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Cronaca

Lasciata morire una volpe moribonda al parco Europa di Mappano, la denuncia: “Il Piemonte non sa gestire un’emergenza faunistica dopo le 16”

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A voler polemizzare (neanche tanto a dir la verità) sia potrebbe dire che in Piemonte un animale moribondo è destinato a morire se sono l’emergenza avviene dopo le 16. E’ la triste conclusione che emerge dal racconto di Chiara Grasso, presidente di Eticoscienza che ha raccontato la triste disavventura su Facebook. Giorni fa infatti, Chiara Grasso è stata contattata da alcuni cittadini che avevano visto una volpe moribonda e sofferente al parco Europa di Mappano.

“Ieri pomeriggio – spiega –  siamo stati chiamati per intervenire in un parco cittadino vicino Torino (Parco Europa – Mappano) perché era stata trovata una volpe agonizzante piena di mosche sul muso, occhi chiusi e bava alla bocca. Recandoci lì era visibile come fosse molto probabilmente affetta da rogna sarcoptica. Pare stesse vagando per il parco e che fosse aggressiva (per paura probabilmente) con cani, bambini, biciclette e passanti. Non essendo veterinari e non avendo nessun permesso per poter prelevare e detenere animali selvatici abbiamo subito chiamato il C.A.N.C. – Centro Animali Non Convenzionali di Torino, che molto sgarbatamente ci ha risposto che loro si occupano solo di cani e gatti e non potevano occuparsi della volpe, di chiamare quindi l’ASL di riferimento.
“No scusi, guardi che voi siete il centro di riferimento per animali non convenzionali, quindi non cani e gatti…ma va bene, la ringrazio, chiamo l’ASL. Qual è il numero per parlare direttamente con il veterinario di reperibilità?”
“Non lo so signora, cerchi su Google!”

Da qui in poi comincia la trafila raccontata con divinai di particolari dalla Grasso:

Chiamo così il gentilissimo Remigio Luciano del Centro Recupero Animali Selvatici di Bernezzo che come sempre si dimostra disponibile e competente, confermando dalla mia descrizione al telefono che molto probabilmente si poteva trattare di rogna, ma che chiaramente essendo a Cuneo, ed essendo un’altra provincia non potevano venire a prelevare l’animale…che quindi avrei dovuto contattare il CANC o il 112 e chiedere del veterinario di reperibilità che per legge sarebbe dovuto intervenire.

Chiamo il 112 e dopo circa 25 minuti e innumerevoli “Ah ok…le passo il mio collega” e altri innumerevoli “Che?? Una volpe? Eh?? Che ha?? Rogna? E che è?” riesco a mettermi in contatto con il veterinario dell’Asl di Torino che mi dice che lui non sa nulla di volpi e che dovrebbe venire la Provincia (o Regione: non lo sapeva nemmeno lui) a prelevare l’animale e che lui a mani nude chiaramente non avrebbe potuto fare niente.
Ma mi chiedo io: ma che ci fa un veterinario di reperibilità dell’ASL senza strumenti per la manipolazione di animali non convenzionali? Va beh. Tralasciamo.

Benissimo ok. Venga la Provincia, mi dia il numero che chiamo. Problema: la Provincia di Torino dopo le 16.00 non lavora più. Chiudono gli uffici quindi nessun animale può essere prelevato dopo le 16.00.
Ah.
Ok.
“Sono le 17.30. Quindi?”
“Quindi signora, niente, mi spiace non si può far nulla – tanto quella volpe è destinata a morire se ha la rogna”
“Siamo d’accordo, ma che abbia la rogna l’ho ipotizzato io che non sono un veterinario, ma solo un’etologa e me l’ha confermato un collega al telefono, ma lei sa meglio di me che una diagnosi per telefono vale nulla…per cui magari può venire qui, accertare che si tratti di rogna e poi chiamare chi di dovere, almeno per farle l’eutanasia ed evitare che muoia soffrendo”
“No signora mi scusi ma non vengo per vedere se l’animale sta morendo di rogna o di altre cose”
Ah.
Ok.
“Grazie della sua competenza e disponibilità, dipendente pubblico a servizio della cittadinanza. Buona serata”

Inizia a spopolarsi il parco e la volpe agonizza sempre di più, rallentando il respiro e riempendosi di mosche sugli occhi.
Mi sento impotente e piena di rabbia.

Insieme a noi ci sono altre signore che gentilissime iniziano a chiamare anche loro amici poliziotti, veterinari e chiunque potesse aiutarci.
Nulla. E’ tardi. E in Regione Piemonte se un animale sta morendo dopo le 16.00 è destinato a morire agonizzando in mezzo alla gente.
Mi chiama dopo mezz’ora un secondo veterinario, incredibilmente dalla Provincia. E’ fatta, mi dico!
“Signora, guardi la volpe non è né il suo cane né il mio gatto. Di volpi è pieno il mondo, se ne muore una non succede niente, su su…e poi la rogna è comune ce l’abbiano le volpi. Se ne vada a casa e la Natura farà il suo corso”
“Certo, anche l’Uomo muore di tumore oggi sì e domani pure, pure di uomini è pieno il mondo, ma non per questo è legittimo lasciar soffrire un essere vivente perché ne é pieno il mondo. Deve morire, ok. Ma Almeno una tele-narcosi la può fare. Può sedare l’animale e fargli l’eutanasia”
“No signorina, mi spiace ma non ne vale la pena”
Grazie, ASL, di nuovo.

Mi viene così in mente la soluzione: invece di dire che la volpe sta morendo soffrendo, ricordo ai funzionari pubblici che l’animale potrebbe essere potenzialmente pericoloso per i cittadini, vista la sua aggressività e il suo stato rognoso.
Così richiamo il CANC, questa volta mi risponde una ragazza a modo, educata e competente che mi dice che loro non possono prelevare l’animale ma che possono ospitarlo se viene portato da qualcuno e visto che noi non possiamo toccarlo, mi consiglia di chiamare Vigili Urbani e Vigili del Fuoco.
Così richiamo il 112 e di nuovo dopo 30 minuti riesco a parlare con i Vigili del Fuoco, invano, e con i Carabinieri di Leini che dopo circa 20 minuti, invece, riescono a venire.
Finalmente. Sono passate 2 ore. Ormai è quasi buio, la volpe si è addormentata ma respira poco.

I due gentilissimi carabinieri provano a richiamare CANC, veterinari, comandi strani ma niente.
Ci sarebbe un veterinario. Ma nulla. Non ha il trasportino
(…………) “Glielo presto io il trasportino!” “No, non può comunque”

Sono le 19.30. A quest’ora l’animale deve morire da solo.
Restiamo a fissare gli ultimi respiri della volpe che morirà soffrendo da sola.
Sperando che nessun cane e nessun’altra volpe si avvicini per assaggiare il gusto di una volpe rognosa, ce ne andiamo, sconfitti, amareggiati, arrabbiati, impotenti.

Ce ne andiamo sapendo di aver fatto il possibile in una Regione che non sa nemmeno gestire un’emergenza faunistica dopo le 16.00.
Stamattina mi chiama un terzo veterinario chiedendo se sapessi se la volpe fosse ancora lì, per non venire a vuoto.
“No, mi spiace non lo so…ma forse è troppo tardi perché ieri alle 16.30 iniziavano i cartoni animati su Italia Uno e sa, una volpe non può essere salvata di pomeriggio”.

Riposa in pace, volpina e scusa il Piemonte per non essere in grado di preservare la Natura che ha.
Sei morta di burocrazia e io questa cosa non la posso accettare.

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