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Maltrattamenti sul figlio perché non etero, GenderLens: “serve una classe politica leale ai diritti umani”

Secondo l’associazione l’episodio “è specchio della società omofoba e violenta nei confronti delle diversità in cui viviamo”

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TORINO – “La notizia di cronaca del 14enne che ha subito maltrattamenti e umiliazioni non racconta solo l’omofobia e l’aggressività di una sola famiglia, che non è un fatto privato, ma che è specchio della società omofoba e violenta nei confronti delle diversità in cui viviamo”: questo il commento dell’associazione GenderLens alla notizia del ragazzo maltrattato dal padre per via del suo orientamento non eterosessuale.

“Arrivano alla nostra associazione – continuano da GenderLens – notizie continue, più o meno gravi, di rifiuto, di intenti di “conversione” caratterizzati da violenze di ogni tipo, fisiche o psicologiche, che sono risultato dell’odio e dell’ignoranza che ci circondano. Serve una classe politica leale ai diritti umani di tutte le persone, serve un’educazione sessuale e all’affettività che non invisibilizzi, anzi celebri le diversità.”

Il coordinamento Torino Pride ha invitato tutte le persone LGBTQIA+ che hanno bisogno di aiuto a rivolgersi ai tanti presidi territoriali che le associazioni affiliate (e non solo) propongono in tutta la città.

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