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Cronaca

Sindacato inquilini Sicet: “A Torino è emergenza casa”. La ricerca illustrata oggi

Redazione Quotidiano Piemontese

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“Nella nostra città la distanza tra la domanda di case a prezzi contenuti e l’offerta è enorme. Se sommiamo le 13.000 domande presentate per il sostegno all’affitto nel 2009 (quindi famiglie povere) e le 10.000 dell’ultimo bando 2007 (ancora famiglie povere) più i 3.029 sfratti per morosità avviati nel 2009 (sempre famiglie che non ce la fanno a pagare l’affitto) e le confrontiamo con le 500 abitazioni popolari assegnate nell’anno 2009 emerge un evidente disagio abitativo”.Così il segretario del Sicet (Sindacato inquilini casa e territorio), Giovanni Baratta ha introdotto il convegno promosso dal sindacato inquilini e dalla Cisl torinese dal titolo: “AAA giovane precario cerca casa”.Secondo il Sicet, il patrimonio di alloggi pubblici a Torino è del tutto inadeguato a rispondere al crescente bisogno dei nuclei familiari con redditi bassi e soprattutto dei giovani.Va ricordato che in questi anni in città sono nati Lo.Ca.re., preso ad esempio anche da altre realtà, il progetto StessoPianodell’associazione Ylda e della cooperativa Tenda Servizi, il progetto Insieme per la casa; sono aumentate le residenze universitarie, si è concretizzata la collaborazione tra pubblico e privato con i progetti per la prima casa in proprietà ai giovani e quello per evitare gli sfratti per morosità. Si sono spesi tutti i soldi disponibili.“L’insieme di queste attenzioni – ha ribadito il segretario del Sicet, Baratta – e di queste iniziative concrete non ha però prodotto i risultati sperati. Le case popolari disponibili nella nostra provincia sono diminuite perché è continuato il processo di vendita. Si è passati da 31.355 alloggi del 2007 a 30.932 di oggi. In più occasioni abbiamo denunciato il fatto che Torino abbia perso l’occasione della enorme riqualificazione urbana attuata in occasione delle Olimpiadi per costruire un numero maggiore di alloggi popolari rispetto ai 500 che sono stati realizzati”.La ricerca (di cui si allega sintesi) dimostra anche che molte abitazioni costruite rimangono invendute e vuote. Più che di nuove case da comprare c’è bisogno di case in affitto per chi ha redditi bassi.“Per le tante case vuote presenti nel territorio – ha detto il segretario nazionale del Sicet, Guido Piran – è necessario che lo stato metta in campo delle incentivazioni fiscali tali da stimolare i proprietari a mettere sul mercato le abitazioni a prezzi accessibili. Ma questo non è sufficiente perché serve la riforma sulle locazioni abitative”.Per il segretario della Cisl di Torino, Nanni Tosco, che ha concluso i lavori della giornata: “Il sindaco e la nuova giunta comunale dovranno assumere le politiche giovanili come punto prioritario della propria azione, partendo dal welfare, dal lavoro, dell’istruzione e dalla casa. Solo così sarà possibile investire in un futuro di sviluppo e di coesione sociale del territorio torinese”.

 

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