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Torino rinuncia al piano di ristrutturazione della Città della Salute
La Città della Salute e della Scienza si traduce nella sola costruzione delle due torri, medica e chirurgica, nell’area delle Molinette. A detta di Angelo Del Favero, direttore generale della cittadella, non è una rinuncia ma, più che altro, una questione di riorganizzazione interna, fra dipartimento e collaborazione nella ricerca al fine di creare un rete innovativa in stile campus.
A saltare dai propri posti di lavoro saranno, almeno in un primo momento, le figure professionali dirigenziali. Le tre Radioterapie dovranno contare su un unico direttore, così come le Radiologie. Insomma, in questo periodo si parla di accorpamento per tutto, pure per l’ospedale.
Dell’ipotesi iniziale, solo due torri, ora sopravvivono ai tagli, nell’area delle Molinette, che ospiteranno 800 posti letto, 400 a torre, e saranno collocate, una, quella chirurgica, sopra il centro onco-ematologico subalpino, e l’altra al posto dell’attuale dermatologia. In programmazione tempi e modi, soprattutto riguardo al trasferimento della strauttura dermatologica durante il cantiere.
Facendo i conti della serva, le due torri costeranno 385 milioni di euro, spicciolo più, spicciolo meno. Inoltre, ulteriori 80 milioni dovrebbero essere spesi per la messa a norma del Regina Margherita e del S.Anna. Per il momento, ancora non si sa quale forma di finanziamento verrà attuata per far fronte al progetto che, per quanto ridotto rispetto all’inizio, è impegnativo economicamente. Si suppone la partecipazione di privati ai quali poterbbe esser destinata, in futuro, una parte dei servizi, non sanitari, della cittadella. Il finanziamento diretto, vista la situazione economica generale, è da escludere.