Cronaca

Il figlio dell’ambulante morto smentisce Esposito: ”Nessun colpevole, gli antagonisti non c’entrano”

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Anche l’improvvisa e drammatica morte di un uomo era stata oggetto di speculazione politica, ieri. Ma il giorno dopo, ci pensano proprio le persone che più avrebbero diritto a essere accecate dal dolore, ossia i famigliari della vittima, a gettare acqua sul fuoco della polemica e a chiudere l’accaduto con parole di pace. La persona in oggetto è Giuseppe De Cesare, l’ambulante colto da un infarto fatale due notti fa, mentre cercava di accedere al Caat presidiato dai lavoratori in protesta. Proprio ieri, il senatore del PD, Stefano Esposito, era stato il primo politico a commentare il tragico avvenimento: “Quando c’è di mezzo Askatasuna”, aveva dichiarato, “succede sempre qualcosa di negativo o di violento”. A fargli da eco era poi arrivato anche il consigliere comunale di Torino, Maurizio Marrone (FdI).

E invece, il giorno seguente a parlare è il figlio dell’ambulante scomparso, Stefano, 22 anni. “Non penso proprio che nessuno, nemmeno le persone con cui mio papà ha discusso, siano responsabili della sua morte”, spiega. “Non ce l’ho con loro, è stata una fatalità, non ci sono colpevoli. Certo, ci mancherà tanto…”, conclude comprensibilmente il ragazzo. Ad avvalorare – qualora ce ne fosse bisogno – le sue parole arrivano anche quelle di Francesco La Torraca, rappresentante dei Cobas: “Gli antagonisti stavano in disparte, anche perchè non volevamo diventasse la loro protesta”, argomenta; “erano dietro e stavano tranquilli, non ci fossero stati loro sarebbe successa la stessa cosa se non peggio”.

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