Politica
A Nichelino un 1 maggio di imbarazzo e rabbia: tensione in piazza, insulti fra sindaco e cittadini
Dopo il breve discorso – con ovazione annessa – di un anziano partigiano nichelinese, il candidato alle prossime europee ha ripreso la parola, beccandosi alcuni fischi alla dichiarazione “per esser di sinistra non bastano le bandiere rosse”. Alle urla “Vai a lavorare” di parte della folla, il sindaco ha risposto per le rime (“Io lavoro 20 ore al giorno, cioè più di tutti voi”, all’indirizzo dei contestatori). Fischi e parole che volavano da una parte all’altra, fino a quelle “grosse”: una signora particolarmente inviperita, che insisteva per mostrare all’oratore le bollette e i costi che deve sostenere per il diritto alla casa, appallottola i fogli e li lancia contro Catizone, che a quel punto sbotta in un (testuale): “Vai a c…re, cretina”. Centinaia di manifestanti esplodono in urla e insulti, costringendo di fatto il sindaco a lasciare il palco; e il 1 maggio di Nichelino si conclude così, fra l’imbarazzo di tutti i presenti.