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Volontariato: 400 scuole e 60mila studenti contro la povertà

Redazione Quotidiano Piemontese

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La crisi morde. Le risorse pubbliche per il sociale sono state ridotte. La situazione della povertà in Piemonte è in drammatica espansione. Le persone aiutate dal Banco Alimentare sono praticamente raddoppiate in 10 anni: dalle 51mila del 2001 a 97mila nel 2009, mentre i dati della Caritas diocesana, resi noti ieri, stimano per l’anno in corso un aumento del 190% delle richieste di aiuto ai centri di ascolto.

Per fronteggiare questa nuova, spesso dimenticata emergenza, si moltiplicano le iniziative del volontariato sociale. In questi giorni a Torino e provincia è in corso di svolgimento la quinta edizione di Donacibo, iniziativa promossa dalla Federazione Nazionale dei Banchi di Solidarietà. I volontari dei 200 Banchi di Solidarietà passeranno a raccogliere gli alimenti portati nelle oltre 2.000 scuole che hanno aderito all’iniziativa in tutta Italia. È un modo concreto e diretto di coinvolgere i bambini e i giovani nei problemi di chi fa fatica ad arrivare alla fine del mese.

A Torino e provincia quasi 400 scuole e oltre 60mila studenti, genitori e insegnanti, rappresentanti di scuole di ogni ordine e grado  hanno risposto entusiasti a Donacibo, presentato ufficialmente  all’Istituto Dante Alighieri di via Picchiotti nel quartiere Parella. Il progetto ha come scopo quello di sostenere le famiglie in difficoltà, con una massiccia raccolta, una vera e propria colletta alimentare nelle scuole, con il sostegno  organizzativo dell’Associazione Altrocanto e  del Centro Servizi per il Volontariato Vssp.

L’anno scorso sono state raccolti 70mila chilogrammi di alimenti, destinate al sostegno delle persone bisognose che fanno riferimento all’associazione oppure conferite al Banco Alimentare del Piemonte. “Donare rende felice chi riceve, ma soprattutto il donatore” – ha detto don Angelo Zucchi, presidente dell’Associazione Altrocanto, presente al lancio della settimana insieme a presidente del Centro Servizi Magliano.Il lavoro svolto nelle scuole è, oltre che un aiuto tangibile per le famiglie in difficoltà, anche un investimento sul futuro: insegnare a donare, a rispondere al bisogno, ai giovani significa sensibilizzare coloro che domani prenderanno le decisioni.

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