Giuseppe Pilone, l’uomo che aveva conservato per sei mesi il corpo del padre Antonio nella sua casa a Settimo Torinese, dopo che lo aveva mummificato con del cemento a presa rapida ha patteggiato in giudizio una pena di quattro anni di reclusione. La prima accusa di maltrattamenti è stata derubricata dal gup Luisa Ferracane in una accusa per abbandono di incapace solo a riguardo del padre, mentre per la madre è stata mantenuta dopo che questa era morta di stenti poco dopo l’arresto, nel giugno 2012,. L’uomo era accusato anche di occultamento di cadavere.