Cittadini
Annibale Boni, l’appello di un cittadino a Fassino: ”Sono malato, ho bisogno di una casa”
Ho bisogno di aiuto: entro un mese al massimo. Mi è indispensabile una stanza dove vivere con la mia gatta, uso di cucina e servizi e un posto dove depositare per un tempo non quantificabile le mie cose: circa 70 metri cubi di abiti, vestiario, utensili e piccoli elettrodomestici, stoviglie e suppellettili, con possibilità di accesso frequente.
Sono quasi completamente inabile al lavoro e disoccupato da due anni: posso spendere al massimo 100 € al mese.
Ho esplorato tutte le possibili risorse, ma purtroppo nessuno mi sta aiutando: nè i Servizi Sociali, nè parenti (non ne ho praticamente più!), nè Inps; sono invece esposto a rischi di ogni tipo in quanto ipovedente molto grave e deambulante molto precariamente in quanto affetto da osteonecrosi e portatore di protesi.
Se non mi aiuta nessuno finirò in mezzo alla strada dove sopravviverò molto poco considerato il mio stato di salute!
Aiutatemi: non ho bisogno di comprensione, promesse o buona volontà, ho bisogno di quanto chiesto sopra!
L’appello, firmato “Annibale e la gatta Lalyne”, è pervenuto persino al sindaco Fassino. In giorni di emergenza abitativa, specie a Torino con l’impennata degli sfratti (l’ultimo, stamattina, in via Ventimiglia), i casi di disperazione si moltiplicano; quello di Annibale Boni è, purtroppo, non certo l’unico.