Cronaca
Una famiglia divisa tra Airasca e il Congo, l’adozione non s’ha da fare
Corrado e il figlio sono stati fortunati perchè sono riusciti ad imbarcarsi prima degli scontri armati del 30 dicembre che hanno causato la chiusura dell’aeroporto di Kinshasa. Da allora nessuno parte, a maggior ragione se sul passaporto non viene apposto il visto, come la delegazione del Ministero degli Esteri italiano sta richiedendo da tempo al governo congolese per i propri compatrioti e per i bambini in predicato di adozione.
Ma la situazione si è fatta più complicata proprio a cavallo di Capodanno e il nulla osta tarda ad arrivare.
Se nulla cambierà, anche Paola sarà costretta a tornare in Italia nei prossimi giorni, costretta ad abbandonare un bambino che sente già suo e che dovrà lasciare in Africa in una casa famiglia.
“L’unica speranza che ci rimane” commenta Corrado “è un intervento diretto di Papa Francesco”.