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Il Giro d’Italia arriva a Ceresole Reale nel Parco del Gran Paradiso: tutto quello che serve sapere

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Il Giro d’Italia arriva a Ceresole Reale al Lago Serrù alla fine dell’attesissimo tappone alpino partito da Pinerolo. Tutto è pronto al lago Serrù ai piedi della diga di Iren dove ci sarà l’arrivo grazie al lavoro del comitato tappa e dei volontari.
I cantonieri della Città metropolitana hanno completato lo sgombero della neve sulla provinciale 50 che arriva fino al colle del Nivolet dove nello nello scorso fine settimana si erano accumulati fino a 40 centimetri di neve.

La tappa Pinerolo – Ceresole Reale si snoda interamente in provincia di Torino scalando il Colle del Lys dal suo versante più difficile poi salendo verso il Santuario di Santa Elisabetta. Da Pont Canavese inizia la salita finale di oltre oltre 44 chilometri che dopo Noasca sale decisa fino a raggiungere il Lago Serrù a quota 2247 metri.

In previsione della tappa del Giro il Prefetto di Torino ha deciso la temporanea sospensione della circolazione sino al termine della competizione per tutto il percorso compreso nel territorio provinciale interessato dalla gara. Per il passaggio della gara la sospensione della circolazione, in ciascun punto del percorso, avverrà 2 ore prima del previsto passaggio della corsa e permarrà fino al passaggio dell’ultimo ciclista in gara, segnalato dal motociclista con bandierina rossa.

A Ceresole Reale il 24 maggio dalle ore 8 alle ore 24 la strada sarà chiusa in località Perabacu, appena dopo la borgata Chiapili di Sotto, (eccezioni per residenti e per chi affitta case). Nel territorio comunale di Ceresole Reale sono stati individuati 1200 parcheggi, nella mattinata del 24 la strada sarà chiusa in bassa valle in base all’afflusso in salita (al raggiungimento di circa 800 passaggi verrà chiusa la strada),  (Indicativamente sarà chiusa dalle 10.30 a Pont) ,la circolazione all’interno del paese sarà ferma 3 ore prima del passaggio dei corridori (ore 14 circa, blocco totale traffico, comprese biciclette). Non ci saranno navette per lo spostamento delle persone per motivi logistici. La strada al termine della corsa sarà riaperta dalle ore 18,30/18,45 con precedenza di discesa allo staff del Giro; nei parcheggi ci sarà una cartellonistica che indicherà inizio discesa a blocchi di 50/70 auto, con alternanza parte alta e zone basse del paese dalle ore 19.

Il Giro passa in uno dei territori più straordinari del Parco del Gran Paradiso. Il versante piemontese del Parco sarà quindi sotto gli occhi di milioni di spettatori ed appassionati in tutto il mondo. Dei 196 km previsti dalla tappa gli ultimi 9 rientrano all’interno del Parco. la Regione Piemonte ha richiesto ad RCS, società organizzatrice del giro, la predisposizione di un documento che delinea le potenziali criticità ambientali della manifestazione, indicando il rispetto di alcune prescrizioni ai fini della loro mitigazione.
Il Parco ha messo a disposizione dell’organizzazione il salone e i locali del Centro Visitatori di Ceresole Reale, presso l’ex Grand Hotel, in cui sarà allestito il Quartiertappa e la sala stampa dell’evento. Saranno 25 i guardaparco impegnati 24 ore su 24 già da giovedì 23 maggio, anche a supporto dell’organizzazione, per le operazioni di controllo nel territorio del Parco a cui si aggiungono tecnici, funzionari e ricercatori del Servizio Biodiversità e Ricerca dell’Ente Parco che monitoreranno la situazione relativa alla fauna in particolare stambecchi, camosci e aquile anche con l’ausilio delle registrazioni dei movimenti provenienti dai radiocollari già posizionati su alcuni esemplari di stambecco. E’ stata istituita una no-fly zone nei dintorni di ogni nido occupato di aquila e per un’area di particolare delicatezza per i camosci. A bordo di ognuno dei due elicotteri impegnati nelle riprese sarà presente una guardaparco che verificherà il rispetto delle indicazioni di rotta previste. E’ vietato l’uso di droni.
Lungo tutto il percorso il Parco chiede al pubblico di appassionati, in attesa dell’arrivo degli atleti, di godere delle bellezze dell’area protetta, rispettandola ed evitando comportamenti che possano causare pericolo a sé stessi e disturbo alla fauna e flora presenti:
– rimanere il più possibile nei pressi della strada (in ogni caso non oltre 50 metri dalla stessa), senza arrampicarsi su rocce e disperdersi lungo i versanti della vallata
– non lasciare rifiuti, differenziando gli stessi e utilizzando gli appositi cassonetti
– non utilizzare clacson, trombe o altri strumenti che emettano rumore
– rispettare le aree di interesse naturalistico delimitate da appositi nastri

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