Enogastronomia

In Piemonte c’è un panettone che nasce a 1800 metri

Una storia che comincia nella storica locanda Walser Schtuba e racconta di un panettone che viene lavorato in alta montagna

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VERBANIA – A Riale, la località più settentrionale del Piemonte, nasce un panettone a 1.800 metri di altitudine. Si tratta del dolce natalizio dello Chef Matteo Sormani, molto apprezzato sia nella versione tradizionale che in quelle speciali.

La storia comincia nella storica locanda Walser Schtuba dove, fino a 4 anni fa, Sormani produceva poche centinaia di panettoni ogni anno. Ora la produzione è cresciuata in maniera importante, ed ha superato il migliaio nel solo periodo natalizio, rendendolo disponibile tutto l’anno anche in versioni “estive”.

La versione 2023 del panettone racconta una storia che arriva dal vicino Monviso, terra di produzione delle uova biologiche (galline alimentate con lino e canapa in un ambiente ampio e all’aperto) che amalgamo gli ingredienti.

Un lievito vivo da 14 anni

Gli ingredienti del panettone che viene lavorato a 1800 metri sono quelli tradizionali e semplici: farina, burro, uova, acqua e lievito madre, un lievito storico che lo Chef Sormani conserva da 14 anni.

«L’utilizzo di ingredienti di alta qualità e il contatto con la natura sono basilari nella mia cucina e il legame dei panettoni con l’ambiente è profondo – spiega lo chef Sormani –. Per la trasformazione degli agrumi, ad esempio, seguo un processo di canditura all’aria aperta. Poi c’è l’impiego dell’acqua pura delle nostre Alpi Lepontine, che aggiunge toni dolci. Un “accordo” perfetto che l’utilizzo delle uova giuste esalta ulteriormente. Il risultato è un panettone delicato e soffice che rispetta le caratteristiche organolettiche irrinunciabili del prodotto di qualità: visiva, tattile, olfattiva, gustativa, esperienziale».

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