Cronaca
Piovono critiche per le parole di Alfano sul progetto della Tav in Valle Susa
Anche Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione Comunista è fortemente critico: 2Trovo vergognoso che un ministro dell’Interno vada in Val di Susa e parli come il capo di un’occupazione militare. Che il governo invece di dialogare con la popolazione della vallata ascoltando le sue ragioni si comporti come una forza di occupazione segna la pochezza di quest’esecutivo: forte coi deboli e debole coi forti. La militarizzazione della Val di Susa è una scelta miope ed antidemocratica: imporre con la forza un’opera inutile e dannosa è un insulto alla Costituzione, i cittadini hanno il diritto di protestare contro quest’ennesimo, enorme, spreco di denaro pubblico”. Anche Ezio Locatelli, segretario provinciale Prc di Torino è negativo sulle parole di Alfano: “E’ davvero sintomatica la sincronia dell’uscita del documento demenziale di due militanti delle cosiddette nuove Br – sia detto del tutto estranei e avulsi dal movimento No Tav col quale si chiede al movimento di fare un salto in avanti e l’assurda decisione del Governo Letta-Alfano di inviare in Valdisusa altri 200 militari in aggiunta a quelli che sono già presenti in Valle. Per fare un raffronto sull’assurdità delle risposte che puntano alla militarizzazione del territorio: con l’invio del nuovo contingente in Valle ci sarà un soldato ogni 289 abitanti a fronte di 1 soldato ogni 517 abitanti in Afghanistan, nella provincia di Herat assegnata al contingente militare italiano”.
Positivo in generale il senatore Esposito del Pd, che però vuole di più: “L’odierna visita del ministro Angelino Alfano al cantiere di Chiomonte, accompagnato dal nuovo Prefetto e dal capo della Polizia, è un fatto importante, atteso dai lavoratori e dalle forze dell’ordine impegnati in quel sito da più di due anni. Colgo quest’occasione per segnalare al vice Premier Alfano che le visite sono utilissime e necessarie, ma che la politica è credibile se oltre alle parole è in grado di far seguire i fatti.
Segnalo che a tutt’oggi non un euro delle risorse stanziate per gli interventi in Valle di Susa è stato trasformato in realtà; in particolare ricordo come, con un faticoso lavoro in Parlamento nell’aprile 2013, all’interno del decreto emergenze siamo riusciti ad ottenere l’esclusione dal patto di stabilità di 10 milioni di euro per tre anni per interventi di qualificazione nei territori dei Comuni interessati dalla TAV.