Alessandria
Diciassette anni fa l’alluvione del Tanaro: 68 vittime e oltre duemila senzatetto
Ad Alba, Asti e Alessandria l’ampiezza della piena fu superiore ai 4000 m³/s. La zona che subì i maggiori danni fu quella compresa fra Ceva e Cherasco, località nella quale la Stura di Demonte confluisce nel Tanaro. In questa zona l’ondata di piena fu talmente violenta da modificare il letto del fiume e la conformazione del fondovalle. Ceva subì ingenti danni, così come Alba e Asti che furono sommerse per un terzo. Nel “capoluogo” delle Langhe ancora si ricordano le migliaia di contenitori gialli delle sorpresine degli ovetti Kinder che defluirono per ore verso l’astigiano. Dalle colline langhesi scesero a centinaia per aiutare l’azienda albese a rimettersi in piedi. Ad Asti la piazza del Palio fu completamente sommersa, ad Alessandria l’allagamento interessò il 50% della città e a perdere la vita furono 14 persone.
Il maltempo fu provocato dalla presenza di un forte centro depressionario localizzato sulle isole britanniche bloccato a est da una forte area anticiclonica, centrata sull’Europa nord-orientale. Alla bassa pressione si associò un fronte freddo che trovò spazio nel corridoio fra i due fenomeni provocando nelle province meridionali del Piemonte e nella parte settentrionale delle province di Imperia e Savona precipitazioni comprese fra i 180 e i 220 mm in appena 36 ore. Per avere un’idea della portata basti pensare che a Torino la pioggia media annua è di 804 mm.
Soltanto nella Provincia di Cuneo l’alluvione coinvolse 139 comuni interessando una popolazione di circa 130.636 abitanti. Le vittime furono 29, vi furono ben 45 crolli fra viadotti e ponti, con gravi conseguenze per la viabilità. Oltre 700 km di strade furono danneggiati. Una ferita ancora aperta nella memoria dei cuneesi.