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Cronaca

Torino, guardia di finanza sequestra beni per oltre 52 milioni di euro tra frodi fiscali e indebite compensazioni

Vincenzo Spinello

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Nella giornata odierna, mercoledì 15 settembre,i militari della Guardia di Finanza di Torino stanno dando esecuzione, nell’ambito dell’operazione “ZERO ASSOLUTO”, ad un decreto di sequestro preventivo per oltre 52 milioni di euro emesso dal Giudice per le indagini preliminari del locale Tribunale nei confronti di 30 persone e 19 società, per le ipotesi di reato di dichiarazione fraudolenta e indebita compensazione di crediti fiscali inesistenti.

Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica del capoluogo piemontese e condotte dai finanzieri del Nucleo di polizia economico-finanziaria Torino, hanno consentito di ricostruire un articolato sistema di frode che vedeva coinvolta una vasta rete di imprese, di cui alcune società “cartiere”, sprovviste di mezzi di produzione e formalmente intestate, per lo più, a prestanome nullatenenti, con la sola funzione di documentare operazioni mai avvenute. Il meccanismo di frode prevedeva la precostituzione di crediti d’imposta, risultati poi inesistenti, che,
attraverso il fraudolento ricorso agli istituti dell’accollo del debito tributario o della cessione del credito, sono stati quindi venduti, a circa il 35% dell’importo compensato, a soggetti terzi, in modo da consentirne la compensazione con reali debiti tributari, beneficiando così di un indebito risparmio delle imposte dovute, in molti casi “azzerando” completamente le proprie posizioni debitorie nei confronti dell’Erario.

Le attività investigative sono state condotte anche mediante intercettazioni telefoniche, appostamenti, pedinamenti e perquisizioni, per i reati di dichiarazione fraudolenta ed utilizzo di crediti fiscali inesistenti relativamente al periodo dal 2017 al 2020.
Fra le persone coinvolte è inoltre emerso il coinvolgimento di 11 professionisti operanti in 8 Regioni italiane (Piemonte, Marche, Toscana, Lazio Abruzzo, Campania, Puglia e Sicilia), segnatamente nelle province di Torino, Asti, Ascoli Piceno, Pisa, Roma, Chieti, Napoli, Lecce e Agrigento che, in violazione dei propri doveri professionali, falsamente asseveravano le dichiarazioni fiscali di alcune società ovvero effettuavano, in prima persona, falsi versamenti di imposta.

Tra i beni sequestrati figurano oltre 570 conti correnti, 37 immobili (tra cui una villa nel Canavese) e 44
veicoli, compresa una Ferrari 599 GTO.

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