Lavoro

Incontro azienda, sindacati, istituzioni: Savio conferma gli 82 licenziamenti

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La Fiom Cgil rende noto che oggi 30 giugno 2017 si è tenuto il previsto incontro tra la Direzione Savio, l’Assessore al lavoro della Regione Piemonte, il Sindaco di Chiusa San Michele, la RSU e la Fiom Cgil per trovare una soluzione per gli 82 licenziamenti di lavoratrici e lavoratori in forza presso lo stabilimento di Chiusa San Michele.

Durante l’incontro le lavoratrici e i lavoratori Savio hanno organizzato un presidio davanti l’Assessorato al lavoro della Regione Piemonte in Via Magenta a Torino.

L’Assessore Pentenero – come già fatto dal Ministero del lavoro – ha nuovamente invitato l’azienda ad utilizzare almeno i 10 mesi di ammortizzatori sociali garantiti dalla legge così da consentire di verificare gli effetti concreti nei primi 6 mesi di tutti gli strumenti che è possibile attivare per ridurre l’impatto sull’occupazione seppure andando incontro alle esigenze dell’impresa di ridurre il numero degli addetti.
La Rsu con la Fiom Cgil hanno aderito a tale invito chiedendo il ritiro dei licenziamenti.

Anche il Sindaco di Chiusa San Michele a nome delle Amministrazioni Comunali della Valle ha chiesto all’azienda uno sforzo per evitare soluzioni traumatiche

L’azienda – conitnua la nota del sindacato – ha respinto ogni proposta delle Istituzioni e del sindacato confermando i licenziamenti, così dimostrando di non avere, nei fatti, alcuna sensibilità per la responsabilità sociale che pure la Costituzione assegna all’impresa.

Va ricordato che parliamo di una azienda con il bilancio in utile e che rifiuta di utilizzare gli ammortizzatori sociali disponibili.

Marinella Baltera, segretaria della Fiom di Torino ha dichiarato: “l’azienda non ha offerto nessuna disponibilità ad un accordo se non accettando la sua impostazione che prevede il licenziamenti tra pochi giorni. La Savio si assume totalmente la responsabilità di procedere ad un licenziamento collettivo con pochi precedenti in Italia. La Fiom Cgil metterà a disposizione delle lavoratrici e dei lavoratori i propri legali per impugnare in giudizio i licenziamenti e promuoverà tutte le iniziative sindacali utili a contrastare una scelta scellerata ed evitabile”.

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