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Cultura

L’estate di Simone Weil

Davide Mazzocco

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Le stelle inquiete della regista torinese Emanuela Piovano arriva finalmente in sala a un anno esatto dalla prima torinese del Piemonte Movie 2010 e fa luce su di un episodio piuttosto sconosciuto della vita della scrittrice e filosofa Simone Weil: l’estate del 1941 trascorsa nella tenuta agricola del filosofo contadino Gustave Thibon. Un tempo limbico, un interludio fra un passato già ricco di vita ed esperienze (insegnante di filosofia, fresatrice alla Renault, volontaria in Spagna nelle file dei repubblicani, esclusa dall’attività pubblica in seguito alle persecuzioni razziali) e un futuro  breve ma intensissimo (morirà due anni dopo a Londra dopo avere vissuto per qualche tempo a New York). Dapprima riluttante nell’accettare l’invito dei due proprietari terrieri, Simone Weil scopre nell’incontro con Gustave e sua moglie Yvette la gioia di un’intimità unica e preziosa, nella quale l’attrazione, la complicità e la gelosia lasciano il posto all’amore e alle risa e il potere della felicità sembra  per un attimo fermare il tempo in uno dei periodi più bui della Storia.

“Volevo fare un film semplice, arioso e profumato, un film luminoso per tempi bui. Una storia d’amore in cui l’amore non è attaccamento,  ma illuminazione” spiega la regista giunta al suo quinto lungometraggio. Come la maggior parte dei registi torinesi di nascita o d’adozione (Chiesa, Calopresti, Ferrario e Gaglianone) il cinema di Emanuela Piovano ha spesso alternato la fiction al documentario, con una contaminazione che ha forse in questo suo quinto lungometraggio l’esempio più paradigmatico. Protagonista del film, nel ruolo di Simone Weil, è Lara Guirao, attrice francese vista di recente ne L’esplosivo piano di Basil di Jean Pierre Jeunet e spesso presente in molte delle ultime pellicole di Bertrand Tavernier.  Fabio Rizzolo e Isabella Tabarini interpretano i ruoli di Gustave e Yvette Thibon, mentre nel cast tecnico spiccano la co-sceneggiatrice Lucilla Schiaffino, il direttore della fotografia Raoul Torresi, l’esperto montatore Roberto Perpignani e l’autore della colonna sonora Marc Perrone. Prodotto da Kitchen Film in associazione con A & G Le stelle inquiete ha goduto del sostegno di Media Development Fund e di Film Commission Torino Piemonte. Il film è stato fra i primi in Italia a usufruire del tax credit, il credito d’imposta introdotto dalla Legge Finanziaria 2008 (n. 244/2007) assieme ad un pacchetto di agevolazioni fiscali a favore del settore dell’audiovisivo. Ma soprattutto è un progetto sentito sulla pelle dalla sua autrice e dal suo staff per dimostrare – come diceva proprio Simone Weil nel suo libro L’ombra e la grazia – che “in ogni passione avvengono prodigi”.

 

 

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