Cittadini
Matrimoni gay contratti all’estero, Fassino fa solo mezzo passo avanti: ”Riconoscimento simbolico”. Ma la Sala Rossa preme affinché si faccia di più
Oggi, in Sala Rossa, è stata presentata una mozione che chiede al primo cittadino e alla giunta di muoversi perchè anche il capoluogo subalpino accolga queste unioni; a favore hanno votato 18 consiglieri fra PD, Sel e M5S, mentre – come si diceva – i Moderati hanno votato con l’opposizione, perdendo in ogni caso seppur di poco. Il documento ricorda come ben quattro anni fa la Corte Costituzionale abbia invitato ad approvare “il riconoscimento dei diritti fondamentali alle coppie dello stesso sesso”. Ma Fassino, si diceva, fa solo mezzo passo in questa direzione: pare infatti che il sindaco sia propenso ad aprire un secondo registro delle coppie di fatto, un registro “simbolico”, dove annotare che il matrimonio contratto all’estero esiste, e nulla più. Il tutto, spiega però Fassino, solo in maniera provvisoria, attendendo che la questione venga affrontata in modo organico da una legge”. Un’attesa che la città di Roma non ha ritenuto dover rispettare.