Biella
I naufraghi biellesi della Concordia rifiutano il risarcimento
Solo il 25% dei superstiti italiani, 250 persone in tutto, ha accettato le condizioni proposte dalla compagnia di navigazione, da sottoscrivere entro la fine di marzo. Accordo siglato anche dal 30% dei sopravvissuti stranieri. I 14 mila euro saranno versati una settimana dopo la firma sotto la liberatoria.
Solo ai naufraghi però: feriti e parenti delle vittime devono prepararsi a un percorso più lungo. La famiglia di Maria D’Introno, la trentenne di Cavaglià trovata morta sulla nave una settimana dopo l’incidente, attende l’udienza del 2 marzo, quando i giudici daranno lettura dell’esame sulla scatola nera davanti ai 4000 viaggiatori coinvolti nel disastro.
Intanto la procura di Grosseto si prepara a trascinare in aula i vertici della Costa Concordia, chiamati a chiarire la pratica dell’inchino e l’osservanza delle procedure di sicurezza.