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Dieci arresti per la gestione Atc, favori in cambio di appalti. La Procura: “Indagine difficile, pochi disposti a collaborare”. Aggiornamenti
Secondo la procura del capoluogo piemontese, che ha disposto le misure cautelari, questo ‘sistema’ consentiva ad Atc – tramite le società in house – di affidare lavori per importi rilevanti a società private senza il rispetto delle procedure ad evidenza pubblica.
Secondo l’indagine della Procura, definita dagli inquirenti “complessa e difficile per la difficoltà di reperire persone disposte a collaborare” con l’autorità giudiziaria, la società Manet (in house dell’Atc) non rispettava i principi in materia di affidamento di lavori pubblici. Inoltre, sempre secondo l’accusa, ai soggetti ai quali venivano assegnati i lavori subappaltati veniva richiesto di realizzare con i propri mezzi e le proprie maestranze anche la parte di lavori di competenza della società in house. In tal modo, concludono gli inquirenti, si consentiva ai vertici Manet e Atc di gestire imponenti lavori che Manet, in realtà, non era in grado di eseguire.
Diverse perquisizioni sono state eseguite da carabinieri e guardia di finanza: l’attenzione si è concentrata in particolare sull’abitazione degli indagati, ma anche su uffici pubblici e uffici delle società coinvolte nell’inchiesta.