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Fly Torino contro l’alleanza ‘aerea’ con Cuneo: Sinergia Caselle-Levaldigi? Utile solo alla politica
I dati pubblicati, secondo Fly Torino “evidenziano che l’unico ‘sistema’ vero è quello veneto, che a dati economici della società di gestione (SAVE) non paragonabili a quelli delle società piemontesi somma un elevato numero di utenti (oltre tre volte il traffico piemontese) e una specializzazione delle funzioni: Venezia gestisce il traffico delle cosiddette compagnie major, Treviso quello low cost, che non sarebbe posizionabile a Venezia se non saturando l’aeroporto (problema che a Caselle non sussiste dal momento che lo scalo, dopo l’ampliamento per le olimpiadi potrebbe ospitare fino a 6/7 milioni di passeggeri mentre al momento supera di poco i 3). Il dualismo toscano nasce soprattutto da limiti dello scalo di Firenze (sia per la pista che per l’aerostazione) che può accogliere solo aerei piccoli (es. i 737-800 Ryanair non possono atterrare), mentre per quanto riguarda l’Emilia (caso probabilmente più vicino a quello piemontese) si è scelta l’opzione di concentrare il traffico su Bologna: la società di gestione di Forlì, dopo gli immancabili annunci di cordate pronte a rilevarne la proprietà, è ora assoggettata a procedura fallimentare, e Parma sembra anch’esso destinato ad un dimensionamento drastico, senza però che per questo il traffico passeggeri nel complesso generato dalla Regione sia calato (i numeri, anzi, sono estremamente positivi)”.
In conclusione: “Nel caso piemontese, Fly Torino ritiene che una eventuale integrazione tra Caselle e Levaldigi non possa ottenere risultati apprezzabili. Le uniche alternative che vediamo sono il travaso delle risorse di Caselle per coprire le perdite di Cuneo (va ricordato, a questo proposito, che SAGAT ha chiuso il 2012 con una perdita di 1,2 milioni di euro e il 2013 con un utile di soli 0,2 milioni di euro, ragione per cui paiono molto più urgenti azioni per recuperare traffico, come quelle già intraprese da SAGAT), o molto più semplicemente l’accollo da parte della Regione Piemonte, o degli azionisti pubblici o parapubblici che vorranno detenere il controllo di Levaldigi, delle relative perdite. FlyTorino chiede, quindi, al sindaco Fassino e al nuovo Presidente della Regione Chiamparino una pubblica discussione sulla materia, e più in generale l’abbandono di ‘piani di integrazione’, ‘sinergie’ et similia che paiono più motivati da compensazioni in sede politica che da seri progetti industriali”.