Un suicidio programmato, pensato, e infine realizzato. Lo dimostra il biglietto di addio indirizzato ai genitori con su scritto “Perdonatemi, non è colpa vostra”, lasciato dentro la borsetta accanto al parapetto da cui si è gettata. Lei, 28 anni, ha scelto il parcheggio multipiano di strada Torino, a Moncalieri, e le ore 19:30 della calda serata estiva di ieri per porre fine alla propria vita. Non c’entra niente “il lavoro” o “lo Stato” che spesso e forse frettolosamente vengono indicate come cause di molte scelte simili, in questo periodo: la ragazza aveva un posto fisso, una buona famiglia alle spalle, affetti nella sua vita. C’entra un male subdolo e spesso taciuto, questo sì: quello dei disturbi alimentari. L’avevano prostrata prima mentalmente e poi fisicamente, fino a non farla reggere più, e a farla tuffare da un’altezza di 10 metri.
