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Il caro-prezzi si abbatte sulle mimose: il costo vola a +25%

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Al caro-prezzi non si sfugge. A subirne il peso questa volta è la mimosa, la pianta che fiorisce a fine inverno simbolo del mese di marzo e della Festa delle donne. A determinare un incremento del prezzo a un +20-25% rispetto al 2022 sono soprattutto siccità e carovita,

L’asse Seborga-Sasso-Vallebona, che si è estende tutto nell’entroterra di Bordighera, è uno dei più strategici in Italia per la coltivazione della mimosa. E se la richiesta è rimasta invariata, non si può dire lo stesso per la produzione che invece risulta inferiore.

“Purtroppo non sarà ricordata come una delle annate migliori – afferma Paolo Cane (Agroflor) -. A causa della siccità avremo un raccolto inferiore e la prima conseguenza di questa minore produzione è l’aumento del prezzo. I mazzi, ad esempio, saranno di quattro etti e non più mezzo chilo, come l’anno scorso”.

Come riporta Ansa, per Gianfranco Croese di Florcoop “la destinazione principale è l’Italia, ma anche la Russia è un buon acquirente. Ordini e richieste ne abbiamo, ma la preoccupazione principale è data dai prezzi, la cui crescita è anche effetto della riduzione dei consumi”.

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