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Alessandria

I sindaci di Acqui Terme e Sezzadio: bloccate la discarica

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“Bloccate i lavori” si leva un grido da Acqui Terme e da Sezzadio contro la discarica di Riccoboni. I primi cittadini lanciano un’altra sfida aprendo un nuovo fronte legato a vincoli non rispettati. Sussiste infatti un vizio sostanziale alla base dello studio di impatto ambientale predisposto dalla ditta Riccoboni, in cui si dichiarano inesistenti i vincoli idrogeologici e paesaggistici dell’area interessata dalla discarica. Vincoli in realtà esistenti, e che sono stati palesemente violati, come si deduce dall’analisi dei documenti portati all’attenzione di tutti i soggetti istituzionali responsabili. Questo vizio potrebbe quindi rendere nullo tutto il procedimento di autorizzazione della discarica di Sezzadio.

«È inaccettabile che siano stati dichiarati inesistenti – afferma il sindaco Lorenzo Lucchini – dei vincoli in realtà presenti. La realizzazione della Discarica di Sezzadio potrebbe minacciare seriamente la nostra falda acquifera e non sono disposto a retrocedere di un millimetro, in questa battaglia».

Nell’area di Cascina Borio, l’azienda Riccoboni sta allestendo gli spazi per quella che diventerà la famosa discarica di Sezzadio. Un’opera temuta in quanto situata sull’area di ricarica dell’acquifera ai monti dei pozzi di Predosa, che potrebbe costituire un serio pericolo di inquinamento negli anni futuri.

Stamattina il sindaco di Acqui Terme Lorenzo Lucchini e il sindaco di Sezzadio Enzo Daniele hanno informato in conferenza stampa che è stato inviato un documento in cui si richiede alla Provincia di Alessandria la revoca del Decreto che ha autorizzato la realizzazione della Discarica di Sezzadio.

«Grazie – continua il sindaco Lorenzo Lucchini – al preziosissimo supporto di Paolo Mighetti, abbiamo fatto una serie di rilievi che ci permettono di essere fiduciosi per la revoca delle autorizzazioni. Tutto il procedimento che ha condotto all’autorizzazione della Discarica di Sezzadio si è basato su un studio di impatto ambientale in cui si è dichiarato inesistente un vincolo paesaggistico quando in realtà esiste. Questo secondo noi rende fondata la richiesta di revoca che abbiamo inviato alla Provincia di Alessandria in funzione di autotutela. Chiediamo di intervenire al più presto per bloccare questo progetto pericoloso per le falde e tutelare l’acqua che sgorga dai nostri rubinetti».

«Dopo l’incontro con il ministro dell’Ambiente Sergio Costa – aggiunge il sindaco di Sezzadio Enzo Daniele –, abbiamo cominciato a verificare tutto il procedimento che ha portato alla realizzazione della Discarica di Sezzadio. È stato dichiarato che sull’area non era presente nessun vincolo, tuttavia studiando le carte e i documenti, con l’aiuto di Paolo Mighetti, abbiamo individuato un’area boschiva le dimensioni cui dimensioni per legge rendono impossibile dichiarare l’inesistenza di un vincolo. Noi abbiamo segnalato questa anomalia alle istituzioni provinciali e nazionali; di conseguenza chiediamo che venga revocato il Decreto autorizzativo della Provincia di Alessandria. Siamo certi che le istituzioni debbano assolutamente prendere in considerazione le segnalazioni che abbiamo rivelato».

Il 21 novembre 2018 il ministro dell’Ambiente Sergio Costa aveva annunciato che avrebbe fatto tutto il possibile per supportare la Convenzione di Comuni che ha per capofila Acqui Terme, offrendo una piena collaborazione istituzionale e per verificare la legittimità di ogni atto amministrativo. Questo documento presentato dal Comune di Acqui Terme e il Comune di Sezzadio si aggiunge ad ulteriori approfondimenti tecnici e giuridici che si stanno svolgendo ad ogni livello.

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