Economia

Effetto collaterale del coronavirus: I piemontesi comprano più prodotti a km 0

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Piccoli risvolti positivi. Il lockdown coronavirus, che da un lato ha costretto i cittadini a cambiare radicalmente le abitudini quotidiane, dall’altro lato, proprio grazie a questa riorganizzazione dell’attuale stile di vita, ha portato a una maggiore crescita della spesa a km 0, favorendo i piccoli agricoltori piemontesi che riescono a vendere i loro prodotti anche al di fuori dalla filiera della grande distribuzione.

Da inizio marzo a inizio aprile, L’Alveare che dice sì!, una piattaforma online che fa incontrare consumatori e produttori locali, ha riportato una crescita del fatturato in Piemonte del 312%, incremento decisamente notevole che conferma la volontà dei piemontesi a fare la spesa locale. La piattaforma di vendita favorisce gli scambi diretti fra produttori locali e comunità di consumatori, che si ritrovano creando piccoli mercati temporanei a km 0, i cosiddetti alveari. La spesa avviene attraverso il sito online e i consumatori possono ritirare i prodotti acquistati all’alveare direttamente dai produttori.

Non solo il fatturato complessivo degli alveari piemontesi è in forte crescita, ma durante il periodo del lockdown sono anche nati altri 4 alveari sul territorio, arrivando a un numero di 53 alveari in Piemonte che gestiscono in totale 628 produttori locali. Il numero degli iscritti agli alveari piemontesi è aumentato del 13% (+4544 iscritti), servendo ora più di 38mila consumatori nella Regione.

Sebbene questi dati siano molto positivi per la rete locale in un momento che invece è molto difficile per tanti altri settori dell’economia, c’è da attendere come si evolverà la situazione una volta revocate le restrizioni.

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