cittadini che ‘siamo altri’”.
Anche perchè poi si rischia di chiedersi, come fa l’attivissimo internauta (e consigliere comunale) Vittorio Bertola su Facebook: “Ma cosa siamo diventati?”. E questo dopo aver abbandonato una riunione del Movimento “dopo quattro interventi di fila che mi attaccavano personalmente per il mio liveblogging, sul tenore ‘i panni sporchi si lavano in casa’ e ‘dobbiamo nascondere i problemi all’esterno’. Trovo ridicolo che chi fa della trasparenza il proprio baluardo faccia riunioni regionali in cui non si può nemmeno raccontare cosa succede e discuterne online in tempo reale”. Parole che hanno inevitabilmente attirato una ridda di commenti (112) sintetizzabili così: “E’ fantastico – quando si parla di 5 Stelle – come non si riesca mai a capire cosa sia successo”. Chapeau all’autore, ma il problema di una piccola frattura al vertice del Movimento sembra chiara, anche dalle parole del consigliere comunale: “Siamo in mezzo a una crisi di crescita e la confusione è inevitabile”.
Non aiuta certo l’indescrezione bertoliana secondo cui il gruppo di Carmagnola avrebbe preparato un documento per sconfessare Beppe Grillo e riscrivere il programma nazionale, pena “la scissione”. La risposta di del consigliere comunale è stata altrettanto chiara: un ragionato “ebbaaastaaaa…”, seguito da – ancora una volta – una marea di commenti di simpatizzanti e non. Infine c’è la lettera aperta su Facebook ai due consiglieri regionali firmata Movimento 5 Stelle Colli tortonesi, dove si chiede a Bono e Biolé – “non avendo avuto risposte alle nostre mail private” – di attivarsi per fermare la “svendita di immobili pubblici da parte dell’amministrazione comunale tortonese”. La risposta di Bono è tutta nel primo commento: “Faccio subito un’interrogazione urgente”.