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Sulla tavola italiana delle feste, bollicine e cucina made in Italy
Ma, vini e spumanti a parte, a tavola, come dice il detto, non si invecchia mai e allora, vediamo cosa sfornano le massaie italiane. Sempre secondo la Cia, durante queste feste, è di rigore il “made in Italy”. Pochissimi prodotti di importazione.
Sulle tavole nostrane vince il prodotto naturale, italiano, genuino e possibilmente campagnolo o tipico regionale per un menù tricolore. 9 italiani su 10 hanno, infatti deciso di trascorrere le feste tra le mura domestiche con parenti e amici e di cancellare i menù esterofili, prediligendo portate “patriottiche” nel 75 per cento dei casi. La spesa in campagna, ovvero nelle aziende agricole, nei mercatini biologici, è incrementata del 15% rispetto al 2010.
Certo la crisi si fa sentire. “Ma gli italiani – spiega la Cia- preferiscono tirare la cinghia su regali (meno 3,5 per cento) e viaggi (meno 7 per cento), piuttosto che rinunciare ai piaceri della tavola. Secondo i nostri dati, quest’anno solo il 19 per cento degli italiani spenderà meno per cibo e bevande, mentre ben l’81 per cento lascerà praticamente inalterato il budget per il cenone della vigilia e per i pranzi di Natale e Santo Stefano“.
Ogni famiglia sborserà in media 140 euro per imbandire le tavolate festive. Con una spesa complessiva stimata in 1,6 miliardi di euro per il solo pranzo di Natale e intorno a un miliardo per il cenone del 24 dicembre.
Niente spese folli. Quasi al bando, o comunque poco consumati, salmone, ostriche e frutta esotica, sostituiti da ragù, bollito, tortellini in brodo, pesce, che registra il consumo più elevato dell’anno in questi giorni, torte rustiche e dolci artigianali.
In particolare, la spesa alimentare delle feste natalizie sarà ripartita: carni e salumi (18,5 per cento); pesce (11,8 per cento); pasta e pane (14,2 per cento); formaggi e uova (13,1 per cento); ortaggi, conserve, frutta fresca e secca (15,3 per cento); vini, spumanti e altre bevande (14,7 per cento); pandori, panettoni, torroni e dolci in generale (12,4 per cento).